venerdì , 19 Aprile 2024

Pescara, il Consiglio Comunale approva all’unanimità il Piano di Assetto Naturalistico della riserva dannunziana

Approvato all’unanimità in Consiglio Comunale il Piano di Assetto Naturalistico della Riserva dannunziana. Si tratta di un documento atteso che nei fatti è un vero e proprio Piano Regolatore Generale della Riserva. Dopo la pubblicazione saranno necessari 60 giorni per le osservazioni, fase a cui segue il ricevimento delle controdeduzioni da parte degli uffici regionali e l’adozione da parte della Regione Abruzzo.

 

“Una delle principali linee del mio mandato sindacale si realizza attraverso questo fondamentale lavoro e con l’approvazione ampia che lo certifica e di cui ringrazio il Consiglio – così il sindaco Marco Alessandrini – si tratta di un traguardo fortemente voluto da questa Amministrazione, tant’è che per la Riserva ho affidato una speciale delega all’assessore Paola Marchegiani, un traguardo necessario per assicurare un futuro al nostro polmone verde storico, che ha un passato identitario da raccontare e un futuro altrettanto considerevole da vivere e da far conoscere in tutta la sua unicità. Lo scriveremo insieme in nome della tutela di questo patrimonio e della sua fruibilità da parte della comunità a cui appartiene”.

 

“E’ una giornata importante, attesa da 18 anni – così l’assessora alla Riserva Paola Marchegiani – Abbiamo fissato un tassello per niente scontato, che nasce dalla condivisione con tutti i portatori di interessi. Si completa un cammino che ha una grande importanza, perché nasce un Piano di tutela le cui prescrizioni sono al di sopra del Prg comunale ed extra comunale, ma che consente anche la fruibilità di una riserva unica in Italia, per essere ricompresa dentro la città. A tal fine abbiamo lavorato per mantenere gli equilibri ideali per attuare tale convivenza, contemperando l’esigenza della comunità di fruire delle aree, con la necessità di conservare il verde, il tutto puntando a una maggiore conoscenza della Riserva e ad una frequentazione consapevole della stessa. Si tratta di un lavoro che vede come primi attori gli uffici comunali che hanno ampliato e adeguato l’ossatura pensata nel 2008 da Giovanni Damiani quando è stato dirigente comunale per l’ambiente, perché da allora si sono registrate modifiche tanto sull’assetto ecosistemico quanto sulla stratificazione normativa e programmatoria (soprattutto legata alla viabilità cittadina), che hanno indotto il gruppo di lavoro a riesaminare e integrare il materiale documentale a disposizione dell’Ente ed è dunque stata sostanziale l’azione di sintesi dei nostri agronomi, che ha reso possibile il PAN approvato oggi, trasformandolo in un progetto completo, dotato anche delle NTA e dei grafici e mappe prima mancanti. Grazie dunque a dirigenti e funzionari:  Giuliano Rossi, il progettista Mario Caudullo, i collaboratori Vincenzo Evangelista, Emanuella Leonetti, Raffaele Lo Giudice, l’architetto Francesca Marzetti per citarne alcuni. Un ringraziamento va anche alle associazioni ambientaliste che hanno seguito tutto questo percorso e allo studioso Gianfranco Pirone che è stato per noi un riferimento fondamentale per gli aspetti vegetazionali.

Siamo ora pronti a cominciare il cammino di attuazione del PAN, continuando le azioni di tutela che ci vedono già alle prese con gli studi sulla stabilità degli esemplari, con i Visual Tree Assesstment affidati a Rocco Sgherzi, fra i maggiori professionisti italiani del settore che sta visionando i comparti per vagliare se ci sono alberi pericolosi da sostituire e ci sarà di supporto per la ripiantumazione di almeno 2.000 nuovi esemplari che abbiamo deciso di destinare lì. E’ in corso anche il monitoraggio faunistico e floristico dei comparti che sta svolgendo l’associazione Ambiente e vita e che sta rivelando sia la vitalità che elementi sorprendenti in entrambe le dimensioni di cui a brevissimo comunicheremo gli esiti, motivati da questo traguardo”.

 

“Il lavoro della Commissione Ambiente è stato determinante per migliorare la stesura della delibera specialmente su due punti cruciali: del demanio marittimo e delle aree contigue al Piano – spiega il presidente della Commissione Ambiente Fabrizio Perfetto – Per il Demanio abbiamo voluto valorizzare l’operato dei balneatori con i quali abbiamo dialogato perché il PAN fosse inclusivo e rappresentasse non un vincolo, ma un valore aggiunto per il territorio ricompreso, per gli investimenti ivi presenti e per la comunità. Per le aree contigue l’indicazione è arrivata dalle associazioni ambientaliste di cui abbiamo contemperato le istanze, individuando degli elementi inseriti per ampliarle, infatti nelle aree è oggi ricompreso sia il Torrente Vallelunga che la pineta di Santa Filomena fino al confine con Francavilla. Abbiamo approvato uno strumento per poter agire positivamente nella Riserva con un documento che sottolinea la sua speciale natura, perché non è un parco ed ha zone che sono sempre interdette alla fruizione e vietate al pubblico, affinché le specie che ospita possano conservarsi e continuare a crescere. Non solo, attraverso il PAN questa sua unicità può farci divenire un riferimento anche per circuiti di turismo naturalistico a cui Pescara può ambire a pieno titolo per il valore della sia Riserva e per i lavori delle Greenways dannunziane che sono in corso, proprio per renderla ancora più inclusiva e fruibile”.

 

Cosa prevede il Piano di Assetto Naturalistico

 

L’attuale documento è un piano strategico di valenza pluriennale che deriva da un’analisi dinamica di tutti gli studi e contributi prodotti negli anni per la costruzione del Piano D’Assetto Natutalistico (PAN) della Riserva Naturale “Pineta Dannunziana”.

Nello specifico, trattandosi di una Riserva inserita in un contesto ambientale fortemente antropizzato, si è reso necessario contemperare le esigenze di tutela degli ecosistemi , facendo fede all’attuazione dei requisiti qualitativi e normativi definiti sia dalla L. 394/91 sia dalla L.R. 38/96, con le occorrenze derivanti dalla sussistenza di reti infrastrutturali e manufatti rispetto ai quali, laddove non alienabili o attenuabili, andava comunque garantita la gestione, la permeabilità e la funzionalità. Quello stilato è uno strumento, dunque, che ha provato ad affinare e delineare l’utilità  l’applicabilità del PAN, nonché a disegnare un’unica strategia di sistema caratterizzata da due assi principali: 1) gestione sostenibile del territorio; 2) governance multilivello e multidisciplinare.

In tal senso sono stati ridefiniti con maggior dettaglio cartografico e copertura territoriale i vecchi “comparti”, oggi denominati “ambiti” e individuate, anche graficamente le possibili connessioni ecologiche intercorrenti fra l’area protetta e il territorio circostante ai fini di una possibile riduzione della frammentazione ecosistemica.

 

Gli  obiettivi generali del PAN prevedono:

       l’unificazione funzionale degli ambiti 3 e 5,  con il declassamento di larga parte delle vie della Bonifica e Ignazio Silone;
       la creazione di due corridoi ecologici tra i nuclei più integri della Riserva e le aree marine e fluviali attigue, poste rispettivamente a est (area adibita a spiaggia libera tra le concessioni demaniali n.22 e n.23) e a sud (torrente Vallelunga);
       l’ideazione di un sistema di fruizione della Riserva inclusivo e intermodale per mezzo dell’accoglimento nel disegno progettuale del PAN dell’intervento “Greenways” — PAR FAS linea di Azione IV 2.2.4 in via di attuazione;
       l’acquisizione del comparto 1 e di altre superfici strategiche nel demanio dell’Ente;
       l’implementazione e il miglioramento quali-quantitativo delle aree umide;
       l’individuazione di una fascia di rispetto che include il tratto finale del Torrente Vallelunga.

 

 

Il capogruppo Pd Longhi su PAN: “Con il Piano si concretizza un obiettivo ambito

e la città si dota di uno strumento per promuovere e conoscere l’unicità della Riserva”

 

“L’approvazione del PAN è politicamente un obiettivo raggiunto e un altro progetto sospeso che l’Amministrazione porta a termine, perseguendo il principio del rispetto della natura e del suo rapporto con l’ambiente urbano, per salvaguardare e poter fruire appieno dei vantaggi che la presenza di una riserva naturale al suo interno offre alla città.

Una scelta che servirà a far percepire maggiormente la differenza fra una riserva e un parco cittadino, che potrà diventare ancora di più anche un elemento di attrattività per il turismo ambientale e sostenibile e un luogo a disposizione dell’Abruzzo per raccontare la sua biodiversità”. Così il consigliere Emilio Longhi

 

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