giovedì , 28 Marzo 2024

Dopo multe al Cusano, un tavolo per l’adeguamento alle leggi sulle aree protette

Pescara  – “Lo spiacevole episodio delle 68 multe ai turisti sanzionati unicamente per aver attraversato il torrente Cusano, seguendo peraltro un sentiero segnato, impone una riflessione doverosa sul quadro normativo esistente e su come lo stesso possa dare adito ad interpretazioni nuove, rispetto ad una prassi ultra ventennale di segno diverso, per evitare danni alla promozione e allo sviluppo dei territori” E’ quanto afferma in una nota l’assessore regionale ai Parchi, Riserve e Montagna, Donato Di Matteo.

Dopo una ricognizione normativa con l’esperienza del presidente Navarra e del direttore Di Nino e di tutto il personale delle aree protette d’Abruzzo, l’assessore ai Parchi e alle riserve della Regione Abruzzo, Donato Di Matteo e del consigliere regionale Lorenzo Berardinetti, predisporranno un aggiornamento del dato normativo sia nel senso dell’inserimento di appositi emendamenti alla legge 50 e alla legge 3 sia nel senso di un intervento generale normativo sia nel senso di una regolamentazione e di una normazione per una corretta fruizione del territorio in senso anche turistico ovvero per lo svolgimento di attività ludico sportive.

Rispetto al fatto specifico si legge nella nota stampa, verrà  approndito il dato scientifico, verificata l’effettiva o meno incidenza sulle matrici ambientali in ipotesi coinvolte e comunque sviluppata un’azione per rendere compatibile latutela  e la promozione territoriale.

“Naturalmente non si tratta di fare nessun passo indietro rispetto alla tutela delle eccezionali matrice ambientale presenti sull’intero territorio abruzzese e in particolare nelle nostre aree protette, –spiega l’assessore al ramo– ma di fare un passo in avanti rispetto alla promozione dei territori e dei turismi esperienziali di cui tanti abbiamo bisogno per il rilancio, economico sociale, delle aree interne.

Lo scorso anno a Cusano e alla cisterna di Bolognano si sono registrate oltre 17mila presenze che costituiscono linfa economica anche a tutela delle aree protette, soprattutto per quelle minori, con l’acquisizione di nuove risorse da destinare proprio allo studio scientifico del territorio, alla sua adeguata protezione e al suo sviluppo condiviso con tutte le popolazioni interessate”.

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