venerdì , 26 Aprile 2024

Femminicidio: Dichiarazioni di Licheri (SI) sulla morte in carcere

Pescara – “A conferma che le nostre carceri non sono sicure.

Lo aveva detto pubblicamente che si sarebbe tolto la vita e lo ha fatto e cosa più grave gli è stato permesso. E sono insopportabili quelli che festeggiano la sua morte che si aggiunge al sangue del femminicidio compiuto.  Doveva essere processato e doveva scontare il suo crimine orribile.  Doveva essere fermato prima e non è stato fatto nonostante i suoi comportamenti aggressivi nei confronti della vittima barbaramente uccisa. Invece come spesso accade nei nostri istituti penitenziari giustizia non è stata fatta. Ne prima, ne dopo, ne durante.

Così moltiplichiamo le vittime invece che ridurle, e i cittadini diventano tifosi di una silenziosa e quotidiana guerra in cui non solo il patriarcato regna e trionfa culturalmente ma la guerra tra poveri trasforma tante e tanti in assatanati di sangue che non chiedono un cambiamento culturale ma la testa delle persone come fossimo all’eta della pietra.

Vogliamo giustizia, non giustizialismo, vogliamo diritti, non femminicidi e lapidazioni.Stop alla violenza sulle donne, ma nessuno tocchi Caino.” Così in una breve nota Daniele Licheri  – Segretario Regionale Si Abruzzo

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