lunedì , 29 Aprile 2024

Tragedia alla Sabino esplodenti di Casalbordino: tre operai vittime nella deflagrazione

Una Storia di Incidenti Mortali che Continua a Pesare sull’Abruzzo

Casalbordino – Un’altra tragica deflagrazione ha scosso la Sabino Esplodenti di Casalbordino, nella provincia di Chieti, lasciando dietro di sé un bilancio di tre vittime le cause sono ancora in corso di accertamento. Questo incidente fa eco a un passato di tragedie che ha segnato profondamente la storia dell’azienda. Nel dicembre del 2020, nella stessa azienda di Contrada Termini, tre operai persero la vita in un drammatico incidente. L’azienda è nota per essere coinvolta nel trattamento e nel recupero di polvere da sparo proveniente da bonifiche, un’attività che comporta intrinseci rischi.

La Sabino Esplodenti, con sede nel vastese, ha purtroppo una storia di incidenti tragici. Nel 1992, un’esplosione uccise un operaio rimasto vittima dell’innesco di una spoletta all’interno della fabbrica. Nel 2009, due persone rimasero gravemente ferite in un altro incidente esplosivo.
Questi tragici eventi alla luce di quanto avvenuto anche oggi ora sollevano domande riguardo alla sicurezza sul lavoro e alle procedure adottate dalle aziende che operano con materiali altamente pericolosi. La comunità dell’Abruzzo è stata colpita ripetutamente da queste tragedie, molti i messaggi di cordoglio e che invitano alla riflessione da parte del mondo sociale e politico locale.

Cgil Abruzzo: “Assurdi due incidenti mortali nello stesso stabilimento”

 ”È assurdo che uno stabilimento industriale catalogato ‘ad alto rischio’ secondo la Direttiva Europea Seveso (e dunque soggetto a severi controlli da parte delle istituzioni) possa registrare due incidenti mortali plurimi in meno di tre anni di distanza l’uno dall’altro e dopo che sul primo incidente sono state ipotizzate accuse di omicidio colposo plurimo aggravato perché commesso con la violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. Si accertino subito le responsabilità di questa ennesima strage che si poteva e che si doveva evitare”. Così il segretario regionale Cgil Abruzzo e Molise Carmine Ranieri.

Spina Segretario Generale della Cgil Chieti “porre in campo azioni utili per arrivare al rischio zero infortuni”

“Ci troviamo a commentare con profondo dolore l’ennesima tragedia sul lavoro – dichiara il segretario generale della Cgil Chieti Franco Spina – tre operai hanno trovato la morte, tre lavoratori che non torneranno mai più dai loro cari. Si continua a morire di lavoro, è inaccettabile, inconcepibile. 

Fermo restando che saranno le indagini delle autorità competenti a chiarire le modalità dell’accaduto, la Cgil Chieti, ribadisce con fermezza ed ancora una volta, la necessità di porre in campo tutte le azioni utili per arrivare al rischio zero infortuni.

 Non parliamo soltanto di investimenti economici, certo quanto mai necessari, parliamo anche di cultura della sicurezza che significa formazione continua.

Bisogna infine intensificare i controlli per quei settori e quelle aziende che, per loro natura, hanno un più elevato rischio o che abbiano avuto in  passato, eventi infortunistici di rilievo.

Occorre passare dalle mere buone intenzioni ad azioni efficaci e interventi coordinati dalle Istituzioni.

La Cgil Chieti è vicina alle famiglie, a loro va tutta la nostra solidarietà”.


Liris (FdI) “inasprire le normative in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro”

L’AQUILA – “C’è un esercito di lavoratori che esce la mattina e non ha certezza di rientrare a casa. Questo non è più tollerabile, quindi mentre esprimo il mio profondo cordoglio per le vittime dell’ennesimo incidente sul lavoro, oggi a Casalbordino, in aula al Senato insieme ai miei colleghi ho votato a favore di una mozione che va proprio nella direzione di inasprire le normative in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, prevedere maggiori e più severi controlli – in buona sostanza un passo avanti verso l’aggiornamento del testo unico sulla sicurezza – perché il tema è di quelli che non possono essere più rimandati”.

Lo afferma il senatore di Fratelli d’Italia Guido Liris, eletto in Abruzzo, medico di professione.

“Credo sia doveroso che la politica nel suo complesso e le istituzioni a tutti i livelli”, rileva Liris, “facciano proprie le parole del presidente della Repubblica, che solo ieri ha ribadito come lavorare non sia morire. È evidente che quanto stiamo facendo non è abbastanza per cui dovremo ora impegnarci per innalzare il livello di sicurezza in tutti i luoghi di lavoro del nostro Paese. Nel mio percorso professionale da medico del lavoro ho avuto modo di acquisire le giuste competenze, anche attraverso l’approfondimento del dl 81 del 2008, maturando una certa cultura della sicurezza che mi induce a concentrare particolari sforzi nella direzione di una maggiore sensibilità collettiva”.

Marinelli (PD): “Grande apprensione. Tragedia è nuovo monito su sicurezza sul lavoro”

“Le informazioni ancora frammentarie che giungono sull’esplosione, con vittime, alla Esplodenti Sabino di Casalbordino destano grande apprensione ed orrore, tanto più che nella stessa azienda tre anni fa un incidente costò la vita a tre operai, e altri incidenti si sono verificati qui negli anni”: lo dichiara Daniele Marinelli, segretario del Partito Democratico abruzzese. 

Marinelli prosegue: “Siamo vicini alle famiglie delle vittime e auspichiamo che si faccia piena luce sull’accaduto. Di certo si tratta di un altro, terribile monito sulla necessità di un maggiore impegno per la sicurezza sui luoghi di lavoro”. 

Acerbo (PRC): “Avevamo denunciato ma è stato consentito di riprendere l’attività”

«La notizia di un nuovo incidente alla Sabino Esplodenti con tre morti mi riempie di indignazione e rabbia. Dopo circa un mese dall’esplosione del 21 dicembre 2020 che causò la morte di tre operai io e Augusto De Sanctis presentammo tre corposi esposti alla Procura della Repubblica di Vasto per segnalare una serie di incongruenze sulle autorizzazioni ambientali e sugli adempimenti in materia di sicurezza che hanno contribuito all’apertura di un’inchiesta con il sequestro dell’azienda. E’ pazzesco che con un processo imminente sulla precedente strage sia stata sciaguratamente consentita la riapertura con una procedura semplificata. La Regione Abruzzo ha persino deciso di non assoggettarla alla procedura di VIA fermandosi al mero screening nonostante puntuali osservazioni di associazioni e della stessa Provincia di Chieti in cui si sollevavano pesanti questioni a cui non è stata neanche data risposta. 
Avevamo già denunciato la colpevole negligenza di tutte le autorità competenti, dalla prefettura al comune, per uno stabilimento che è classificato ad alto rischio sulla base della Direttiva Seveso ma è incredibile che si sia consentito di riprendere l’attività. Per dire, poco fa sono andato a controllare i siti WEB istituzionali di Prefettura e Comune e non sono riuscito a trovare l’obbligatorio Piano di Emergenza Esterno che tutti i cittadini dovrebbero conoscere in caso di criticità. Un documento fondamentale, che la Prefettura deve predisporre, da rinnovare e aggiornare ogni tre anni tanto è importante. Tra l’altro mi pongo una domanda: esiste? Ricordo che anche tre anni fa avevamo riscontrato e segnalato questa assenza. Ci evitino lacrime di coccodrillo e comunicati di cordoglio la giunta, i partiti presenti in Consiglio regionale e i parlamentari abruzzesi che non hanno fatto nulla in questi anni o che magari si sono anche attivati per la riapertura. Politica e istituzioni sono corresponsabili di questa strage.» Così, Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, coordinamento di Unione Popolare

Fina (PD) : “È una mattanza. Non se ne può più. Serve cultura della sicurezza” 
“L’incidente e le vittime alla Esplodenti Sabino di Casalbordino ripropongono tragicamente la questione del deficit nel nostro Paese di un livello accettabile di sicurezza nei luoghi di lavoro, per giunta all’indomani del messaggio sul tema del Presidente della Repubblica. Siamo ormai ad un’inaccettabile mattanza”: lo dichiara Michele Fina, senatore del Partito Democratico.
Fina prosegue: “Nell’esprimere la mia vicinanza a chi oggi ha subito un terribile lutto, non si può non osservare come l’azienda in questione sia stata coinvolta in un incidente della medesima gravità, con vittime, solo tre anni fa. Il trattamento delle polveri esplosive è un comparto ad alto rischio che purtroppo in Abruzzo ha prodotto vittime anche negli anni passati e non si può prescindere da una riflessione doverosa e necessaria, che coinvolga tutti gli enti che hanno responsabilità e compiti nella filiera. Cominciando dalle aziende stesse, specialmente quelle che operano in comparti ad alto rischio, affinché i controlli siano efficaci e prioritari, ancor più dove il rischio in termini di vite umane è maggiore, fermo restando il principio di garanzia della sicurezza ovunque. La riflessione va poi estesa alla necessità di investimenti in formazione e attrezzature, che passano da un ruolo più incisivo dello Stato, a partire dalla diffusione di una cultura della sicurezza. E’ questo in definitiva il presupposto di ogni possibile salto di qualità, come ha fatto notare il Presidente Mattarella. E’ da qui che deve passare l’impegno di tutti noi, nei ruoli e nelle posizioni da cui agiamo”.

IL CAPOGRUPPO TAGLIERI ESPRIME IL CORDOGLIO DEL M5S 
“L’esplosione avvenuta oggi a Casalbordino, a seguito della quale hanno perso la vita più persone, ci lascia sgomenti e rappresenta una nuova profonda ferita per tutto l’Abruzzo. Un colpo ancora più duro per la comunità di Casalbordino, già segnata da precedenti incidenti in questo sito.
In attesa che le autorità preposte effettuino i dovuti accertamenti sulla dinamica dell’esplosione, è doveroso da parte delle istituzioni aprire un’attenta riflessione sul tema della sicurezza sul posto di lavoro, particolarmente in una regione come l’Abruzzo che ogni anno registra dati sempre più allarmanti.
In questo momento di grande dolore intendo esprimere tutta la vicinanza del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle alle famiglie delle vittime e all’intera comunità”. Lo afferma il Capogruppo del M5S in Consiglio regionale, Francesco Taglieri.

Bagnai (LEGA) “Vicino alle famiglie delle vittime, più sicurezza e controlli”
“Una tragedia di grandi dimensioni, che colpisce tutto l’Abruzzo. Quanto accaduto oggi alla fabbrica Sabino Esplodenti di Casalbordino richiama tragicamente l’attenzione sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro, ultimamente evidenziato dal ricorrere di gravi sciagure.” E’ quanto afferma il deputato della Lega, Alberto Bagnai, in merito all’esplosione avvenuta nella tarda mattinata alla Sabino Esplodenti di Casalbordino, per cause che, al momento, sono ancora in corso di accertamento. 

“Esprimo il mio cordoglio alle famiglie e ai colleghi di lavoro delle tre vittime”, prosegue Alberto Bagnai, “Colpisce che la sciagura sia avvenuta alla vigilia dell’udienza preliminare per un evento analogo che aveva colpito la stessa azienda. Sono in costante contatto con le autorità locali e mi sono messo a disposizione per ogni eventuale necessità. Questo Governo ha posto tra i temi prioritari quello della sicurezza sul lavoro, che richiede un’attenzione particolare in contesti che, come quello oggi colpito, sono esposti a rischi, e per questo continueremo a chiedere ulteriori risorse per formazione, prevenzione e controlli”.

Di Girolamo (M5S): Dolore e rabbia per quanto accaduto
La senatrice sulmonese Gabriella Di Girolamo affida ad una nota la reazione alla notizia della morte di 3 operai della ditta Sabino Esplodenti di Casalbordino.
“Una notizia terribile che colpisce e lascia sgomenti tutti noi, proprio mentre al Senato si discute la mozione unitaria sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Alle famiglie degli operai esprimo sentimenti di cordoglio e vicinanza. È arrivato il momento di dire basta: non si può morire di lavoro. Queste morti, come ha ribadito proprio ieri il Presidente della Repubblica Mattarella,  “feriscono il nostro animo e feriscono le persone nel valore massimo dell’esistenza, il diritto alla vita”.
“L’incidente di oggi arriva a pochi giorni di distanza di quello drammatico sui binari di Brandizzo e ricorda tristemente quello di 3 anni fa, nella stessa fabbrica di Casalbordino, in cui persero la vita altri 3 operai”.
Anche per questo motivo la senatrice non riesce a nascondere la rabbia per quanto accaduto oggi: “Com’è stato possibile? Cosa è stato fatto in questi anni per la sicurezza di quella fabbrica? Quali provvedimenti sono stati adottati? Per la miseria, stiamo parlando di una fabbrica di esplosivi!”
“Le morti sul lavoro sono una piaga del nostro Paese e in Abruzzo lo sappiamo bene, vista l’impennata registrata negli ultimi mesi sul nostro territorio. Sono necessari controlli stringenti, che devono essere decisamente più incisivi, maggiori tutele e garanzie per chi lavora. È necessaria una nuova cultura del lavoro e della sicurezza. Cosa possiamo dire alle famiglie di questi lavoratori? Cosa possiamo dire alle famiglie di chi esce la mattina per andare al lavoro e non fa più ritorno ai suoi affetti? Nulla, non ci sono parole e in questo momento sarebbero inopportune”.
“Spero che eventuali responsabilità vengano accertate al più presto e che episodi del genere non abbiano più a ripetersi” – conclude la senatrice.



Segreteria Operativa Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua perché l’impianto ha riaperto?

L’associazione ambientalista SOA solleva interrogativi riguardo alla recente deflagrazione che ha colpito l’azienda Sabino Esplodenti di Casalbordino, nella provincia di Chieti. Questo incidente segue una serie di eventi tragici legati all’azienda, tra cui la tragedia di dicembre 2020, e ha portato l’associazione a porre alcune domande cruciali agli enti di valutazione e controllo.
In primo luogo, SOA fa riferimento al Comitato Valutazione di Impatto Ambientale regionale, che nel 2021 ha preso una decisione sconcertante riguardo all’azienda Sabino Esplodenti. Nonostante ci fossero stati tre decessi e un’indagine in corso per scorretta gestione dei rifiuti, il comitato ha escluso l’impianto dalla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale più approfondita, limitandosi a una semplice verifica preliminare.
SOA aveva sollevato precise osservazioni e aveva citato una nota della Provincia di Chieti che evidenziava la mancanza di un’indagine di qualità ambientale che dimostrasse la compatibilità dell’attività con l’ambiente circostante. L’associazione aveva inoltre evidenziato la mancanza di coordinamento con la Direttiva Seveso ter e aveva posto domande chiave sul Piano Emergenza Esterno, un documento cruciale per la gestione dei rischi in caso di incidente.
SOA aveva già sollevato queste questioni nei tre esposti sull’incidente del 2020 e ora le ripresenta, chiedendo risposte chiare e documentate. L’associazione chiede informazioni anche alla Prefettura di Chieti e al Comune di Casalbordino riguardo al Piano di Emergenza Esterno, sottolineando l’importanza di questo documento nella gestione dei rischi. Infine, SOA si rivolge al Comitato Tecnico Regionale (CTR) che aveva autorizzato il riavvio dell’impianto dopo l’incidente del 2020, chiedendo come abbia verificato l’attuazione degli obblighi previsti.
L’associazione esprimendo il suo cordoglio per la tragica situazione fa sapere di rimanere in attesa di risposte documentate da parte degli enti coinvolti.

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