giovedì , 25 Aprile 2024

Il poster delle polemiche

Molti i commenti che si sono susseguiti in queste ore, naturalmente i social network hanno subito diffuso le immagini scatenando le opinioni più diverse, ma i contributi più motivati sono pervenuti dal mondo politico della maggioranza e dell’opposizione.

Mauro Francesco Orsini coordinatore di Montesilvano Futura risponde all’affissione con altrettanta ironia

«Dopo avere visto il maxi manifesto con il quale Maragno viene paragonato a Pinocchio, replico alla

similitudine fatta dall’opposizione dichiarando che Ruggero è “Lucignolo”, candidato somaro bocciato

dall’elettorato, mentre il Pd & C. sono “il gatto e la volpe”, scaltri ed opportunisti, pronti sempre ad

“arraffare” (posti di lavoro, incarichi per loro, famigliari ed amici…)a loro vantaggio e a scapito della

collettività.
Superato l’esame dell’approvazione dell’assestamento del bilancio di previsione 2014,

l’amministrazione Maragno sarà sorretta da una nuova maggioranza composta da alcuni consiglieri di forze

politiche dell’ex opposizione, che diligentemente hanno capito che la crisi andrà affrontata senza inutili

contrapposizioni politiche.
Da alcuni mesi il mio partito auspicava un cambio di rotta da parte del sindaco,

invitandolo a scrollarsi di dosso la “forfora” rappresentata da coloro che esercitano pressioni, incuranti del

bene pubblico.
Lo avevamo invitato a prendere le distanze da coloro che da decenni, da destra e da sinistra,

tengono costantemente sotto ricatto gli amministratori di turno per ottenere vantaggi personali e che

usano la politica come strumento per colpire chi attua scelte contrarie ai loro interessi.
Montesilvano è una

città senza requie, ridotta ad una lapide di cemento, spinta nel degrado sociale e dei valori da coloro che la

legge ha assolto ma che la maggioranza dell’opinione pubblica ha condannato. I cittadini hanno l’immagine

di una città brutta e sporca, ricettacolo della malavita e non di turisti, e ne attribuiscono la causa alla classe

dirigente politica, che con le scelte scellerate dei “piani regalatori” ha preferito cementificare e lucrare

attraverso la speculazione edilizia, compromettendo il futuro dei loro figli destinati a diventare degli

zombie.
Aldilà delle giuste sentenze di assoluzione, recitiamo il mea culpa per avere lasciato ai posteri una

covata di “gatte da pelare”, senza fingere e convincersi che la gente sia contenta di chi ha amministrato

negli ultimi decenni. Il ricordo dei comportamenti e di cosa è stato fatto non è soggetto a prescrizione».

Di tono opposto il commento di Montesilvano Democratica che rincalza “Le bugie hanno un solo padre: Maragno”

 
«Francesco Maragno continua a distorcere e a occultare la verità, dimostrando in questo modo di essere fin troppo incline alla menzogna, proprio come Pinocchio .”
Questa la replica di Montesilvano Democratica alle dichiarazioni del sindaco che addossa al centrosinistra la responsabilità del dissesto finanziario del Comune e, inoltre, accusa l’opposizione di utilizzare gli attacchi personali per nascondere la mancanza di argomenti politici.
“Non accettiamo rimproveri da parte di chi, negli ultimi sette anni, è sempre stato seduto sui banchi del Consiglio comunale – ha detto il capogruppo consiliare di Montesilvano Democratica Lino Ruggero – il percorso istituzionale del centrosinistra è durato solo venti mesi e non è stato possibile portare a termine un programma politico interrotto anzitempo.
Ora Maragno si dichiara sorpreso della situazione disastrosa trovata nelle casse comunali, ma dov’era negli ultimi sette anni? Mentre il centrosinistra ha governato per un anno e mezzo, il centrodestra ha amministrato la città per più di cinque anni. Piuttosto che addossare le colpe agli altri, bisogna rimboccarsi le maniche e pensare a come risolvere i problemi”.
 “Maragno parla di una Montesilvano restia al cambiamento e su questo siamo d’accordo – ha aggiunto Ruggero – basta andare a Palazzo Diaz e guardare l’albo consiliare per capire che dal 1956 in poi c’è sempre un cognome ricorrente, Di Giovanni, il suocero del primo cittadino, presente per mezzo secolo alla vita politica della città e che, dopo, ha passato il testimone prima alla figlia e poi allo stesso Maragno”.

“Il sindaco ci accusa di voler tornare a una politica contraria al risanamento, ricordando che l’opposizione ha votato contro la messa in liquidazione di Palacongressi – ha detto ancora Lino Ruggero – ma da bravo bugiardo si è dimenticato di dire ai cittadini il perché. Infatti, prima del voto, Montesilvano Democratica aveva chiesto, insieme con Forza Italia, un parere legale per assicurare che la messa in liquidazione, a soli due mesi dalla scadenza naturale del contratto, non comportasse sanzioni economiche che avrebbero gravato ulteriormente sulle spalle dei cittadini”.

“Infine, Maragno parla di attacchi personali da parte dell’opposizione che, a suo dire, non avrebbe argomenti politici da portare sui tavoli di discussione – ha concluso Ruggero – ma i fatti lo smentiscono.
Ne sono prova tutte le interrogazioni e le mozioni avanzate finora, ma le nostre proposte non hanno trovato alcun riscontro positivo.
Avevamo chiesto di far slittare il pagamento della Tari a gennaio, per dare un po’ di respiro ai cittadini ma nulla da fare. Ora chiediamo a tutti, consiglieri, sindaco e assessori, di rinunciare alle proprie indennità, così finalmente i montesilvanesi potranno capire chi ha davvero a cuore le sorti della comunità e chi invece continua a fare politica per sé.
Basta demagogie sui tagli, finora gli unici risparmi operati da Maragno sono i trenta euro di metano al mese non avendo utilizzato l’auto blu».

L’ex sindaco Di Mattia sul social blu avverte il sindaco ” France’ quella relazione c’è l’ho pure io “

«Oggi apro il Centro online. -scrive sul suo profilo faceebook Di Mattia- Sono abbonato da sempre e l’interfaccia su iPad funziona benissimo. Vedo il Sindaco di Montesilvano con la maschera da Pinocchio. Poi leggo le dichiarazioni di Maragno che evidenzia di aver mantenuto il dirigente alle finanze che tanto IO ho voluto portare dall’Aquila per il curriculum stellare e che a presto avrebbe fatto un operazione verità’ sul bilancio. France’ quella relazione c’è l’ho pure io perché’ l’abbiamo fatta noi aggiornata alla mia caduta. Sono due le cose: o stai dicendo che il dott. Ventrella non è’ professionalmente etico (ma non penso) oppure stai dicendo che stai continuando la mia operazione verità.

Perfavore utilizza termini appropriati. La prossima volta di che hai aggiornato l’operazione verità’ sui bilanci iniziata da Di Mattia e Fidanza. La differenza tra noi ( Di Mattia e Fidanza) e voi ( Maragno e Verrigni) sta nella comunicazione. -continua Di Mattia-Voi avete allarmato tutta la popolazione producendo zero riforme noi abbiamo lavorato in silenzio per ri-addrizzare i bilanci. La prova del nove e’ che hai mantenuto la stessa dirigenza ai posti in cui stavano attuando queste riforme.
Sei stato tu a voler a tutti i costi prenderti questa bega partecipando alla congiura di palazzo e dimostrandoti inadeguato al ruolo e senza coraggio. Sei sicuramente un bravo ragazzo ma inadeguato al ruolo. . Queste sono le parole che ti voglio lasciare su questo post e se ricordi bene sono le stesse parole che più’ volte hai detto su di me.
Welcome to Montesilvano Piazza Diaz 1».

Il commento della segretaria del PD Romina Di Costanzo sposa la tesi dell’ex primo cittadino

«Tralasciando le enfatizzazioni e la fantasia affidata alla satira da outdoor, mi preme riportare

il discorso a un dato politico fondamentale per Montesilvano e cioè che oggi inverosimilmente

l’amministrazione Maragno torna sui suoi passi calzando le impronte del lavoro già intrapreso

dalla giovane amministrazione di Di Mattia in merito all’operazione verità sul bilancio. Un lavoro

interrotto con il disarcionamento di cui lui stesso è stato protagonista.

A ciò si aggiunge l’aver disatteso ogni minima aspettativa della città, oggi amministrata senza una

visione strategica, solo attraverso una mera gestione del quotidiano.

E’ difatti comprensibile la sua ravvisata difficoltà di mettere in atto un progetto politico di

prospettiva, disponendo di numeri risicati per farlo e navigando a vista grazie alle stampelle e ai

poltronisti pronti tappare le falle della sua precaria imbarcazione».

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