venerdì , 19 Aprile 2024

Russia, Testimoni di Geova al bando? la testimonianza di una fedele a Pescara

Pescara – Dalla comunità russa dei Testimoni di Geova di Pescara arriva l’allarme per quanto sta accadendo in questi giorni nella loro terra d’origine, a evidenziare la preoccupazione dei fedeli è il Coordinatore dell’Ufficio pubbliche relazioni dei Testimoni di Geova a Pescara, Francesco Di Clemente.

“È prevista per il prossimo 16 gennaio l’udienza definitiva che deciderà se proscrivere il culto dei Testimoni di Geova in tutta la Russia, – spiega in una nota Di Clemente- con la conseguente chiusura del loro Centro Amministrativo e la confisca di tutte le loro proprietà da parte dello Stato: essendo affiliate al Centro, tutte le associazioni religiose dei Testimoni di Geova potrebbero non avere più ragione di esistere. Si tratta di 406 associazioni religiose locali (enti giuridici) e di oltre 2.500 congregazioni. Come risultato, i quasi 180 mila testimoni di tutta la Russia perderebbero i loro luoghi di culto: in definitiva la chiusura del Centro Amministrativo priverebbe tutti i Testimoni del diritto di praticare la loro fede”.

Il responsabile P.R. dei Testimoni di Geova pescaresi spiega come già lo scorso 2 marzo, l’Ufficio del Procuratore Generale della Federazione Russa aveva diffidato formalmente i Testimoni di Geova per presunte attività “estremiste”. Un atto, ricorda, che legittima una lunga serie di vessazioni. Da più di anno, infatti, la libertà di religione dei Testimoni di Geova in Russia è compromessa: divieto di importazione e distribuzione delle pubblicazioni (compresa la Bibbia), oscuramento del sito ufficiale jw.org, creazione di false prove d’accusa sono solo alcune delle azioni governative mosse a loro danno.

Zuravel Svitlana, una testimone di Geova che frequenta la comunità russa di Pescara, intervistata ha dichiarato: “Mi causa molto dolore pensare che i miei fratelli in fede in Russia soffrano per gli attacchi ingiustificati da parte delle autorità, mentre io, nonostante viva in un paese straniero, sono libera di servire il mio Dio. Spero che la libertà in Russia non rimanga solo una bella parola scritta sul vocabolario”.

La decisione del governo di discriminare i Testimoni di Geova dovrebbe “allarmare tutti i cittadini russi, perché lascia presagire che lo Stato sia pronto a revocare, anche ad altri gruppi, diritti che dovrebbero essere uguali per tutti, e che possa prendere provvedimenti simili contro altre comunità minoritarie”, dice Emily B. Baran, professoressa di storia della Russia e dell’Europa orientale presso la Middle Tennessee State University.

Contro questa violazione di diritti umani ricorda Di Clemente si sono espressi molti studiosi non Testimoni di Geova di varie parti del mondo. Ecco qualche esempio:

“L’ingiustificata e sproporzionata interferenza nelle vite dei Testimoni di Geova in Russia è clamorosamente infondata alla luce della reputazione di una comunità pacifica che combatte per il bene comune che i Testimoni si sono guadagnati in Europa e in tutto il mondo. Come attestato da ricerche indipendenti di storia e scienze sociali, i Testimoni di Geova godono di un’ottima reputazione decisamente meritata, perché insegnano ad essere cittadini rispettosi della legge, non violenti e leali, e perché contribuiscono in vari modi alla crescita, alla coesione e alla prosperità della società. La loro libertà è una risorsa preziosa nella lotta all’estremismo, in Russia e non solo” – Marco Ventura, direttore del Centro per le Scienze religiose della Fondazione Bruno Kessler; ricercatore associato del centro Droit, religion, entreprise et societé (DRES) dell’Università di Strasburgo (Francia), (Italia).

“Le persone di fede, come i Testimoni di Geova, sono cittadini produttivi dei paesi in cui vivono. Non c’è niente da temere da questa comunità religiosa. La discriminazione nei loro confronti è chiaramente ingiustificata” – John Bernbaum, presidente Russian-American Institute (Mosca), (Stati Uniti).

“Se affermare che una religione dice il vero fosse ‘estremistico’, allora la maggioranza dei fedeli sarebbe colpevole” – Dott. William Cavanaugh, docente di cattolicesimo, direttore del Center for World Catholicism and Intercultural Theology, DePaul University (Stati Uniti).

“La legge federale ‘contro le attività estremiste’ […] è stata utilizzata impropriamente per farne uno strumento contro le attività di alcune religioni, in particolar modo dei Testimoni di Geova” – Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa.

Per ulteriori approfondimenti sulla vicenda in relazione ad opinioni espresse da studiosi non Testimoni, si veda anche https://www.jw.org/it/news/notizie/per-area/russia/legge-contro- estremismo/.

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