venerdì , 26 Aprile 2024

WWF: Presentato in una conferenza stampa il bilancio 2022 del Panda nella nostra regione 

Tanti risultati raggiunti, ma ancora troppe minacce per la natura.
Di rilievo lo stop della Consulta al taglio del Parco Regionale Sirente-Velino e la partecipata festa per i primi cinquant’anni della presenza del WWF in Abruzzo 

Chieti – Come di consueto, il WWF Abruzzo chiude l’anno con una conferenza stampa per fare il punto sulla situazione dell’ambiente e della natura nella nostra Regione. 
Il 2022 è stato l’anno in cui l’Associazione del Panda ha festeggiato i primi 50 anni della presenza sul territorio: l’evento si è tenuto a settembre a Chieti, la città nella quale nel 1972 si formò il primo nucleo (la delegazione regionale è nata invece nel 1974), presso il Museo universitario con una numerosa partecipazione di soci, amici e simpatizzanti del WWF. Sono stati ricordati le numerose attività in Abruzzo, le principali azioni, i tanti risultati ottenuti ed è stata l’occasione per illustrare la presenza dell’Associazione nella nostra Regione: 4 organizzazioni locali, 6 Oasi (5 delle quali Riserve regionali), 6 Centri di Educazione Ambientale e nuclei di vigilanza. 

Nel 2022 è arrivato anche l’importante riconoscimento per Luciano Di Tizio, storico socio e delegato regionale del WWF Abruzzo per 7 anni, nominato Presidente del WWF Italia.Una grande soddisfazione per Luciano, ma anche per tutta la realtà del Panda della nostra regione. 

  1. Aree protette  

A fine novembre è arrivata la notizia che il mondo ambientalista attendeva: la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 235/2022, ha dichiarato illegittimo il taglio del Parco Regionale Sirente Velino. Il pronunciamento salva molte migliaia di ettari di territorio protetto che la Regione Abruzzo aveva eliminato dal territorio tutelato. 

Il WWF è stato capofila della movimentazione contro il taglio del parco, ha raccolto le adesioni di più di 20 associazioni locali e nazionali, ha organizzato una petizione on line arrivata a 125.000 firme, ha elaborato un appello firmato da 50 personalità della scienza e della cultura abruzzesi e italiane portando la discussione a livello nazionale. La sentenza della Corte Costituzionale dà una sonora batosta all’amministrazione regionale che pensava di ridurre i confini di un’area protetta, mentre gli obiettivi comunitari chiedono esattamente il contrario. 

Un altro importante pronunciamento è stato quello del TAR Abruzzo sul ricorso presentato da alcune associazioni ambientaliste, con l’intervento ad adiuvandum del WWF Italia, che ha annullato le autorizzazioni del Comune di Ovindoli e della Regione Abruzzo per la realizzazione di nuove piste da sci e nuovi impianti da risalita in un’area di circa 10 ettari sul Monte Magnola nel territorio di Ovindoli, anche in questo caso nel Parco Regionale Sirente-Velino, all’interno di habitat naturali ricompresi in una Zona di Protezione Speciale della Rete Narura2000 tutelata dall’Unione Europea. L’idea antica e superata del rilancio della montagna attraverso la realizzazione di impianti da sci purtroppo non abbandona la nostra Regione. «Sulle nostre montagne – commentaFilomena Ricci, delegata del WWF Abruzzo – si ripropongono progetti anacronistici che fanno spendere i fondi della collettività per impianti di risalita in territori che, inevitabilmente, saranno sempre meno innevati a causa dei cambiamenti climatici in atto. Ben altre politiche sarebbero necessarie per il rilancio della montagna: sulla bellezza della natura e sull’attrattività ambientale, per le quali l’Abruzzo viene riconosciuto a livello nazionale ed europeo, si deve costruire un percorso di crescita che porti turismo tutto l’anno e non solo per poche settimane». 

Purtroppo anche quest’anno manca all’appello il Parco Nazionale della Costa teatina: individuato nel 1997, istituito nel 2001 e perimetrato nel 2015 da un commissario ad acta, non è mai stato attivato, di fatto lasciando un territorio come quello della costa dei trabocchi in balia di programmazioni non strutturate, interventi spot non organizzati in una visione comune o peggio di speculazioni e gestioni discutibili come quelle a cui si assiste ad esempio sulla Via Verde.  

Positivo invece il bilancio delle 6 Oasi WWF presenti in Abruzzo. In queste, e in altre tre aree nelle quali si stanno sperimentando iniziative di gestione insieme a diverse Associazioni e/o gruppi locali, si sperimentano laboratori per tecniche di gestione creando anche opportunità lavorative, preziose soprattutto nei piccoli centri. Spesso rappresentano aree di incontro, aggregazione e accoglienza, con un ruolo conservazionistico e sociale. Propongono poi un turismo rispettoso dell’ambiente che porta un arricchimento culturale in chi le visita.  

Per la Festa Oasi WWF 2022 sono stati organizzati eventi durante tutto il mese di maggio: in 9 aree protette (che coinvolgono in totale 11 Comuni abruzzesi) sono state organizzate oltre 50 iniziative rivolte a adulti e bambini: escursioni, laboratori didattici, corsi di fotografia naturalistica e di birdwatching, sedute di yoga, momenti dedicati alla pittura e alla scultura e tanto altro ancora. Gli eventi sono stati organizzati dal personale delle Oasi e Riserve, dalle cooperative che collaborano nella gestione, dalle associazioni vicine al WWF e hanno visto la partecipazione dei volontari delle organizzazioni locali del WWF. Simili attività si svolgono per tutto l’anno nelle Oasi, sempre pronte ad accogliere visitatori e persone che vogliono passare un po’ del loro tempo in natura: solo nell’Oasi e Riserva regionale “Calanchi di Atri” nella stagione estiva si sono contate più di 7.000 presenze. 

Ma le Oasi sono anche e soprattutto importanti presidi per la tutela della biodiversità e per questo ottengono importanti riconoscimenti. «Per il terzo anno consecutivo le attività organizzate per il World Wetland Day hanno avuto il riconoscimento di MedWet e sono state patrocinate dall’OFB, Ufficio Francese per la Biodiversità – dichiara Andrea Rosario Natale, direttore dell’Oasi WWF e Riserva Regionale “Lago di Serranella” e coordinatore dello IAAP-WWF – ma soprattutto, l’Oasi di Serranella sarà uno dei 50 siti (l’unico sito in Abruzzo) dove saranno sviluppate e attuate azioni di ripristino e recupero in favore della testuggine palustre (Emys orbicularis) del progetto LIFE URCA PROEMYS (LIFE21-NAT-IT-LIFE) coordinato dal WWF Italia come capofila e co-finanziato dall’Unione Europea». 

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