venerdì , 19 Aprile 2024
Donato Di Matteo

TURISMO DI RITORNO, DI MATTEO “UN PROGETTO AVVIATO DA TEMPO DAL CRAM”

Di Matteo ricorda come all’iniziativa nel tempo abbia  trascinato anche le associazioni di categoria e alcuni comuni abruzzesi.

«Nella riunione Cram in Argentina, nel novembre 2017 –ricorda il consigliere regionale– abbiamo raggiunto un accordo con Confcooperative Abruzzo, coinvolgendo i consiglieri Cram e le varie associazioni degli Abruzzesi nel Mondo, per evitare lo spopolamento dei nostri borghi. Il turismo di ritorno vuole promuovere il territorio concepito nella sua più completa omogeneità senza dimenticare le varie sfaccettature storiche e culturali che caratterizzano quei luoghi più nascosti all’incoming. L’Abruzzo ha tutte le caratteristiche per rispondere a questi requisiti. I numeri parlano chiaro: il 24% dei turisti diretti in Italia provengono da Paesi oltre l’Europa, un numero considerevole arriva proprio dal Sud America ecco perché la mia proposta illustrata proprio a Rosario. Un milione e seicento mila abruzzesi risiedono fuori regione, la seconda città abruzzese al mondo è Toronto scelta come sede della prossima riunione mondiale del Cram».

Il progetto del Cram mira a potenziare l’investimento nei piccoli borghi ormai abbandonati e ancora troppo poco conosciuti rispetto alle aree del turismo di massa.
Di Matteo spiega come durante il focus svolto in Argentina, con i rappresentanti della Camera di Commercio di Rosario, il vicepresidente Franco Tirelli e i tecnici della stessa, Morandin e Paoletti, abbia illustrato il progetto al congresso degli Abruzzesi nel mondo ribadendo la volontà di costituire una rete di abitazioni, specie nelle aree pedemontane, che soffrono di spopolamento per darle in uso ai nostri emigranti che desiderano rientrare in Abruzzo,

«in particolare penso agli abruzzesi nei Paesi che in questo momento patiscono crisi umanitarie come il Venezuela. In questa proposta di riqualificazione dei borghi –spiega Di Matteo– converge anche il progetto “Cervelli di Ritorno”, che si propone di offrire un’opportunità di studio e lavorativa, ai nostri giovani emigranti costretti oggi ad emigrare in altri Paesi per un futuro migliore. In tal senso ci siamo già attivati con alcuni imprenditori locali. Il progetto dalla duplice finalità, non faticherebbe a trovare finanziamenti e al momento ha riscontrato notevoli consensi dal sistema delle cooperative, pronte ad attivarsi in tempi rapidissimi. Anche se con le dimissioni da assessore sono stato costretto a lasciare la delega di Presidente del Cram, auspico che il vice presidente Lolli valuti seriamente la mia proposta e che possa inserirla nel prossimo tavolo della Conferenza delle Regioni».

 

 

 

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