martedì , 19 Marzo 2024
Fosso marino a Vasto

Stop del Prefetto di Chieti alla tappa di Vasto del Jova Beach Party

La Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus esprime la sua soddisfazione per le parole pronunciate oggi in conferenza stampa dal Prefetto di Chieti Giacomo Barbato che ha chiarito in maniera cristallina l’inadeguatezza del luogo scelto dall’organizzazione per la tappa di Vasto del Jova Beach Party.
L’associazione nell’esposto del 24 giugno scorso, inviato anche al Prefetto e a molti altri enti, aveva sollevato dubbi anche sull’aspetto della sicurezza strettamente connesso a tematiche ambientali. Aveva fatto notare che sulla spiaggia in questione persiste un corso d’acqua, nell’esposto anche una miriade di altre criticità, ma non viene citato un corso d’acqua nonostante le implicazioni per la sicurezza e la concreta disponibilità delle aree.” affermano gli ambientalisti.

Un fatto che strideva non solo con la realtà ma anche con l’operazione portata avanti in contemporanea dal Comune di Vasto, che commenta l’associazione “era riuscito incredibilmente ad ottenere dalla Regione Abruzzo ben 80.000 euro di fondi pubblici per tombare il fosso, proprio per consentire il Jova Beach Party e nonostante un piano spiaggia comunale che imponeva l’esatto opposto, la rinaturalizzazione del fosso”.

Insomma, una situazione a dir poco imbarazzante derivata da una scelta sbagliata in partenza, quella di usare le spiagge per mega-eventi che invece vanno fatti nei luoghi adatti come stadi, palazzetti e piazze, dotati di tutti gli standard, dai parcheggi ai bagni passando per mezzi di trasporto collettivi adeguati.

“Ovviamente la SOA continuerà a seguire l’evolversi della vicenda,-spiegano i rappresentanti dell’associazione-  anche per quanto riguarda la segnalazione circa il livellamento dell’area eventi purtroppo realizzato in pieno periodo riproduttivo del Fratino al fine di permettere lo spostamento dei giostrai dall’area scelta per il Jova Beach Party.


Ora auspichiamo che anche il Ministero dell’Ambiente Costa, seguendo l’esempio del Prefetto di Chieti, faccia sentire la sua voce in merito a localizzazioni del tour inopportune e a nostro avviso dannose non solo sotto l’aspetto delle ruspe in azione su habitat dunali ma anche sotto l’aspetto culturale e dell’effetto emulazione.

Purtroppo in questa triste vicenda abbiamo dovuto ascoltare in programmi nazionali anche il dileggio da parte di uomini di spettacolo di fama nei confronti delle azioni di protezione della biodiversità portate avanti molto spesso da volontari al posto degli organi dello Stato ad essi teoricamente deputati, come se non fosse giusto tutelare il patrimonio naturalistico e paesaggistico nazionale formalmente protetto da direttive comunitarie e leggi statali”.

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