martedì , 23 Aprile 2024

A Pescara inaugurato il nuovo Covid Hospital. Pettinari “inaugurazione in pompa magna, lavori in parte in alto mare”

Pescara – Sono disponibili da oggi i primi 32 posti del nuovo Covid Hospital di Pescara realizzato in tempi record. Questa mattina, il Presidente Marco Marsilio e l’assessore alla sanità Nicoletta Verì, accompagnati dal Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri e dal direttore generale della Asl di Pescara Antonio Caponetti, hanno inaugurato e visitato la struttura sanitaria, che dovrà essere ultimato, secondo il capitolato, entro i prossimi 60 giorni nel padiglione ex Ipav.
Finora è stato realizzato, dopo 30 giorni di lavoro, il 40% del progetto.
A fare da controcanto all’evento però è il Vice Presidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari che evidenzia come al momento siano disponibili  32 posti letto dei 181 previsti e il reparto di terapia intensiva “sembrerebbe ancora in lavorazione e quindi assolutamente lontano dall’essere operativo per il pubblico”.

Il costo complessivo dell’opera pubblica è di circa 11 milioni di euro,
finanziato dal Dipartimento nazionale della Protezione Civile (7 milioni di euro)
e dalla Banca d’Italia (3 milioni di euro).

«La realizzazione di questo progetto rappresenta un modello – ha esordito il Presidente Marco Marsilio -. La Città e la Asl pescarese riceveranno in eredità una struttura importante e strategica, anche quando l’emergenza Covid sarà terminata, poiché sarà utilizzata per le esigenze della rete sanitaria abruzzese. Nei prossimi giorni – ha proseguito Marsilio – saranno trasferiti nella struttura i malati di coronavirus, e così il resto dell’ospedale potrà tornare alla funzione ordinaria. Questo progetto serviva inoltre a mettere in sicurezza anche la Fase 2, e qualora dovessero tornare a crescere i contagi, noi siamo pronti ad affrontare l’emergenza. Con questa esperienza abbiamo dimostrato – ha osservato ancora Marsilio – come in Italia si possono realizzare opere pubbliche in maniera veloce, economiche e trasparenti. E’ un messaggio che lancio al Parlamento e al Governo, visto che le norme sulla semplificazione sono state tolte dal ‘Decreto Rilancio’, e si preannuncia quindi un nuovo decreto sul tema, ma posso affermare che abbiamo un ‘modello Pescara’ che possiamo promuovere ed esportare».

 

PETTINARI (M5S) “SENZA ADEGUATE ASSUNZIONI E SENZA REVISIONE DELLA MEDICINA TERRITORIALE, QUESTA STRUTTURA SERVE ALLA PROPAGANDA DEL CENTRO DESTRA”

«Più che un’inaugurazione sembra una festa per l’avvio dei lavori quello che abbiamo visto oggi a Pescara. Il Presidente di regione Abruzzo Marsilio, e la sua Giunta di centro destra, hanno deciso di tagliare il nastro in pompa magna, per 32 posti letto dei 181 previsti e il reparto di terapia intensiva sembrerebbe ancora in lavorazione e quindi assolutamente lontano dall’essere operativo per il pubblico.

Fortunatamente oggi i posti nei reparti di Terapia Intensiva in tutti gli ospedali della Regione non sono in sovrannumero, anzi, gli ospedali abruzzesi sono pronti ad accogliere eventuali pazienti, a dimostrazione che quanto da noi affermato, ovvero che questo ospedale sarebbe arrivato tardi rispetto al picco dell’emergenza, è confermato dai numeri.

Ma oltre che fuori tempo massimo questa struttura, a mio parere, risulterà inutile fin quando non sarà attuata una massiccia assunzione di personale dedicato tra  Medici, Infermieri e Operatori Socio Sanitari. Personale indispensabile per rendere un edificio, in cui a quanto si può osservare dai video diffusi dalla stessa Regione Abruzzo è stata fatta una restaurazione parziale, con i posti letto a blocchi di sei sistemati in aperture nei corridoi, un vero e proprio ospedale operativo in caso di un nuovo picco di contagi Covid.

Non abbiamo bisogno di quelle che potrebbero diventare cattedrali nel deserto, non abbiamo bisogno di strutture impacchettate a fretta per giustificare un taglio di nastro, ma quella che oggi è stato inaugurata sembra proprio esserlo. Una tendenza forse comune al centro destra, basta pensare all’inaugurazione spot organizzata da Fontana per l’Ospedale Covid in Lombardia» Lo afferma il Vice Presidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari a margine dell’inaugurazione della struttura Covid ricavata dai locali ex Ivap dell’Ospedale di Pescara.

«Sia chiaro – incalza Pettinari – non siamo e non saremo mai contro la costruzione di nuovi ospedali, ma questi devono essere un valore aggiunto per i cittadini abruzzesi, non un’occasione di propaganda. E’ evidente che un nuovo ospedale covid dovrebbe essere il tassello di un mosaico che, per rappresentare una sanità funzionante, non può prescindere da un’adeguata forza lavoro, che renda davvero operativa la struttura, e la valorizzazione e revisione della medicina territoriale che rappresenti una rete di assistenza per tutta la regione. Una rete che, in caso di emergenza, potrà beneficiare di un polo regionale come quello di Pescara. Ma per far sì che questo avvenga siamo assolutamente in ritardo. La carenza di personale e i gravi problemi della medicina territoriale sono sotto gli occhi di tutti. I problemi che c’erano ci sono ancora, ed esplodono in questo momento con più forza: distretti sanitari senza adeguata strumentazione, medici generali che non sono messi a sistema con guardie mediche e assistenza sanitaria domiciliare. Tutte funzioni che la medicina territoriale dovrebbe svolgere per evitare che i pazienti arrivino in ospedale. Senza un intervento del genere anche la migliore delle strutture diventa una cattedrale nel deserto.

Tante parole sono state dette, ma di fatti ne abbiamo visti ben pochi. Noi non abbiamo mai fatto sconti a nessuno e mai lo faremo. Non posso, quindi, non evidenziare che questo intervento arriva tardi e, senza adeguato lavoro sul personale che dovrà gestirlo e senza una rete sanitaria che lo renda davvero una soluzione, non potrà mai rappresentare un valore aggiunto per la nostra regione» conclude.

 

ASSESSORE SANITA’: STRUTTURA FRUTTO DI PROGRAMMAZIONE

«Esprimo gratitudine agli operatori sanitari e ai dirigenti amministrativi della Asl di Pescara per il lavoro svolto durante l’emergenza epidemiologica. L’azienda pescarese ha dovuto gestire in Abruzzo i 2/3 dei malati di coronavirus», ha ricordato l’assessore alla sanità Nicoletta Verì durante la cerimonia di consegna dei primi 32 posti letti (di cui 11 di terapia intensiva), dei 181 previsti dal capitolato, nel Covid Hospital di Pescara. Già domani, secondo quanto comunicato dalla ditta esecutrice dei lavori, la Omnia Servitia Srl, saranno riconsegnati altri 18 posti. «Questa inaugurazione non avviene per caso, dietro c’è una programmazione – ha osservato l’assessore Verì -. Abbiamo avuto la capacità di moltiplicare i posti di terapia intensiva durante l’emergenza per curare i malati Covid. La Regione Abruzzo ha saputo dare risposte efficaci. Gli ospedali Covid sono fondamentali, soprattutto nella Fase 2, perché dobbiamo consentire alle strutture sanitarie di tornare a svolgere l’attività ordinaria: immaginate la cura dei malati di tumore. Non possono ancora attendere. All’inizio della pandemia si era ipotizzato di realizzare strutture provvisorie all’esterno degli ospedali – ha aggiunto l’assessore -, io mi sono opposta perché il malato di coronavirus ha bisogno di cure particolari. E siamo stati i primi a istituire le Usca sul territorio regionale come punto di riferimento ai malati di coronavirus. Voglio ricordare che non siamo ancora usciti dalla pandemia – ha concluso – e pertanto dobbiamo fare attenzione e rispettare i protocolli sanitari».

 

COVID HOSPITAL: MARSILIO, GRAZIE A SCIENZIATA SANTUCCIONE HA ISPIRATO LA REALIZZAZIONE DELLA STRUTTURA

Il Presidente Marco Marsilio durante la cerimonia ha ringraziato anche chi, lontano dall’Abruzzo, ha ispirato la costruzione del Covid-Hospital a Pescara. Si tratta della ricercatrice pescarese di fama mondiale Antonella Santuccione. «Questo progetto è stato ispirato da una persona speciale, la ricercatrice Antonella Santuccione, nata e cresciuta a Cepagatti, a pochi chilometri da qui, la quale mi ha tempestato di chiamate durante l’emergenza sanitaria e mi ha spinto a realizzare questa struttura. Tutta la comunità scientifica – ha aggiunto Marsilio – è concorde e sostiene infatti che l’unica strada per affrontare in maniera strutturale la pandemia è di realizzare strutture sanitarie blindate ed esterne all’offerta sanitaria».

Antonella Santuccione vive attualmente in Svizzera e guida la fondazione Women’s Brain Project dal 2016: è fra le massime esperte di malattie del cervello e della mente, con particolare attenzione alle donne, più propense a questo genere di malattie e bisognose, a suo dire, di cure particolari.

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