lunedì , 29 Aprile 2024

Pescara, filovia a 25 Km/h: i Greenway “è una beffa”

Pescara – Nel pomeriggio di ieri, andava in onda il servizio del TG3 regionale nel quale veniva annunciata la partenza dell’elettrificazione per il tracciato della filovia e l’avvio delle corse tra un mese, dopo i test prova, la formazione degli autisti e il parere della Ansfisa. Nel servizio era stato intervistato il Direttore generale della Tua Spa, Maximilian Di Pasquale, il quale aveva sottolineato che il mezzo raggiungerà una velocità massima di 25 km/h.

A sollevare nuovi dubbi sull’operazione, con una lettera aperta che pubblichiamo integralmente qui di seguito, è intervenuto Ivano Angiolelli, Presidente del Comitato Strada Parco.


Spettabile Redazione,
Il TGR Abruzzo ha svelato ieri il segreto di Pulcinella. La Filovia “apocalittica” di Pescara viaggerebbe sulla Strada parco il 15 febbraio prossimo a 10 km orari per assegnare la patente di guida ai malcapitati filovieri e, pensate un po’, alla velocità di punta di 25 km l’ora in regolare esercizio effettivo (se mai un giorno lontano dovesse superare la lunga fase dei collaudi Ansfisa) su un tracciato impraticabile a fini di sicurezza, mai completato a regola d’arte nel tratto riservato, men che meno nei segmenti in cui è prevista la marcia promiscua fino a un massimo di 4 Km scarsi di autonomia. Una colossale “presa in giro collettiva”, degna dell’attenzione degli Organi di rigore e controllo sin qui amichevolmente silenti, sodali e consenzienti. 

Sennonché, il “Nulla Osta Tecnico per la Sicurezza dei Sistemi di Trasporto a Impianti Fissi”, di cui alla Commissione permanente del 3 novembre 2020, è stato rilasciato ex art. 3 del DPR 753/80, che disciplina appunto il “Trasporto Rapido di Massa in sede propria” appartenente alla “categoria ferroviaria”. Per questo motivo determinante, il TAR di Pescara lo aveva opportunamente annullato giudicando la relazione pertinente “perplessa, dubitativa, condizionata e ipotetica” con la sentenza lungimirante del 9 dicembre 2022. Riformata maldestramente il 25 agosto scorso anno dal Consiglio di Stato in “abbaglio dei sensi”, il quale, guarda caso, ha dovuto ricorrere allo stratagemma indecoroso della presenza sul tracciato segregato di un doppio binario immaginario scovato sotto il solleone di Ferragosto: un sotterfugio deprecabile, indegno di uno Stato di diritto.

Che ne farebbe Pescara di un jumbo-filobus sovradimensionato per le corsie ridotte della Strada parco, per questo motivo costretto a viaggiare a 25 km l’ora finanche sulla tratta riservata, dove il Ministero prescrive viceversa la velocità di punta di 70 km orari? Quale sarebbe l’attrattività per l’utenza di un sistema a bassa velocità commerciale, che impiegherebbe all’incirca un’ora per raggiungere dal PalaCongressi di Montesilvano l’Università e il Tribunale? Quante auto private il sistema sarebbe in grado di catturare dalla direttrice nord in assenza dell’indispensabile parcheggio scambiatore? Chi ripianerebbe le rilevanti perdite certe di esercizio? Chi garantirebbe la salute pubblica dal potenziale inquinamento elettromagnetico prodotto dalle sottostazioni elettriche fuori terra e dal doppio bifilare aereo di contatto che insistono a ridosso delle abitazioni civili? Come finirà la farsa di Viale Marconi nel caos più totale, privo di collaudo da oltre un anno?

Tanto varrebbe, allora, calare subito il sipario, ammettere gli errori macroscopici compiuti e salvare quanto meno la dignità e l’onore fortemente sviliti e compromessi. Fine della corsa. Signori si scende.

Cordialità
Ivano Angiolelli – Presidente del Comitato Strada Parco Bene Comune 

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