venerdì , 19 Aprile 2024

Filovia: Riapre il cantiere e il Pd chiede una revisione progettuale

Secondo i consiglieri comunali del Pd, Pietro Gabriele, Feliciano D’Ignazio, Gabriele Di Stefano, e la segretaria cittadina, Romina Di Costanzo, sarebbero troppe le anomalie progettuali e contrattuali che condizionano la realizzazione dell’appalto, che impediscono una regolare entrata in esercizio dell’impianto in condizioni di sicurezza per utenti, ciclisti e fruitori della strada parco.
“Già secondo la Carta di Aalborg, delle città europee per uno sviluppo durevole e sostenibile, sottoscritta dall’amministrazione di centro-sinistra di Montesilvano, più di dieci anni fa, – sottolineano i quattro esponenti del Pd in una nota – è ribadita la necessità di migliorare l’accessibilità e sostenere il benessere sociale e lo stile di vita urbano pur riducendo la mobilità. Ma non è certo questo il caso della nostra filovia. Un progetto del tutto privo di fondamenti tecnico-economici, a cominciare dal piano economico-finanziario, fondamentale per una valutazione di convenienza per la collettività, e uno studio preliminare di impatto ambientale”.
Tuttavia E’ divenuto ormai imperativo per una città sostenibile ridurre la mobilità forzata e smettere di promuovere e sostenere l’uso superfluo di veicoli a motore, dare priorità a mezzi di trasporto ecologicamente compatibili e una intermodalità dei mezzi, per limitare i mezzi di trasporto individuali, cui spetterebbe una funzione ausiliaria di accesso ai servizi locali”.

Secondo Di Costanzo e i consiglieri Pd l’approssimazione del progetto esecutivo, privo della validazione di conformità in materia di lavori pubblici, l’inadeguatezza e i problemi strutturali del fondo stradale, specie nel tratto Via Marinelli-Viale Europa, espongono al rischio di avvallamenti del manto,con il conseguente ritiro del mezzo e sospensione del servizio.
“Per non parlare – aggiungono – delle numerose barriere architettoniche diffuse che impediscono l’accessibilità alle banchine di sosta da parte di utenti portatori di disabilità. Già la nostra amministrazione aveva inviato a ottobre dell’anno scorso una richiesta di chiarimenti in merito alle tante criticità del sistema di TPL elettrificato, a cominciare dalle barriere architettoniche, la verifica della tenuta strutturale del fondo stradale, l’omologazione della guida magnetica vincolata, qualità dell’aria, e analisi costi-benefici”.

“Considerati i rilevanti costi di gestione e manutenzione, che ammonterebbero a oltre 2,5 milioni di euro per esercizio, come dichiarato dalla stessa BBR società esecutrice delle opere nei verbali di aggiudicazione delle gare di appalto, e soprattutto l’improbabile omologazione del complesso sistema di guida magnetica vincolata, – concludono – sarebbe più ragionevole, a parità di spesa, orientarsi, in virtù delle clausole di garanzia del contratto di fornitura, all’acquisto di mezzi a due assi, dotati del sistema di trazione ibrido-elettrica.
Purtroppo questa è un’opera nata al contrario di quanto avviene normalmente in ottemperanza dei normali adempimenti normativi in materia: senza l’opportuno completamento dello screening di VIA, ora si vorrebbe procedere al completamento. Per evitare di commettere ulteriori falle ad un opera già tanto polemizzata, sarebbe opportuno rivedere il progetto e coinvolgere tutti i portatori di interesse dell’opera per considerare delle alternative e misure migliorative a fronte delle tante criticità emerse”.

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