martedì , 19 Marzo 2024

Taglio alberi ex Fea: Se ne è discusso oggi in Commissione garanzia, critiche da opposizioni e Italia Nostra > VIDEO

Montesilvano – Una conferenza stampa congiunta dei gruppi consiliari PD e M5S è stata organizzata stamane, alla presenza dei rappresentanti di Italia Nostra, a conclusione della commissione di garanzia, convocata a Palazzo di Città, per far luce sugli interventi previsti dal progetto di riqualificazione dell’area ex Fea, compreso l’abbattimento dei 114 alberi presenti a dimora.

“Un dato importante che è emerso – spiega il Presidente della CdG, Antonio Saccone(PD)– è che il progetto di riqualificazione per come ci è stato riferito dal Consigliere delegato, Valter Cozzi, non ha subito variazioni rispetto a quello approvato e finanziato dall’ex giunta Maragno. Un progetto di riqualificazione che prevedeva un mercato permanente, un campo sportivo, area giochi e un parcheggio. E per ora, i lavori sono iniziati e annunciati sono per la realizzazione del parcheggio. Abbiamo inoltre appreso che l’abbattimento degli alberi è indipendente da quello che si verrà a realizzare, essendo la conseguenza di una perizia forestale, da parte del dott. Alfredo Cellini (vice presidente dell’Ordine degli agronomi e forestali di Pescara, ndr), che ha prescritto l’abbattimento ‘con taglio finale del tronco a livello del colletto radicale con estirpazione dell’apparato radicale’ per i 75 cipressi arizonici e i 39 pini domestici dell’area. Pertanto, trattandosi di un radicale estirpamento, avremmo ritenuto necessario fare almeno una controperizia a riguardo.

“Siamo ben consapevoli – aggiunge la Consigliera dem, Romina Di Costanzo – delle responsabilità a carico di un’Amministrazione rispetto alla necessità di garantire l’incolumità ai propri cittadini, laddove esistono rischi concreti di cedimenti per alcuni arbusti. Ma in considerazione del risultato della Visual tree assessment con la quale si prescriveva l’abbattimento di tutte le piante mappate, ritengo sarebbe stata opportuna una controperizia, in quanto costituisce altrettanta responsabilità per un’Amministrazione decretare l’abbattimento di un importante patrimonio arboreo della propria città, per il suo valore non soltanto economico ma anche ambientale, di contrasto all’inquinamento atmosferico e acustico, a ridosso della ferrovia. Specie in un contesto quale quello attuale, in cui le strategie comunitarie di contrasto ai cambiamenti climatici impongono agli enti locali azioni volte alla salvaguardia e all’incremento delle aree verdi in zone urbane. Parliamo tra l’altro di filari maturi, un piccolo ecosistema verde, in grado di assolvere  a importanti funzioni: assorbire l’acqua, abbattere gli inquinanti, fungere da habitat per avifauna, oltre all’importante  funzione paesaggistica e di benessere per l’uomo. Se consideriamo ad esempio la sola anidride carbonica, si stima che una pianta matura in una situazione di stress da contesto urbano, come nel nostro caso, sia in grado di assorbire mediamente dai 10-20 kg di CO2 anno, che moltiplicati per i 114 alberi fanno oltre 2.200 kg/anno e, trattandosi di alberi maturi dell’età media di 45-50 anni, dovremmo rinunciare alla loro funzione di assorbimento di oltre 100 tonnellate di CO2, prima che i nuovi arbusti, che saranno ripiantumati, arrivino a maturazione e piena funzionalità di assorbimento”.

Secondo la dott.ssa Caterina Artese, Vice Presidente dell’Associazione Italia Nostra, presente alla conferenza stampa, insieme al Presidente, Domenico Valente, “Il taglio di tutte le piante analizzate con solo una VTA visiva, dimostra chiaramente la ‘forzatura’ del giudizio pericoloso, in quanto non è stato effettuato nessun approfondimento oggettivo. Dall’analisi descrittiva emergono due diversi popolamenti forestali: quello con il cipresso arizonico, una specie esotica che soffre il clima mediterraneo, un filare per cui non erano mai stati effettuati interventi di manutenzione, che poteva però essere recuperato con interventi di manutenzione ordinaria, come ad esempio il taglio delle piante secche e la loro sostituzione con specie autoctone, mediante una sostituzione regolare e moderata nel tempo, senza cancellare completamente il manto arboreo. E il popolamento forestale di pino domestico, piante molto stabili dato il rapporto dimensione del fusto e altezza. Qualche pianta sicuramente aveva delle difficoltà ‘meccaniche’ perché, come si è detto, non erano mai stati fatti interventi di manutenzione, ma nell’insieme le piante erano dritte e con chiome sane. Aspetti negativi per alcune piante derivavano da potature mal eseguite (ferite) e dal marciapiede esiguo (cordolature delle radici). Questi alberi avevano costituito una ‘cenosi adendrottatica’ ossia un bosco particolare che forma solo il pino domestico: per prendere tutto il sole, dispongono la chioma verde su un unico piano aereo. Inoltre sicuramente tutte le piante erano in contatto fra loro mediante anastomosi radicale e, quindi, erano assolutamente stabili. Anche in questo caso bastava fare un intervento di manutenzione straordinaria”.

Aggiunge il Consigliere pentastellato, Gabriele Straccini “Da quando abbiamo sollevato qualche anno fa delle criticità legate al taglio degli piante in città, si è perlomeno iniziato a richiedere una valutazione tecnica di esperti forestali, prima di procedere al taglio. Tuttavia, ci rendiamo conto che nonostante questo, la prassi di abbattimento non è migliorata, anzi…”

“Di nuovo ci risiamo nel perseverare con lo scempio del patrimonio arboreo– conclude la consigliera Paola Ballarini, capogruppo del M5S, che aggiunge – un comportamento totalmente in controtendenza con le linee nazionali del nostro Ministro Costa che spinge per la riforestazione delle aree urbane per i vantaggi che abbiamo già detto. Invece, da noi a Montesilvano, si continua a falcidiare il nostro patrimonio arboreo, con costi importanti dal punto di vista economico e ambientale”.

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