mercoledì , 4 Dicembre 2024

IMU 2018: D’Alfonso “il Comune di Pescara ci prova anche con la Provincia”

La creazione della Nuova Pescara, frutto dell’unificazione tra Pescara, Montesilvano e Spoltore, è stata concepita come un passo verso una gestione più efficiente e coordinata delle risorse territoriali. Tuttavia, il cammino verso questa nuova entità amministrativa sembra essere segnato da controversie e dispute che mettono in discussione la solidità dei rapporti istituzionali. Un esempio emblematico di queste tensioni viene evidenziato dal Deputato del Partito Democratico, Luciano D’Alfonso alla luce della recente richiesta del Comune di Pescara alla Provincia di Pescara per il pagamento dell’IMU 2018.

«Dopo aver chiesto denari alla Regione Abruzzo con la stessa motivazione, il Comune di Pescara bussa anche alla porta della Provincia pescarese per ottenere il pagamento dell’IMU per l’anno 2018 con l’avviso di accertamento n. 505 del 5 marzo 2024. La somma richiesta tramite Adriatica Risorse (la società in house del Comune affidataria del servizio di gestione e riscossione delle entrate tributarie), relativa a una serie di immobili, ammonta a 153.897 euro oltre sanzioni e interessi, per un totale di 215.017 euro.» Scrive l’Onorevole Dem ricordando come lo stesso schema fosse stato messo in atto dalla Regione, «…anche da Palazzo dei Marmi è arrivata un’impugnativa dell’avviso davanti alla Corte di giustizia tributaria di primo grado di Pescara. Ma, a differenza di quanto eccepito dai legali di Palazzo Silone, gli avvocati della Provincia invocano l’annullamento del provvedimento in quanto sarebbe “decaduto il termine decadenziale, sulla scorta del fatto che non opera la c.d. proroga generalizzata di 85 giorni disposta dall’art. 67 del DL 18/2020, essendo l’accertamento formato e notificato oltre il 31.12.2023”.»

D’Alfonso commentando come non fosse un caso isolato quello tra Comune e Regione, conclude: «Adriatica Risorse ci riprova anche con la Provincia. La domanda è: come possiamo costruire la Nuova Pescara se il Comune attiva pretese senza fondamento nei confronti della Regione e della Provincia? Forse l’irrogazione di sanzioni è un modo per aumentare il PIL generando lavoro ultroneo per gli avvocati? O si sta cercando di appostare risorse nei documenti contabili sperando che nessuno le vada a verificare?»

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