sabato , 27 Aprile 2024

D’Amico e Di Costanzo in sopralluogo alla discarica di Villa Carmine “bomba ecologica, va messa in sicurezza”

Montesilvano – Questa mattina la Consigliera Comunale del Partito Democratico-Progressisti per Montesilvano, Romina Di Costanzo, candidata nella lista “Abruzzo Insieme D’Amico Presidente”, ha voluto portare all’attenzione del candidato Presidente alla Regione, Luciano D’Amico, invitandolo sul posto, le condizioni in cui versa la discarica di Villa Carmine e il Saline. Insieme a lei i consiglieri dem, Vincenzo Fidanza e Antonio Saccone.

“Ho voluto deliberatamente scegliere – dichiara la Consigliera Di Costanzo – un luogo simbolo del degrado ambientale, un luogo che rappresenta l’immobilismo amministrativo celato dietro un rimpallo di responsabilità, un simbolo doloroso per la nostra città che aspira a una vocazione turistica sostenibile, specie di tipo balneare. È imperativo ribadire con veemenza che coloro che ambiscono a rappresentarci in Regione devono avere la volontà e la determinazione di risolvere questa questione, senza limitarsi a fugaci pellegrinaggi politici in vista delle elezioni. Sono fermamente convinta che Luciano, con il suo coraggio e la sua competenza, da Presidente tratterà con la massima priorità i problemi ambientali cruciali della nostra regione”.

La discarica, come ha precisato la Consigliera, si estende su 20.000 metri quadrati e con un ammasso volumetrico di rifiuti stimato a 180.000 metri cubi, cui vanno aggiunti i quantitativi che si trovano nel bacino interrato costruito nel 1997, ed è situata nella piana alluvionale del Saline a pochi metri dal fiume, un sito ex SIN ora classificato come SIR (Sito di Interesse Regionale), la più lunga discarica lineare d’Italia, che si snoda per circa 10 chilometri di rifiuti interrati fino a 5 metri di profondità. “Questo connubio – aggiunge – è altamente esplosivo dal punto di vista ambientale in quanto la fuoriuscita continua e silente di percolato va a contaminare tutte le matrici ambientali, rappresentando una minaccia significativa per l’ecosistema locale e per la salute pubblica”.

“Fin dal 2016, la Regione di centro-sinistra aveva stanziato circa 10 milioni di euro per la caratterizzazione, la messa in sicurezza e la bonifica del SIR, individuando nell’ARAP il soggetto attuatore. Tuttavia, questi fondi sono stati magicamente congelati dalla giunta Marsilio, che, a neppure due mesi dalla scadenza della legislatura ha annunciato di voler destinare una somma di 1,8 milioni di euro per un intervento di barrieramento idraulico, ritenuto da ARTA urgente e necessario da anni, per confinare l’inquinamento”.

“Non possiamo permetterci – conclude – di essere guidati da chi guarda i problemi dei territori con distanza e superficialità, come ha fatto in questi anni il presidente Marsilio. Serve un Presidente che conosca le sfide locali da vicino, che non confonda annunci last-minute con azioni concrete. Bonifica e messa in sicurezza non sono intercambiabili: è tempo di un cambiamento vero, guidato da chi comprende la vera essenza delle nostre necessità”.

Il candidato Presidente D’Amico ha aggiunto “Se abbiamo l’ambizione di voler essere una Regione che vuole bene all’ambiente, che punta tutto sul turismo e che vuole conservare alle prossime generazioni le risorse di cui avranno bisogno per poter soddisfare le loro esigenze, non possiamo accettare che accada quello che vediamo sotto i nostri occhi. Avere un inquinamento di questa portata a ridosso del fiume significa che non possiamo immaginare di fare una politica turistica se le nostre acque e il nostro mare dovrebbero risultare inquinate. La politica che noi vogliamo fare non è quella della presenza nelle vetrine fatta giusto per poter dire che si è nelle fiere del turismo ma una politica che si basa innanzitutto sulla tutela e salvaguardia dell’ambiente, perché essere Regione verde d’Europa non significa solo avere un’alta percentuale di aree protette sul totale di superficie ma significa, ma avere una regione, che avendo una viabilità che va da 0,20 slm fino a quasi 3000 metri del Gran Sasso, possiede una biodiversità straordinaria, che dobbiamo preservare. E dunque queste discariche così confezionate sono bombe ecologiche che vanno messe in sicurezza e bonificate per tutelare la biodiversità fluviale e la salute pubblica, oltre anche al nostro turismo”.

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