venerdì , 26 Aprile 2024

Cattivi odori nell’aria a Pescara, il Forum H2o “al Comune conoscono leggi e sentenze?”

In relazione al cattivo odore che appesta l’aria di Pescara da alcuni giorni il Forum dell’Acqua si dichiara  esterrefatto dalle dichiarazioni tranquillizzanti che arrivano dagli amministratori del Comune di Pescara. Infatti esistono da anni sentenze con cui la Cassazione ha chiarito che in determinati casi anche la semplice “puzza” può costituire reato, anche in presenza di emissioni nei limiti di legge.

Scrive il Comune nella sua nota:
Nulla si può per il cattivo odore associato alle fasi di lavorazione della sansa,
fasi che prevedono le emissioni,
ma anche altre operazioni che condizionano comunque l’ambiente diffondendo odore nell’ambiente circostante,
perché non esistono parametri limite per stabilire provvedimenti.

«Ebbene –si chiede il Forum H2o–, come è possibile che al Comune non conoscano le sentenze della Cassazione, tra cui una molto recente che è circolata tantissimo anche sui social, che ha stabilito che anche la semplice “puzza” può costituire reato?

Scrivono i giudici “osserva il Collegio che, per costante indirizzo di legittimità, il reato di cui all’art. 674 cod. pen. (Getto pericoloso di cose) è configurabile anche in presenza di “molestie olfattive” promananti da impianto munito di autorizzazione per le emissioni in atmosfera (e rispettoso dei relativi limiti, come nel caso di specie), e ciò perchè non esiste una normativa statale che preveda disposizioni specifiche – e, quindi, valori soglia – in materia di odori (Sez. 3, n. 37037 del 29/5/2012, Guzzo, Rv. 253675); con conseguente individuazione del criterio della “stretta tollerabilità” quale parametro di legalità dell’emissione, attesa l’inidoneità ad approntare una protezione adeguata all’ambiente ed alla salute umana di quello della “normale tollerabilità”, previsto dall’art. 844 cod. civ. in un’ottica strettamente individualistica (Sez. 3, n. 2475 del 9/10/2007, Alghisi, Rv. 238447).”

Tra l’altro questa sentenza segue altre sentenze di simile contenuto, per cui in casi specifici, che devono essere valutati di volta in volta dal giudice, si può configurare il reato di “getto pericoloso di cose“».

Il Forum acqua abruzzese poi per comprendere quanto è nota la questione, riporta specificando a mero titolo di esempio il lancio dell’agenzia ADN Kronos sulla sentenza della Cassazione n.12019/2015 http://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2015/10/31/che-puzza-quando-gli-odori-molesti-diventano-reato_P4lr7MjspnNqjmFOCVH1uO.html.

Questi casi sono riportati ampiamente anche sui siti specializzati spiegano (ad esempio, quello degli ingegneri)
http://www.ingegneri.info/news/ambiente-e-territorio/molestie-olfattive-ce-reato-anche-se-limpianto-e-autorizzato/).

«Se proprio non si conosce l’argomento, –commentano i coordinatori del Forum– basta cercare in google con le parole “puzza sentenze”.

Ora, centinaia di persone stanno protestando in vario modo per l’incontrovertibile disagio alla vita quotidiana che la puzza sta creando. La presenza dell’alta pressione acuisce il problema in quanto i fumi ristagnano. Infatti questa situazione si ripresenta da anni nelle medesime condizioni climatiche.

Invece di reagire con quello che appare il tipico riflesso pavloviano assolutorio privo di fondamento, consigliamo al Comune di Pescara di studiare le carte e valutare attentamente il caso, visto che sostiene di aver identificato anche la fonte del cattivo odore, facendo tutti i passi necessari per chiedere ed ottenere la salvaguardia della qualità della vita della cittadinanza.

Ricordiamo, tra l’altro, che il Sindaco ha il dovere/potere di emettere ordinanze in materia sanitaria se ne ravvisa le condizioni.

Infine il Comune e gli altri enti coinvolti, anche sulla base degli obblighi di legge contenuti nel D.lgs.195/2005 sulla trasparenza in materia ambientale, dovrebbero pubblicare la documentazione del caso on-line (autorizzazioni; dati dei monitoraggi a cui è sottoposta l’azienda ecc.)».

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