mercoledì , 24 Aprile 2024

Intolleranza: Mauro Orsini interviene a favore del dialogo tra le fedi diverse


«Chi digiuna ha due motivi di cui rallegrarsi: si rallegra quando lo rompe, e si rallegrerà del digiuno fatto quando incontrerà il suo Signore»

Riyâd as-Sâlihîn, Il Giardino dei devoti, Detti e fatti del Profeta di an-Nawawî, IX, 38

Quello che forse è sfuggito ai residenti infastiditi da quei canti è che nelle settimane scorse per i credenti dell’islam erano i giorni del Ramadan, terminato ieri, nel corso di questo mese loro praticano il digiuno (in arabo: رمضان‎, ramaḍān) è, secondo il calendario musulmano, il nono mese dell’anno e ha una durata di 29 o 30 giorni.
Il Ramadan costituisce un periodo eccezionale dell’anno per i fedeli islamici, forse conoscere meglio i vicini di casa in questo caso ad alcuni montesilvanesi
non avrebbe fatto male, nei loro canti i vicini stranieri
lodavano lo stesso loro Dio per l’annuncio della Rivelazione del Corano fatta dall’Angelo Gabriele (lo stesso dei loro testi sacri)
a Maometto.
Di diverso in questi giorni nei canti di Via Ariosto c’erano solo i ritmi, le vocalità e la lingua.

Ma Passiamo a Orsini che ricorda in una nota come sul web e nelle piazze a Montesilvano si discuta in questi giorni sullo stato di disagio dei cittadini che risiedono in Via

Ariosto nella zona grandi alberghi, costretti a subire fino a notte inoltrata gli schiamazzi causati dai rituali

religiosi degli extracomunitari presenti numerosi nella zona, che con le loro preghiere e canti turbano la

quiete di coloro che professano una religione diversa.

«Sono cattolico praticante, ho una visione laica della

società, e per questo il mio impegno politico sarà rivolto all’integrazione razziale -scrive Orsini- con la mia associazione

“Senza Paura”, nata con lo scopo della pacifica convivenza delle razze e dell’integrazione socio-culturale al

fine di costituire una società multietnica, invito il Sindaco Maragno, i padri spirituali della Chiesa cattolica,

le Associazioni e i volontari, ad incontrare le comunità religiose musulmane e varie, al fine di aprire una

porta per entrare insieme ed uniti in una stanza nella quale poter convivere pacificamente come tutte le

religioni c’insegnano.
In via Ariosto e via Agostinone di recente assistiamo a concerti di canti e preghiere dei

musulmani che infastidiscono i residenti, i quali giustamente manifestano il loro stato di disagio anche con

minacce verbali, ai quali va la mia solidarietà ma anche l’invito ad essere tolleranti e raggiungere un

compromesso tra culture diverse per convivere pacificamente e nel rispetto del credo di ognuno.

Incontriamo i numerosi residenti musulmani della zona dei grandi alberghi, il dialogo ci renderà liberi».

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