sabato , 20 Aprile 2024
Giovanni Legnini

Legnini, a 10 anni dal sisma un grave rischio e straordinarie opportunità

A 10 anni dal terremoto dell’Aquila, siamo in presenza”, ha evidenziato Legnini, “di un grave rischio e di due straordinarie opportunità: il rischio è quello di una drastica riduzione dell’attenzione e delle volontà  dei poteri statali.

Ne sono esempio le vicende relative ai 10 milioni occorrenti al Comune dell’Aquila per coprire le minori entrate e le maggiori spese nonché al paventato rischio di taglio di 65 milioni delle risorse già stanziate.”

Legnini ha evidenziato come le ingenti risorse ottenute tra il 2013 e il 2014, quando era componente del Governo e poi delegato alla ricostruzione, esaurite  tra il 2020 e il 2021; sarà allora necessaria una decisione sul rifinanziamento che – rimarca Legnini – “non potrà che essere pluriennale, per poter garantire la programmazione degli ulteriori interventi che saranno certamente necessari”.

L’opportunità che occorre invece cogliere sono quelle di vincere la sfida del completamento della ricostruzione entro un tempo ragionevole, restituendo alla collettività un patrimonio edilizio sicuro, efficiente e di assoluto pregio, come quello del centro storico dell’Aquila e di tutti i borghi del cratere.

La seconda opportunità è di avviare la programmazione e le scelte di sviluppo della città capoluogo e dei territori del cratere. L’Aquila ha già compiuto scelte importanti che vanno  preservate e completate. Sul resto del cratere si tratta di decidere qual è la direzione dello sviluppo da intraprendere”.

Legnini ha concluso il suo intervento ricordando che “non può che essere l’istituzione regionale a proporsi quale soggetto attivo di programmazione e promozione del futuro di questi preziosi territori, in bilico tra rischi di irreversibile spopolamento e nuove possibilità di sviluppo. Abbiamo il dovere di garantire la ricostruzione completa, insieme a quella post-sisma del 2017, e dare una prospettiva a tutti i territori colpiti”.

Per questo è necessario che il Consiglio regionale si munisca di uno strumento di monitoraggio ed eserciti i suoi poteri di indirizzo per garantire il completamento della ricostruzione e la definizione delle scelte di indirizzo sulla vita e lo sviluppo di tutti i territori”.

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