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Il dolore di una comunità: ricordi e speranze nel post terremoto, Luca Pompei presenta il suo libro presso L’Arca di Spoltore

Ed è così che in quel 6 aprile 2009, tante certezze sono svanite nell’aquilano alle ore 3.32 con quella terribile scossa che per tanti è stata la perdita di certezze; molti invece in quella notte hanno visto svanire i propri sogni, altri invece hanno salutato per sempre l’amore, eppure nessuno ha rifiutato le proprie origini malgrado il grande dolore.
Al centro di un’importante riflessione letteraria, offerta dal giornalista Luca Pompei c’è la forza ed il coraggio di dare seguito al significato manifesto di un’identità mai persa di vista, e c’è quell’attesa, che si spera mai vana, di poter ridare una dignità alla propria terra d’origine.
“Come gli Alberi Spogliati ad Aprile” (Masciulli Edizioni), questo è il titolo del secondo romanzo del giornalista scrittore Luca Pompei che ha esplorato il dramma del dopo terremoto vissuto in un borgo alle porte de L’Aquila, Casentino una frazione di poche anime di S.Eusanio Forconese, dove il tempo appunto scorre lentamente ma la vita va avanti tra incertezze, fatica, nostalgia di quel che era, ma sono sufficienti dei momenti trascorsi insieme come la famosa festa della Madonna della Neve di Casentino del 5 agosto, per accelerare leggermente il tempo ed infondere nuova linfa ad una comunità che ha bisogno di ritrovare se stessa e che non perde mai le proprie tradizioni.
Proprio nella serata di ieri, 15 novembre, il giornalista ha condiviso la sua attività di studio ed inchiesta con un pubblico interessato e partecipe che si è ritrovato presso il Centro Commerciale L’Arca di Spoltore per un appuntamento promosso dalla Libreria Giunti: Pompei ha parlato del suo legame con quei luoghi che ha conosciuto profondamente, sia come uomo che come giornalista professionista, ha descritto quel legame che si è creato con i suoi pochi abitanti, ed ha spiegato come ha raccolto storie ed aneddoti per poi realizzare una storia di finzione che fa da legante ad una serie di vicende e personaggi reali.
Attraverso un dialogo avvenuto con la giornalista Alessandra Renzetti ha illustrato quello che è il tema il tema principale del suo libro: una ricostruzione sociale, al fianco di quella materiale, quasi impossibile da immaginare dove però non manca mai quel sentito legame con la memoria storica, le origini ed il passato di questo borgo che mantiene vivi i personaggi, i quali vivono nella speranza di un riscatto. Non mancano l’amore, la passione, il desiderio ed una fitta rete di ingiustizie che fanno tremare, ma mai cadere, fanno dubitare ma mai perdere d’animo. A sostegno di questa realtà c’è anche una profonda analisi del dolore proprio da parte di chi, riscopre l’amore:
“Perché lasciamo sempre che sia il dolore per quello che ci manca a prevalere sulla gioia per quello che abbiamo?
Perché il dolore è necessario quanto la gioia, e l’amore di cui abbiamo bisogno è sempre più grande di quello che abbiamo”.
Quegli alberi spogliati ad aprile sono i personaggi del romanzo che sono stati privati di tutto e non solo della loro casa, ma anche e soprattutto di una tranquillità da recuperare.
Al fianco dell’autore anche la nota fotografa abruzzese Rossella Caldarale che ha curato la foto di copertina e con la quale è in progetto un evento di presentazione legato ad una mostra su una lunga serie di scatti che la stessa ha effettuato nel doloroso mondo dei borghi abbandonati e terremotati d’Abruzzo, dove le immagini sono forti ma vere, dove la vita sembra aver subito una battuta d’arresto. Altra prestigiosa collaborazione è quella con il giovane e già pluripremiato scrittore abruzzese Peppe Millanta che per questo romanzo ha scritto una prefazione coinvolgente e di grande spessore.
Presenti all’appuntamento spoltorese anche il giovane editore Alessio Masciulli, impegnato nella valorizzazione di realtà letterarie di varia natura, il sindaco di Spoltore Luciano Di Lorito che si è complimentato con il giornalista per il grande spessore della sua creazione e l’assessore ed insegnate Roberta Rullo.

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