Nelle ultime settimane, i Finanzieri hanno posto in essere un’intensa
attività di pedinamenti ed appostamenti nei confronti di A.D.
grazie alla quale hanno appurato che l’uomo sovente, si spostava con
la propria autovettura per incontrare i vari “pusher†in attesa di essere
riforniti. Dopo aver intrattenuto colloqui con questi ultimi, tornava
sempre presso il proprio domicilio e, successivamente, li incontrava di
nuovo per pochi istanti.
Ai militari della GdF non era nemmeno sfuggito il fatto che l’uomo, tra il
primo ed il secondo incontro con i propri clienti “pusherâ€, tornava a casa
e vi rimaneva solo per pochissimi minuti, presumibilmente per il tempo
strettamente necessario per preparare, pesare e confezionare le quantità
di stupefacente da vendere.
I pedinamenti non sono stati facili perché l’albanese, evidentemente
avvezzo da tempo al “mestiereâ€, prima di operare le cessioni, era solito
effettuare alcune manovre con l‘autovettura tese ad individuare eventuali
agenti di polizia che lo stessero seguendo. Prima di una cessione, infatti,
eseguiva numerosi e repentini cambi di senso di marcia o lunghi tragitti in
strade isolate.
Tali manovre, tuttavia, non sono state sufficienti ad eludere la
sorveglianza dei Finanzieri che dopo qualche settimana sono stati
perfettamente in grado di mappare completamente i suoi spostamenti.
L’attività investigativa aveva quindi permesso di ricostruire il modus
operandi dell’uomo e soprattutto, aveva consentito di individuare il
“deposito†della droga ovvero il domicilio dell’Albanese.
Lunedì mattina è scattato il blitz delle Fiamme Gialle. In particolare, gli
uomini del Nucleo di Polizia Tributaria, hanno individuato A.D.
nei pressi di un bar di Montesilvano e, dopo averlo fermato, lo hanno
immediatamente condotto presso il suo domicilio (che non corrispondeva
ovviamente con la residenza anagrafica).
La perquisizione minuziosa effettuata dai Finanzieri ha consentito
di rinvenire la droga ben celata all’interno di un armadio sito in uno
scantinato nella sua disponibilità.
All’apertura dell’armadio, gli uomini delle Fiamme Gialle hanno
rinvenuto undici panetti di marijuana per un peso complessivo di oltre 22
chilogrammi.
Il quantitativo così ingente rinvenuto si spiega probabilmente con il fatto
che la “piazza†di spaccio dell’albanese non si limitava ai comuni del
pescarese ma si estendeva anche ai comuni del chietino.
Infatti, i numerosi pedinamenti hanno permesso di verificare che il
Diamanti, si recava spesso presso il parcheggio del Centro Commerciale
“Megalò†per incontrare i vari Pushers teatini. Si presume che anche
in tali occasioni, vi siano state cessioni di droga ovvero pagamenti di
pregresse forniture dell’illecita sostanza.
L’albanese è stato tratto in arresto per aver violato la Legge sugli
stupefacenti (con l’aggravante delle ingenti quantità) e associato presso il
carcere di San Donato a disposizione dell’A.G. inquirente.
Ora le indagini sono incentrate ad individuare il “canale di
approvvigionamento†della sostanza stupefacente che si ritiene debba
provenire proprio dall’Albania.