giovedì , 25 Aprile 2024

In mille a visitare la 24ª edizione del presepe vivente dell’Istituto Aterno Manthoné

Pescara – Amore, fraternità, speranza, i sentimenti più alti riassunti in una rappresentazione sacra che ripete da 2000 anni la nascita di Gesù. E ieri, venerdì 20 dicembre, le emozioni hanno contagiato, commosso ed emozionato le mille persone che hanno partecipato alla 24a edizione del Presepe vivente dell’Aterno Manthoné, ormai storicizzato come la rappresentazione ufficiale della Natività nel capoluogo adriatico. Un bambino nigeriano di 4 mesi, Passion Edebor, ha avuto il ruolo di Gesù appena nato. Un messaggio di pace e speranza per tutta la comunità, non solo cittadina.

La manifestazione allestita nella scuola diretta da Antonella Sanvitale si è tenuta nel cortile dell’Istituto in via Tiburtina. Più di 500 ragazzi, fra coro e figuranti, coordinati come sempre dalla professoressa Franca Minnucci (ideatrice e regista dell’iniziativa).  L’evento, di per sé, è un progetto educativo complesso, che porta i ragazzi alla conoscenza di una pagina importante nella storia di tutti gli uomini e li prepara alla condivisione e al confronto con altre fedi religiose, che nella scuola sono presenti.

La dirigente scolastica e l’ideatrice hanno inviato una lettera al pontefice, chiedendo a  Papa Francesco una particolare benedizione.

«E’ il presepe di Pescara e della provincia. Non a caso abbiamo 150 ragazzi dell’Istituto comprensivo di Collecorvino, diretto da Michela Terrigni, che hanno cantato, supportati dalla presenza dei loro insegnanti», ha sottolineato la professoressa Sanvitale, «Desideriamo che questo avvenimento, fondante della nostra storia, sia un incontro di pace, realmente. Dalla scuola deve partire questo messaggio, questa domanda, questo bisogno, questa certezza. I re Magi sono stati interpretati da tre rappresentanti istituzionali, per un legame fortissimo con la Terra e con il Mare: Fabrizio Rapposelli consigliere comunale di Pescara, Antonio Zaffiri, presidente della Provincia di Pescara, e Michele Attanasio, capitano di fregata, vicecomandante della Direzione Marittima di Pescara».

«Sono  24 anni che metto in scena questo spettacolo», ha aggiunto la regista, attrice ed ex docente del Manthoné, Franca Minnucci, «e ogni volta mi commuove. Il lavoro è enorme ma la soddisfazione mi ripaga ampiamente. La gioia più grande, però, arriva dalla memoria dei ragazzi. Incontro studenti che ricordano in maniera indelebile questa esperienza, mi dicono: Ho fatto il Presepe 10 anni fa, 20 anni fa…, come se avessero avuto un ruolo in un film di Hollywood. Ne vanno orgogliosi e me lo dicono, magari, davanti ai loro figli, con nostalgia e affetto. Il Presepe è una rappresentazione sacra che emoziona, che fa riflettere, e che piace. Quest’anno, con bambino Gesù di colore, è stata una ulteriore espressione del messaggio multiculturale e di accoglienza che la nostra scuola incarna da sempre: crescita e riflessione dei sentimenti e delle emozioni».

Giuseppe è stato interpretato da Mattia Di Pietrantonio; Asia Di Pietromartire ha vestito i panni di Maria.
Questi gli altri studenti direttamente coinvolti: Tommaso Bellafante, Vanessa Brocco, Mirko Cacciatore, Domenico Campitelli, Chiara Cappelli, Melissa Cappucci, Teresa Capuano, Simona Chiacchia, Ramona Chiulli, Federica Ciancetta, Erica Ciccone, Giulia Colangelo, Alessandro Contino, Nando D’Agostino, Rosa D’Angelo, Christian De Iuliis, Alessandro De Luca, Gianmarco Di Brigida, Andrea Di Giamberardino, Mattia Di Pietrantonio, Francesco Evangelista, Nicola Ferrante, Alessia Gargano, Stefano Giordano, Priscilla Iacovone, Aurora Mancini, Giada Mariani, Gianluca Mariotti, Sofia Memme, Gianmarco Norscia, Marika Orta, Asia Pietromartire, Fabio Sciarra, Sara Spagnolo, Benedetta Spitoni, Simone Tatilli, Stefania Vitiello e Alessia Zanchini.

Il coro, composto da 150 ragazzi dell’Istituto comprensivo di Collecorvino, è stato diretto da Piergiovanni Ribichini.

LA LETTERA A PAPA FRANCESCO

Sua Santità Papa Francesco con infinita gratitudine nei confronti della Sua Paternità e della Sua tenerezza che ci sorprende affascina, raggiungendoci nelle varie situazioni che viviamo, desideriamo condividere con lei un avvenimento che da oltre 20 anni (precisamente 24) viviamo nella nostra Scuola, l’’Istituto Tecnico Economico Aterno-Manthoné di Pescara, scuola pubblica statale ubicata nella zona sud-ovest della città, contesto periferico di forte disagio sociale, spesso noto alle cronache per episodi di criminalità e degrado. Vogliamo comunicarle, chiedendoLe una particolare benedizione, che anche questo anno, precisamente il 20 dicembre, alle ore 18, più di 500 ragazzi, fra coro e figuranti, daranno vita alla ventiquattresima edizione del Presepe vivente della nostra scuola, Sacra rappresentazione che si è consolidata nel corso degli anni allargando la partecipazione alla società civile, coinvolgendo istituzioni, associazioni culturali ed enti morali. Facendo nostre le parole di Papa Francesco  diciamo anche noi che il presepe suscita  sempre stupore e meraviglia in tutti i nostri ragazzi che con umili mezzi vivono l’evento della nascita di Gesù  con emozione e partecipazione attratti dal mistero dell’incarnazione del figlio di Dio e dalla figura di Maria, la madre di tutti noi che con il suo assenso alla chiamata dell’angelo ha cambiato il corso della nostra vita. La Sacra rappresentazione della natività è un progetto educativo complesso; si articola in vari momenti che sono di studio, di preparazione, di incontri, volti al recupero e alla conoscenza delle tradizioni della nostra terra ed alla conoscenza di una pagina importante nella storia di noi uomini tutti. La Rappresentazione Sacra ha per ognuno dei ragazzi un grande spessore culturale, morale e civile ed è momento di crescita e di confronto anche sul piano strettamente religioso essendo informata al rispetto e all’accoglienza della Vita e al confronto con altre fedi religiose, che nella scuola sono presenti. La nostra scuola pubblica ha posto al centro dell’attenzione da sempre l’accoglienza di ogni diversità come fattore di crescita e di sviluppo, il rispetto degli altri e l’affermazione di ogni fede dell’uomo, senza steccati, per promuovere l’affermazione di una società libera. Per questo tutti i nostri alunni appartenenti a fedi e culture diverse accolgono ogni anno con grande entusiasmo tale proposta, partecipandovi attivamente come una chiara e decisa esperienza di pace, di dialogo culturale e di amore, altamente educativa e formativa della loro coscienza etica. Betlemme in ebraico significa casa del pane ed è per questo che ambientiamo la Natività nel cuore del nostro Istituto fra i nostri giovani, perché crediamo fermamente che si possa rinnovare il lievito di quel pane che è pane di conoscenza e pane d’amore. Chiediamo al Papa una Speciale Benedizione per questa nostra iniziativa altamente educativa e formativa della crescita globale di tutti i nostri giovani.

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