giovedì , 18 Aprile 2024

Idrocarburi: dalla regione commissione d’inchiesta per Elsa2

Alla luce di questo la Regione Abruzzo ha ritenuto opportuno formulare osservazioni alla Procedura V.I.A. relativo alla perforazione del pozzo esplorativo, anche in ragione della valutazione dei rischi connessi alla realizzazione dell’impianto da cui potrebbe derivare una significativa e irreversibile riduzione delle risorse naturali del territorio in riferimento agli equilibri degli ecosistemi.
Nella relazione allegata alla deliberazione, si legge che le attività di perforazione legate al permesso sono effettuate fino ad una profondità di 4.700 m. per il tramite di un pozzo posto a 7 Km circa dalla costa e che le stesse risultano in aperto contrasto con gli indirizzi di sviluppo regionali, nonché in evidente contrasto con la vocazione del territorio.
La Regione Abruzzo, infatti, nella propria programmazione socio-economica, segnatamente alla fascia costiera, mira da sempre a valorizzare ed implementare lo sviluppo turistico-ricettivo-culturale ed ambientale.
In questa cornice, particolare attenzione è stata riservata dalla Regione alla costa teatina, di cui riconosce l’alto valore naturalistico nonché un alto grado di integrità e fragilità, tanto da sottoporne estese zone a tutela e conservazione. Contrariamente a detto indirizzo di tutela e di valorizzazione, tuttavia, il Governo centrale attraverso vari decreti ha autorizzato, al largo delle coste abruzzesi, permessi di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi, in cui va ad inserirsi anche il progetto per la perforazione del pozzo esplorativo Elsa.
Detta attività di ricerca è ritenuta dal governo regionale in contrasto con gli indirizzi di sviluppo regionali e comunali, nonché in contrasto con la vocazione del territorio e dannose per la salute, per la fauna marina e per l? ambiente. Nel documento approvato dalla Giunta regionale, si legge, tra l’altro, che oltre 12.290 kmq di acque marine dell’Adriatico centro meridionale italiano sono interessate da permessi di ricerca, istanze di coltivazione o nuove attività di esplorazione di petrolio che si aggiungono alle 8 piattaforme già attive

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