martedì , 19 Marzo 2024

Pescara, ‘Sorridi, se hai tempo’: successo di pubblico per la presentazione del libro di Vincenzo Olivieri VIDEO

Pescara. Lo scorso sabato 23 novembre, alla Mondadori Bookstore di Pescara, è stato presentato il libro “Sorridi, se hai tempo” dello showman Vincenzo Olivieri, un’esilarante riflessione sulla mancanza di tempo che scandisce costantemente le nostre vite. La presentazione ha registrato una folta presenza di pubblico.
Il libro, edito da Edizioni Il Viandante e l’incontro sarà introdotto dall’editore Arturo Bernava, che ha affermato: “Questo lavoro lo abbiamo accolto a braccia aperte, si tratta di una collaborazione nata quasi per caso, come accadono le cose migliori. Ci siamo incontrati in un’altra presentazione ed abbiamo iniziato a parlare, poi Vincenzo Olivieri è il mio mito da sempre, è divertentissimo, è umile e allo stesso tempo di grande spessore, molto profondo. Quando lui mi ha detto che aveva questo libro che voleva rieditare l’ho accolto a braccia aperte perché chi non vorrebbe Vincenzo Olivieri nella propria scuderia? Credo che la forza di Vincenzo Olivieri sia quella di far vedere com’è il mondo oggigiorno, magari anche in maniera severa, magari sottolineando anche i difetti, ma con il sorriso, forse a volte andando anche oltre, ridendo a crepapelle, mi sono ritrovato a leggere dei passi di questo libro in pubblico e la gente mi vedeva ridere da solo stupita e io gli avrei voluto dire ‘ridete, se avete tempo’. La presentazione è stata molto frequentata, con Vincenzo si vince facile, è in grado di attirare tante persone perché, come dicevo prima, è una persona umile ma un grande professionista. Riuscire a far ridere non è semplice, è molto più difficile far ridere che far piangere, quindi noi siamo molto contenti, siamo partiti bene e speriamo di andare ancora meglio”.
La capacità di far sorridere ma anche, e soprattutto, di far riflettere è la chiave del successo di Vincenzo Olivieri. Una ricetta vincente che il lettore ritrova in un libro spensierato, fatto di sorrisi e di domande, “pesanti” e pensanti, proposte con leggerezza. Sono numerose le riflessioni che l’autore solletica, a partire dal nostro rapporto con il tempo. Siamo davvero presi a tal punto dalla frenesia della nostra vita quotidiana, da non avere più tempo di sorridere? Davvero il tempo condiziona negativamente la qualità della nostra esistenza? Ironia e autoironia, riflessione e, perché no, anche commozione, tra ricordi, espressioni dialettali, flashback e déjà-vu.
“Oggi come oggi è un assurdo pensare che bisogna trovare tempo per sorridere – ha sottolineato Vincenzo Olivieri – perché siamo presi dalla routine, dalla fretta e non abbiamo neanche più il tempo di fare delle cose piacevoli come ad esempio sorridere ed incontrarsi. Da lì è veuta l’idea di fare questo libro che tra l’altro è una riedizione, quest’anno secondo me è ancora più adatto perché quando è uscito per la prima volta nel 2007 i tempi non erano ancora così esasperati. Oggi si corre più di allora e si comprende ancora di più il significato di questo libro che è appunto un viaggio anche attraverso il tempo, di com’era una volta quando il tempo era più dilatato e lento, e di com’è adesso che corriamo sempre. Questo libro quindi fa sorridere, ma fa anche riflettere, è un po’ la mia caratteristica che porto anche negli spettacoli, far riflettere a me piace molto, il bello è che alla fine degli spettacoli la gente si può confrontare su queste tematiche e rimanere ancora più sopresi. Il tempo che corre porta anche ad avere rapporti un po’ superficiali con le altre persone, per cui tante volte non ci si ricorda di qualcuno che lo si incontra di fretta e si crea anche un po’ di imbarazzo. Il segreto del mio successo? Non lo so, però alla base di tutto penso che ci sia la voglia di portare un sorriso sempre, quindi inconsapevolmente la ricerca mia di argomenti che facciano appunto sorridere ma anche riflettere. Credo che sia questo anche perché strategie non ce ne sono, è una cosa spontanea che faccio tranquillamente da sempre, dai tempi della scuola, allora magari era per sentirmi al centro dell’attenzione, adesso forse sempre per essere al centro dell’attenzione ma per comunicare delle esperienze che possano aiutare gli altri a fare un sorriso e anche a pensare”.

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