giovedì , 25 Aprile 2024

Strada Parco: i greenway “la siepe merita di essere preservata”

Pescara – Dopo la presentazione ufficiale dei cinque bus elettrici Rampini E80, che il Comune di Pescara, in accordo con TUA SpA, vorrebbe impiegare sulla Strada Parco Pescara – Montesilvano, è stata annunciata, la ripresa dei lavori a fine mese, che prevederebbe il ripristino degli asfalti, la rimodulazione delle banchine di fermata all’altezza standard di 15 cm, dagli attuali trenta corrispondenti all’altezza del pianale del cessato Phileas, l’allargamento del marciapiede lato mare, da conseguire attraverso l’abbattimento della siepe sempreverde a dimora.
A sottolinearlo è Ivano Angiolelli Presidente del Comitato Strada Parco Bene Comune che ricorda come ancora si conosca l’impegno economico da sostenere, e il nome della ditta che dovrebbe essere incaricata ad eseguire le opere. 


Angiolelli a tal proposito precisa che la misura cautelare adottata dal TAR di Pescara il 29 settembre scorso anno – modulata anche sugli effetti ripristinatori (ex art. 2933 c.c.) – è stata riformata dal Consiglio di Stato sul presupposto che, nel gravame d’appello, le controparti, a differenza di quanto avvenuto nella fase cautelare di primo grado, si sono impegnate a non realizzare opere o interventi pregiudizievoli per gli interessi di cui è portatore il Comitato ricorrente.
«Sinteticamente, – spiega il presidente del Comitato Strada Parco Bene Comune– esse si sono fatte carico di salvaguardare il verde urbano a dimora sulla Strada Parco e di insediare 114 nuovi alberi in luogo di sette piante asseritamente da sacrificare (nella tratta di Montesilvano).
Ragion per cui, non sarà più possibile procedere all’abbattimento programmato della siepe sempreverde a dimora sul marciapiede lato mare onde conseguirne l’allargamento velleitario, in presenza di alberi ad alto fusto che impedirebbero in ogni caso la percorribilità del manufatto nella sua intera estensione. Al danno ingiustificato, non seguirebbe alcun beneficio reale per il regolare esercizio dell’impianto. Nel merito, il Consiglio di Stato – con l’Ordinanza del 3 dicembre 2021 – ha pertanto riformato sia il progetto della Giunta Alessandrini (che, nel 2018, aveva previsto l’abbattimento di chilometri di siepe sempreverde preservando gli alberi ad alto fusto, a loro volta tombati da un tappeto di mattonelle in calcestruzzo con grave pregiudizio per la salute e la stabilità delle piante), sia – tanto più – il Nullaosta tecnico ministeriale impugnato, che prevedeva – tra le dieci prescrizioni – anche il “tabula rasa” su quel fronte, con l’eliminazione integrale di alberi, siepi, aiuole, semafori, pali dell’illuminazione pubblica e della segnaletica verticale. Così da conseguire l’effetto “tutto pulito” assai caro alla Giunta in carica, fortemente orientata al declassamento sociale e ambientale dell’unico corridoio verde ciclo pedonale della Città, benché l’infrastruttura sia inadeguata – per la peculiare configurazione dello stato dei luoghi – ad accogliere i filobus mastodontici tipici del trasporto rapido di massa finanziato dalla Legge n.211/1992.
L’amministrazione di Pescara, infatti, –continua Angiolelli– annovera allo scopo il Sindaco Masci fermamente deciso a cancellare il Viale più apprezzato e frequentato di Pescara; l’assessore al verde pubblico che avalla, bontà sua, la non soluzione dell’eradicazione di chilometri di siepe sempreverde, con l’assessore alla mobilità sostenibile seraficamente indifferente all’ossimoro di un corridoio verde che è sede, al tempo stesso, di un sistema di trasporto rapido collettivo in sede propria, dove si prevede lievemente l’impiego “sperimentale” di bus elettrici su un percorso preventivamente elettrificato, peraltro “sub iudice”. Un motivo in più per attendere, in ragionevole e opportuna autotutela, la decisione di merito del TAR di Pescara, nelle more di approvare la quarta e ultima perizia di variante di cui alla determina dirigenziale della Direzione regionale Trasporti, assunta il 23 settembre 2021, pubblicata sul Burat del 6 ottobre detto». 

Secondo Angiolelli, la siepe dovrebbe essere essere ripristinata piuttosto sul lato mare nei punti diradati, ma anche sulla mezzeria, «dove risulta azzerata dalle lavorazioni sbagliate del filobus, che hanno previsto –  a stretto ridosso – l’interramento dell’elettrodotto al servizio dell’impianto di elettrificazione in stato di colpevole abbandono da più di sette anni. All’origine, la siepe della mezzeria era ricca e colorata grazie all‘insediamento dell’essenza denominata Callistemon:

(un arbusto sempreverde di medie dimensioni, che resiste bene al freddo invernale, connotato da particolari fiori rossi in estate, riuniti in lunghe infiorescenze: come da immagine, che riproduce la Strada Parco al tempo del 25 aprile 2001 all’esito dei lavori di bonifica e riqualificazione funzionale condotti con12 miliardi di lire di fondi FERS eseguiti a fine anni novanta. Oggi violata dal pessimo impiego di 16 milioni di Euro di fondi CIPE, intestati a un impianto BRT mai completato secondo le regole dell’arte, a distanza di un trentennio dalla sua improvvida ideazione). » Conclude il  presidente del Comitato Strada Parco Bene Comune , Ivano Angiolelli.

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