giovedì , 25 Aprile 2024

Elezioni regionali: PRC-SE, SI e Radicali sono contrari alla data del 10 Febbraio ma il M5S si oppone allo slittamento

Pescara – L’Abruzzo verso le elezioni regionali, è noto come ad agosto la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato dichiarò incompatibili per Luciano D’Alfonso le cariche di Senatore della Repubblica e di Governatore della Regione Abruzzo,  D’Alfonso allora decise  di mantenere l’incarico a Roma aprendo di fatto la corsa dei partiti alle urne, ognuno da allora ha espresso posizioni diverse sulla data elettorale, chi volto a posticipare quanto più possibile la data delle elezioni o chi come la Lega a chiedere di andare subito al voto.

Alla fine è stata definita la data delle elezioni regionali per il 10 febbraio 2019, a deciderlo è stato il presidente vicario della Regione Abruzzo Giovanni Lolli. La data però ora non è condivisa da Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana e Radicali che oggi  evidenziando i costi dell’operazione elettorale parlano di “spreco di soldi pubblici” chiedendo l’accorpamento alla Tornata elettorale di maggio con le elezioni europee, Prc e SI inoltre allertano anche sui possibili rischi meteorologici presenti per la nostra regione nel mese di febbraio. Ai partiti di sinistra si contrappone il pensiero del Movimento 5 Stelle con la Candidata alla presidenza Sara Marcozzi che non intende far slittare ulteriormente la data, quegli 8 milioni  previsti per le regionali a detta della Marcozzi sono “niente rispetto a quanto abbiamo sprecato e stiamo perdendo a causa dell’immobilismo in cui la Regione versa dal 4 marzo scorso” .

 

LICHERI – BRACCO (SI) VOTO DELLE REGIONALI A FEBBRAIO SBAGLIATO, SERVE ACCORPAMENTO: OLTRE CHE UNO SPRECO DI SOLDI PUBBLICI C’È IL RISCHIO METEOROLOGICO

“L’ho detto molte volte negli ultimi mesi e lo ripeto, e nei giorni delle indagini di Rigopiano la cosa credo sia ancora più forte e chiara: votare a Febbraio significa mettere a repentaglio l’esercizio del diritto di voto dei cittadini Abruzzesi, oltre che uno sperpero di soldi pubblici, “afferma Daniele Licheri segretario regionale di Si Abruzzo, che prosegue. “Due anni fa ricordiamo tutti  in che condizioni versava l’Abruzzo  nei mesi invernali, mezza regione bloccata dalla neve e l’altra metà dall’acqua; frane, allagamenti. Interi paesi isolati, e poi le immagini di Rigopiano  e i suoi morti che restano una ferita aperta per tutti noi. Di fronte a scenari di questo tipo, che grazie alla mancanza di investimenti per prevenire e tutelare il nostro territorio hanno effetti sempre più drammatici, sono sempre più frequenti: pensare di fare una campagna elettorale a Gennaio e votare a Febbraio significa vivere su Marte e non conoscere la Regione che si chiede ai cittadini di voler governare.” conclude Licheri.

“Inutile fare la morale sullo spreco di fondi pubblici come fa il Movimento 5 stelle e poi non voler rinviare il voto per pure esigenze di speculazione politica.”, prosegue Leandro Bracco, consigliere regionale di Sinistra Italiana.  Voglio ricordare che esiste queste possibilità, già spesso utilizzata, visto che c’è una norma che prevede l’election day, l’art. 7 della legge 111 del 2011″, e a decorrere dal 2012 le consultazioni elettorali per le elezioni dei sindaci, dei presidenti delle Province e delle Regioni, dei Consigli comunali, provinciali e regionali, del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati, si svolgono, compatibilmente con quanto previsto dai rispettivi ordinamenti, in un’unica data nell’arco dell’anno; qualora nel medesimo anno si svolgano le elezioni dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia.  Chiamino i loro rappresentanti nazionali visto che in questo momento sono al governo e facciamo come la Basilicata che ha già saggiamente spostato la data.”, prosegue Bracco.

“Il Pd e il centro sinistra uscente sono responsabili del voto anticipato e hanno tenuto la regione ferma dei mesi per un atteggiamento opportunistico e vergognoso del presidente DAlfonso che non sapeva che poltrona tenersi, ma le opposizioni non sono certo meglio anzi, centro-destra e M5stelle appaiono solo interessati a vincere le elezioni e poco gli interessa  se l’affluenza già bassa potrebbe crollare. Ci uniamo a chi prima di noi ha chiesto l’accorpamento a Maggio, pensando che si serve ridare subito la parola ai cittadini, ma serve metterli nelle condizioni di farlo senza discriminanti e senza ulteriori sperperi di denaro pubblico. Anche noi come le altre forze politiche siamo già pronti per tornare al voto, ma pensiamo che chi ha davvero a cuore la propria regione non anteponga mai  le ragioni collettive a quelle personali.

Sopratutto in una fase storica in cui la partecipazione al voto è in caduta verticale sfavorirla ulteriormente, basti pensare al divario che c’è oggi tra aree interne e la costa,  significherebbe ancor di più delegittimare la rappresentanza politica che poi ne verrebbe fuori. La politica deve assolutamente promuovere la partecipazione e non il contrario, per questo pensiamo sia utile intervenire subito” concludono Licheri e Bracco.

 

PRC- SE: VALE LA PENA DI BUTTARE 6 MILIONI PER VOTARE A FEBBRAIO CON LA NEVE?

«La società abruzzese blocchi questa follia. Il Consiglio Regionale dopodomani faccia due cose utili: approvi leggi contro vitalizi e si esprima a favore dell’election day.

La data fissata per le elezioni regionali  in Abruzzo – il 10 febbraio – contrasta con il buon senso, la democrazia e una corretta gestione del denaro pubblico.

La campagna elettorale si svolgerà nei mesi più freddi dell’anno. Quelli per intenderci da emergenza neve. Davvero la scelta meno opportuna per favorire la partecipazione popolare e l’elettorato attivo e passivo. Le liste che dovranno raccogliere le firme per presentarsi dovranno fare banchetti per strada col gelo. Per non parlare poi di comizi, affissioni o volantinaggi. Persino la possibilità di recarsi ai seggi in tanti comuni montani e delle aree interne sarà problematica. Inoltre si prefigura un gigantesco SPRECO di denaro pubblico:  a maggio c’è una tornata di elezioni europee e amministrative. Negli anni passati sono state accorpate le votazioni in un unico “election day” per risparmiare. Pare che questa volta nessuno lo chieda. Finora soltanto noi di Rifondazione Comunista e i Radicali.

Eppure c’è una norma che prevede l’election day, l’art. 7 della legge 111 del 2011:

1. A decorrere dal 2012 le consultazioni elettorali per le elezioni dei sindaci, dei Presidenti delle province e delle regioni, dei Consigli comunali, provinciali e regionali, del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati, si svolgono, compatibilmente con quanto previsto dai rispettivi ordinamenti, in un’unica data nell’arco dell’anno.
2. Qualora nel medesimo anno si svolgano le elezioni dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia le consultazioni di cui al comma 1 si effettuano nella data stabilita per le elezioni del Parlamento europeo.

Centrodestra e centrosinistra hanno sempre operato in tal senso negli ultimi anni ma ora tacciono.
Il Pd perché è responsabile del voto anticipato (votiamo prima a causa della fuga a Roma di D’Alfonso). La destra perché pensa di vincere. E così ragiona anche il M5S che pure ha fatto della diminuzione dei costi della politica il suo tormentone.

Ricordiamo che l’ultima volta con il centrodestra al governo della Regione si allungo’ di mesi la legislatura oltre la scadenza per fare election day.

Non si comprende la ragione per la quale si debba votare in pieno inverno.

Quanto spenderemo in più votando in date separate?

Almeno 6 milioni di euro.

Vi pare il caso?

Vengono prima i cittadini o i calcoli politici di presunta convenienza?

Ricordiamo che la Basilicata ha già deciso di andare a votare maggio.

Dopodomani si riunisce il Consiglio Regionale.

Auspichiamo che vengano approvate le proposte del M5S sui vitalizi che sono simili a quelle che abbiamo proposto noi in passato.

E che tutti i partiti – e in particolare M5S che ha la responsabilità del governo – si esprimano a favore dell’election day».

Maurizio Acerbo, segretario nazionale Prc-Se

Marco Fars, segretario provinciale Prc-Se

Corrado Di Sante, segretario provinciale Pescara Prc-Se

 

MARCOZZI (M5S) : “LA DATA È GIÀ FISSATA E SI VOTA IL 10 FEBBRAIO. UNA REGIONE PARALIZZATA È UN DANNO DA CENTINAIA DI MILIONI DI EURO. GLI ABRUZZESI NON POSSONO PAGARE IL CONTO DEI PROBLEMI INTERNI NEL CENTRODESTRA E NEL CENTROSINISTRA”

“C’è qualche forza politica che ipotizza un ulteriore rinvio delle elezioni regionali in Abruzzo, fissate per il 10 febbraio prossimo. Io ribadisco la totale contrarietà del M5S a far slittare ancora il diritto dei cittadini a decidere delle sorti di una Regione abbandonata da mesi dal Partito Democratico”. Ad affermarlo è il consigliere regionale e candidato presidente della Regione Abruzzo del Movimento 5 Stelle Sara Marcozzi. “Il risparmio di 8 milioni di euro di cui si parla è niente rispetto a quanto abbiamo sprecato e stiamo perdendo a causa dell’immobilismo in cui la Regione versa dal 4 marzo scorso. Ci sono esperti di settore che spiegano come siano andate perse centinaia di milioni di euro a causa del blocco istituzionale a cui ci hanno costretto”.

“Prima abbiamo subito il sequestro istituzionale dell’ex presiedente D’Alfonso che, invece di dimettersi immediatamente, come l’etica e il buon gusto suggerivano, ha tenuto il piede in due staffe fino ad agosto. Poi l’ingiustificata scelta di non far votare gli abruzzesi tra fine novembre e l’inizio di dicembre da parte del vice presidente Lolli e della Corte d’Appello. Siamo stati gli unici a batterci per il rispetto del regolamento e della legge elettorale regionale che imponevano espressamente che, nel caso di scioglimento anticipato del Consiglio regionale, le elezioni si sarebbero dovute tenere entro tre mesi dallo scioglimento stesso. E ora? – continua Marcozzi – qualcuno si ricorda che a febbraio fa freddo e nevica? Immagino che il Presidente Vicario Giovanni Lolli lo sapesse perfettamente già a settembre, quando si è decisa la data delle elezioni, che a febbraio c’è il forte rischio neve, specialmente nelle aree interne”.

“Giro l’Abruzzo in lungo e in largo ogni giorno – prosegue Marcozzi – parlo con i cittadini e sono loro stessi a chiedere una Regione che torni finalmente a lavorare a pieno regime. Non possiamo subire sulla nostra pelle le perdite di tempo del centrodestra e del centrosinistra che ancora non sono stati in grado di trovare un candidato alla Presidenza. Gli abruzzesi sono stanchi di pagare continuamente il conto dei problemi che ci sono all’interno dei vecchi partiti. Il Movimento 5 Stelle è pronto per la sfida del 10 febbraio. Rimandare ancora sarebbe l’ennesimo sgarbo di una vecchia politica che vuole farci perdere altro tempo prezioso per paura di perdere qualche poltrona”.

 

I RADICALI ABRUZZO SCRIVONO UNA LETTERA A LOLLI PER ELEZIONI REGIONALI IN COINCIDENZA DELLE EUROPEE

 

 

al Presidente della Regione Abruzzo

Giovanni Lolli 

 

Con riferimento alla data di convocazione delle prossime elezioni regionali riteniamo di porre alla sua attenzione la necessità di applicare il dettato dell’art. 7 comma 2 della legge 111 del 2011 che prevede, nel caso in cui siano convocate elezioni per il Presidente della Regione nello stesso anno in cui si svolgono le elezioni per i membri del Parlamento Europeo, che le elezioni per il Presidente della Regione si svolgano nella medesima data di quelle per il Parlamento europeo. 

 

A favore di tale determinazione, come peraltro già deciso in modo analogo dalla Regione Basilicata sulla base delle medesime considerazioni, si invoca la lettera della norma, chiarissima, che lo prevede per evidenti ragioni di risparmio di risorse pubbliche. Nel senso auspicato si espresse il 10/12/2013 il Ministero degli Interni in risposta alle interrogazioni degli Onorevoli Melilla n. 3-00256 e Vacca ed altri n. 3-00510 in occasione, del tutto analoga, delle precedenti elezioni regionali abruzzesi.

 

Una decisione in tal senso peraltro è pienamente in linea con la necessità di garantire in modo effettivo e concreto l’esercizio del diritto di voto in una Regione dove un terzo della popolazione risiede in aree interne dove non è difficile immaginare le difficoltà che si potranno incontrare nel periodo invernale. Inoltre ciò consentirebbe anche di garantire agibilità politica dato che lo svolgimento di elezioni in febbraio, oltre a rischiare di essere molto difficoltoso per l’esercizio del diritto di voto come sopra evidenziato, comporta  a sua volta la necessità, per le liste che non siano già rappresentate in Consiglio o in Parlamento, di raccogliere le relative firme (1.500 per ogni provincia) in pieno periodo invernale e natalizio (la presentazione delle liste con l’attuale calendario sarebbe l’ 11-12 gennaio) e successivamente  lo svolgimento della campagna elettorale in inverno. 

 

E’ evidente che tale situazione penalizza soprattutto chi non ha già una rappresentanza e dispone di mezzi limitati, dato che rende difficoltoso se non impossibile raccogliere le firme ai tavoli per strada (cosa molto più percorribile in marzo/aprile) e svolgere la campagna elettorale in luoghi aperti e con mezzi meno dispendiosi (volantinaggi, comizi, tavoli, etc),  obbligando di fatto a fare tutta la campagna al chiuso, con costi maggiori (noleggio sale etc.), e creando pertanto una evidente disparità e limitando la rappresentanza e i diritti costituzionali politici connessi. 

 

 Cordiali saluti.

Dario Boilini

Segretario Radicali Abruzzo

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