giovedì , 25 Aprile 2024

Il WWF sulle esondazioni “La drammatica emergenza di queste ore ci insegni almeno la prevenzione”

La situazione drammatica di queste ore, con nevicate e piogge eccezionali e con le esondazioni che in più punti hanno interessato e/o minacciano di interessare il fiume Pescara e i suoi affluenti, obbliga a una riflessione scrivono gli ambientalisti del WWF in una nota: quel che sta accadendo avviene certamente per condizioni meteo eccezionali – cui tuttavia dovremo abituarci in virtù dei cambiamenti climatici in atto – ma anche perché abbiamo troppo cementificato e abbiamo preteso, con un argine, di difendere una zona con edifici che non avrebbero mai dovuto essere costruiti a discapito di tante altre.

Il WWF Chieti-Pescara invita a trarre da questa situazione almeno un insegnamento: si cominci davvero a prevenire e la prima regola per farlo è smettere di costruire qualsiasi manufatto a ridosso delle rive dei fiumi e in zone a rischio frana. Ai fiumi in particolare vanno restituite le loro zone di esondazione naturale, altro che costruire artificiali casse di espansione!

“La Regione porti avanti il suo piano di adattamento ai cambiamenti climatici, cui si sta da tempo lodevolmente lavorando, –commentano gli attivisti WWWF– ma gli dia da subito concretezza avviando un vasto programma di riqualificazione ambientale per il recupero dei servizi ecosistemici, elaborato a livello di bacini idrografici e non con interventi locali svincolati da una visione di insieme. E soprattutto preveda da subito, come interventi di emergenza e di prevenzione: 1) il divieto assoluto di qualsiasi intervento edilizio (costruzioni di ogni genere ma anche capannoni, strade, ecc.) lungo i fiumi per una fascia di rispetto da valutare caso per caso ma comunque mai inferiore ai 200 metri; 2) la rimozione di opere di difesa obsolete, inutili o, peggio, dannose; 3) la graduale completa delocalizzazione del mal costruito e il ripristino delle aree di esondazione naturale”.

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