venerdì , 19 Aprile 2024

Biodiversità senza pace in Abruzzo: SOA e Salviamo l’Orso “ora vogliono tagliare i siti Natura2000 europei del Parco nazionale del Gran Sasso”

Dopo la sberla rimediata sul taglio del Parco del Sirente-Velino ora vogliono aprire un fronte ancora più ampio a livello comunitario?
“Presenza di decine di specie e habitat anche prioritari, perimetrazione fatta da professori universitari nel 1995, validata nel 2000. Rischio di pesante contenzioso con la Commissione sulle lacune della Regione nella gestione dei siti Natura2000.

Stazione Ornitologica Abruzzese e Salviamo l’Orso


Pescara –«Apprendiamo del lavorio in corso tra le stanze della Regione Abruzzo e del Ministero dell’Ambiente promosso dai senatori Liris e Sigismondi per tagliare ampie aree della Zona di Protezione Speciale e del Sito di Interesse Comunitario di Campo imperatore dove insiste la stazione sciistica e dove, immaginiamo, vogliono mettere le basi per spendere altri fondi pubblici al fine di ampliare gli impianti secondo uno sconsiderato piano d’area disegnato venti anni fa.
Il tutto avviene in un Parco Nazionale e a pochi giorni dalla sberla rimediata dalla Regione Abruzzo in Corte Costituzionale sul taglio del Parco Sirente-Velino.»

La vivace critica ai due senatori arriva dalla Stazione ornitologica abruzzese e dall’Associazione Salviamo l’orso che rivolgendosi a Liris e Sigismondi chiedono: «sanno che i territori in questione sono stati perimetrati nel 1995 da uno studio pagato dalla Regione Abruzzo a vari consulenti, tra cui diversi cattedratici dell’Università di L’Aquila?
Sanno che la stessa regione, in maniera sconsiderata, provò a rivedere i confini nel 2000 pagando altri studi che però confermarono la bontà della perimetrazione anche per evitare grossi guai con la Commissione Europea?»

Gli ambientalisti rilevano inoltre come, nonostante la presenza di alcuni detrattori ambientali che in un Parco dovrebbero essere rinaturalizzati e i danni di piloni e piste esistenti, le aree in questione sono comunque colonizzate da decine di specie animali e di habitat protetti a livello comunitario. Insomma, cemento e ruspe non sono riusciti ad eliminare completamente i valori naturalistici del sito. Servirebbe quindi lavorare per migliorare la situazione ambientale, non peggiorarla.

«La Regione Abruzzo si presenterà a Bruxelles aprendo un fronte per ridurre le tutele?» Chiedono ancora gli ambientalisti, aggiungendo «Vorrà dire che dovremo portare alla Commissione i faldoni dei Piani di Gestione dei Siti finanziati con milioni di euro di fondi europei in ben due PSR e tenuti nel cassetto dalla Regione ormai da quasi dieci anni e mai approvati. Ne approfitteremo per riferire alla Commissione Europea a che punto si trova la Regione Abruzzo sulla perimetrazione della nuova Zona di Protezione Speciale dei monti Frentani, procedimento oggetto da anni di specifiche richieste da parte della Commissione. Che dire poi dello stato delle procedure delle Valutazioni di Incidenza Ambientale dove ci sono plurime e palesi violazioni della normativa comunitaria?
Insomma, anche in questo caso chi parte a cavallo rischia di tornare a piedi.» Concludono Stazione ornitologica abruzzese e Salviamo l’orso.

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