venerdì , 6 Dicembre 2024

 Zvi Hecker sceglie Manoppello per la Casa di Ella

Il progetto del celebre architetto polacco-israeliano in contrada Ripacorbaria

Prima la ricerca rigorosa del sito in Italia che fosse in un luogo alla stessa ideale distanza fra Berlino e Tel Aviv. Poi il progetto per la costruzione di un buen ritiro di famiglia, redatto anche attraverso riprese aree con i droni. Il noto architetto israeliano Zvi Hecker realizzerà la Casa di Ella, un interessante progetto di edilizia residenziale, a Manoppello, in un’area scelta perché equidistante da Berlino, luogo in cui vive l’archistar e Tel Aviv, città di residenza della figlia Ella. 

Dopo l’istruttoria, proprio nei giorni scorsi, l’architetto Massimo D’Angelo dell’ufficio Urbanistica del Comune ha rilasciato il permesso a costruire per la Casa di Ella, frutto di un lavoro di ricerca della forma e dello spazio, in una zona rurale e particolarmente suggestiva. 

Nato a Cracovia nel 1931, l’architetto e artista di fama mondiale ha dunque scelto l’Abruzzo per costruire la residenza per sua figlia Ella in Italia in un sito molto suggestivo che guarda la Majella, nella frazione di Ripacorbaria (contrada Barbarossa) a Manoppello con un progetto che si presenta come un’unione di segno tra l’ambiente internazionale e l’antica cultura abruzzese la cui natura autentica viene rappresentata dall’architetto come carica di simboli.

In uno scritto di suo pugno, l’architetto Zvi Hacker, nel corso della corrispondenza per le prime idee sulla villa con lo studio pescarese che lavorerà in tandem con i colleghi berlinesi, afferma espressamente che l’edificio sarà realizzato su dei terrazzamenti, ma non come un grande blocco, bensì con piccoli padiglioni, con l’obiettivo di mantenere l’autenticità dei luoghi e il rispetto per la bellezza unica del paesaggio.

Il progetto di Manoppello, svelato a settembre scorso a Pescara, nel corso di una mostra sulle opere dell’architetto Zvi Hecker della Fondazione Pescarabruzzo è solo l’ultimo, in ordine di tempo, dei progetti italiani di Hecker , “ma è il primo in assoluto che verrà realmente realizzato in Italia ed è stato per questo studiato appositamente dal maestro – hanno  spiegato gli architetti  Alessandro Cognigni e Valeria Di Lizia dello Studio Ava Architetti di Pescara, che insieme alla collega Angelika Wessel ed all’ingegner Angelo Zulli  stanno seguendo con Zvi Hecker il progetto della Casa di Ella – affinché l’osservatore non si limiti a guardare, ma sperimenti personalmente lo spazio da esso generato”.

“È per Manoppello un motivo d’orgoglio, oltre che un grande onore aver ricevuto l’attenzione di un architetto conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo come Hecker – ha detto il sindaco Giorgio De Luca – che saremo felici di conoscere ed accogliere non appena sarà a Ripacorbaria per seguire i lavori di cantiere. Una scelta che testimonia la bellezza del territorio di Manoppello. La Casa che l’architetto Zvi Hecker realizzerà per la figlia Ella sarà certamente motivo di interesse per tanti appassionati di architettura e di arte e auspichiamo che si possano pensare, compatibilmente con le esigenze della famiglia, eventi specifici e belle occasioni di apertura dello straordinario immobile alle visite”.

Zvi Hecker studia architettura prima a Cracovia e a poi ad Haifa dopo essere emigrato con la famiglia in Israele nel 1950. A Tel Aviv, in associazione con Alfred Neumann ed Eldar Sharon, progetta complessi residenziali, scuole, musei ed edifici amministrativi. Insegna all’Univesrità in Canada, negli Stati Uniti e a Vienna. Nel 1991 apre un secondo studio a Berlino e nel 1992 rappresenta Israele alla Biennale di architettura di Venezia, dove è stato presente anche nelle edizioni del 1996 e del 2000. Nel 1996 vince il Deutscher Kritikerpreis e nel 1998 il premio Rechter di architettura. È autore di un’architettura complessa, carica di simbolismi, ma sempre geometricamente controllata, fatta di materiali scabri: cemento a vista, pietra non levigata, acciaio non verniciato, zinco. Tra le prime realizzazioni: il Club Mediterranée ad Arziv (1961), il municipio di Bat Yam (1963), l’edificio residenziale Dubiner a Ramat Gan (1963), i laboratori del Technion Israel institute of technology a Haifa (1967). Tra quelle successive si ricordano l’edificio a spirale per abitazione a Ramat Gan (1989), la scuola ebraica a Berlino (1995), il Palmach museum of history a Tel Aviv (1998), il centro culturale ebraico a Duisburg (1996-99). Attualmente risiede a Berlino.

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