lunedì , 7 Ottobre 2024

Pescara, Critiche dai Dem per i lavori della media Michetti, “abbandonata la primaria San Giovanni Bosco”

Pescara – «Il cantiere più lungo degli ultimi decenni sta decimando la scuola pubblica della zona dell’ospedale civile. Resta infatti senza una conclusione certa il cantiere-lumaca della scuola media Michetti di Via del Circuito, lavori finanziati nel 2018 grazie alla giunta regionale di centrosinistra e iniziati nel 2021, ma incredibilmente sottovalutati dalla giunta Masci che li ha trasformati in una via crucis che sta destabilizzando la comunità scolastica nonostante il grande impegno di docenti, dirigenza scolastica e famiglie.»

Così il Consigliere Regionale Antonio Blasioli insieme ai Consiglieri Comunali di Pescara, Piero Giampietro, Stefania Catalano , Francesco Pagnanelli, Marco Presutti e Giovanni Di Iacovo che insieme rimarcano come la scuola si appresti a iniziare il quarto anno scolastico senza una sede stabile.
«Confinata nei locali inadatti ricavati dentro l’ex scuola elementare Villa Fabio, condivisi con gli alunni della scuola dell’infanzia Rigopiano e della scuola primaria San Giovanni Bosco, le altre “vittime” della diaspora creata dalla cattiva gestione del tandem Masci-Santilli: il plesso che ospitava i bambini più piccoli in via Monte Siella, chiuso a seguito dei controlli sulla idoneità sismica e statica, è l’unica scuola pescarese chiusa e senza un progetto di riqualificazione, diventato un detrattore ambientale e simbolo del degrado causato da questa giunta.»

I consiglieri di opposizione evidenziano inoltre come Il cantiere abbandonato sia un ricettacolo di sporcizia e topi«…la stessa cosa può dirsi della scuola San Giovanni Bosco di via Monte Siella che qualche mese è stata danneggiata da un incendio appiccato da quella marginalità dura che la abita.
Per chi frequenta la scuola di Villa Fabio vi sono anche problematiche legate al traffico veicolare in via del Circuito, dove le mamme sono costrette a fare slalom in mezzo al traffico per portare i bimbi a scuola per la mancanza di uno slargo dove fermarsi. Inutile continuare a informare i genitori che i lavori stanno per partire se non si è ancora concluso il collaudo dei lavori effettuati dalla ditta che ha abbandonato il cantiere. Dov’è il nuovo progetto che non è stato ancora approvato in giunta? Dov’è l’appalto? Non c’è nulla.»

«Facile inaugurare i cantieri di ristrutturazione finanziati dal Pnrr per quasi tutte le scuole italiane» spiegano i consiglieri «molto più difficile fare scelte strategiche. E questa vicenda dimostra la totale incapacità amministrativa di questo centrodestra, che è riuscito a privare un intero quartiere, ovvero la zona ospedale e il rione San Giuseppe, di tutti i cicli scolastici, dimostrandosi anche infastidito di fronte alle più che comprensibili richieste di certezze che arrivano dalla comunità scolastica. La scuola ha ovviamente perso alunni, appeal, possibilità di crescita: la giunta Masci non ha mosso un dito per ridare dignità alla scuola pubblica di quel quartiere. Quattro anni senza una sede, per una serie incredibile di sottovalutazioni e scelte sbagliate, impongono un chiarimento, e quantomeno la richiesta di scuse da parte di Masci e Santilli. C’è chi, come il Pd, si batte per chiedere e ottenere fondi preziosi per le scuole dei quartieri meno centrali, e chi come la giunta Masci trasforma questi finanziamenti in cantieri infiniti perché non è capace di portare a termine i progetti, finendo per punire interi quartieri. Non un fatto nuovo purtroppo: al di là dei fondi nazionali, la gestione Masci-Santilli della scuola pubblica pescarese ha attraversato episodi drammatici come le aule bunker delle scuole Borgomarino e Mazzini, il disservizio degli scuolabus sospesi, il caro mense, ed ora la fine di intere comunità scolastiche dopo decenni di vitalità. Alla giunta Masci, che per anni ha fatto solenni promesse mai mantenute sulla riapertura di queste due scuole, chiediamo ora di dire la verità e spiegare ai pescaresi quando riapriranno». Concludono Blasioli,Giampietro, Catalano , Pagnanelli, Presutti e Di Iacovo

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