venerdì , 29 Marzo 2024

Bocciato il taglio del Parco regionale Sirente-Velino: Esulta il fronte ambientalista

La Corte Costituzione dichiara illegittima la Legge Regionale che voleva ridurre i confini del Parco Regionale Sirente Velino. 

L’Aquila – La Corte Costituzionale si è espressa con la sentenza n. 235/2022: il taglio del Parco regionale Sirente Velino è illegittimo! Il pronunciamento salva molte migliaia di ettari di territorio protetto che la Regione Abruzzo aveva eliminato dal territorio del Parco regionale. 

Le Associazioni ambientaliste (WWF Abruzzo, Lipu Abruzzo, Pro Natura Abruzzo, Italia Nostra Abruzzo, Mountain Wilderness, CAI Abruzzo, Salviamo l’Orso, Orso and Friends, Altura Abruzzo, Appennino ecosistema, Touring Club Italiano, Dalla parte dell’Orso, Comitato Salviamo il Parco Sirente Velino e altre) avevano creato una grande mobilitazione contro la decisione della Giunta regionale, lanciando una petizione on line ha raggiunto più di 125.000 firme, raccogliendo l’appello di cinquanta personalità della scienza e della cultura abruzzesi e italiane rivolto al Presidente della Regione e all’Assessore all’ambiente, pubblicando articoli sulla stampa, anche su testate importanti a livello nazionale e portando la discussione e la richiesta di scongiurare la riduzione del Parco su un piano di attenzione più ampio di quello locale.  

“Nonostante questo, –rammentano gli ambientalisti– la Regione Abruzzo è rimasta sorda agli appelli, il Presidente Marco Marsilio non ha mai incontrato le Associazioni o sentite le popolazioni per raccogliere le istanze e confrontarsi con tutti i portatori di interesse, accampando come “volontà del territorio” delibere di consigli comunali datate di diversi anni e riferite a compagini amministrative spesso mutate.”  

Il WWF, poi, una volta approvata la Legge regionale con i confini ridotti del Parco, aveva presentato una richiesta al Governo di impugnativa sollevando successivamente attraverso una memoria alla Corte Costituzionale, tra le altre questioni, proprio il fatto che la riperimetrazione attuata andasse a compromettere “il nucleo minimo di salvaguardia del patrimonio naturale” richiesto dalla normativa nazionale. 

Ora la sentenza della Corte Costituzionale dà una sonora batosta all’amministrazione regionale che pensa di ridurre i confini di un’area protetta, mentre gli obiettivi comunitari chiedono esattamente il contrario. 

«È indubbiamente una grande sconfitta far passare la decisione dei confini dell’unica area protetta regionale attraverso una diatriba giuridica, –commentano le associati– meglio avrebbe fatto la Giunta regionale ad accogliere l’invito che le Associazioni ambientaliste non hai mai cessato di lanciare, quello della ricerca di un dialogo e di un confronto con la creazione di un tavolo di ascolto e di nuova programmazione del territorio, basato però sulla tutela del grande patrimonio naturalistico che il territorio del Parco regionale Sirente Velino custodisce. 
Ora si lavori insieme per il bene dell’area protetta, il Parco ha bisogno di altro: di essere dotato di strumenti per esercitare la propria funzione, dell’approvazione del Piano di gestione, della possibilità di indennizzare velocemente i danni da fauna all’agricoltura e agli allevamenti, di un piano di rilancio che punti alla promozione turistica»

 

La SOA “buona giornata per la natura abruzzese ed europea” 

L’associazione “avevamo lanciato l’allarme e poi chiesto al Governo di impugnare la norma; sconcertante l’impegno profuso dalla Regione per diminuire le tutele a un patrimonio collettivo di rilevanza europea


L’Aquila –
La Stazione Ornitologica Abruzzese plaude alla decisione della Corte Costituzionale che ha bocciato sonoramente la legge regionale con cui l’anno scorso aveva tagliato pesantemente il Parco Regionale Sirente-Velino. 


Dichiara Massimo Pellegrini, presidente della Stazione Ornitologica Abruzzese “Siamo felici per aver contribuito a ristabilire l’ordine delle priorità: la tutela della biodiversità viene prima di piccoli interessi locali, a partire da quelli dei cacciatori. L’esistenza di un patrimonio di interesse europeo e la necessità di gestirlo in maniera adeguata dovrebbe essere considerata un onore da parte della Regione e non un peso. Ovviamente bisogna investire nella tutela in termini di risorse intellettuali e materiali invece che cercare scorciatoie come quella di un taglio all’area protetta“.


Abbiamo lanciato il primo allarme circa le conseguenze sulla biodiversità del taglio che si stava prospettando producendo una cartina inequivocabile sulle aree che la regione voleva escludere. Poi avevamo avvisato più volte la Regione dell’inopportunità di procedere a questo sconsiderato taglio del parco spiegando dettagliatamente le ragioni dal punto di vista naturalistico. –Commenta Augusto De Sanctis, consigliere della Stazione Ornitologica Abruzzese– Nei territori che la regione ha poi escluso e che oggi tornano protetti nidificano o si alimentano specie rarissime protette a livello comunitario, dal Gufo reale all’Aquila reale, dall’Orso bruno alla Coturnice, dal Falco Pellegrino al Gracchio corallino. Questi territori sono stati riaperti alla caccia e ad altre attività impattanti che invece sono vietate dentro un’area protetta. Fortunatamente migliaia di ettari di natura sono di nuovo tutelati. Oggi è una buona giornata per la Natura abruzzese“.

Fina: “Buona notizia, ora nuovo inizio” 

“Era più che prevedibile la bocciatura da parte della Corte costituzionale della riperimetrazione, ovvero della riduzione, del Parco Sirente – Velino che era stata disposta dalla Regione Abruzzo”: lo dichiara Michele Fina, segretario del Partito Democratico abruzzese che sottolinea: “Tutto questo mostra che la decisione era figlia di un’improvvisazione incompetente. Certamente i Sindaci hanno raccolto un comprensibile disagio di fronte ad inefficienze nella valorizzazione e nel sostegno al parco regionale; vincoli certi ed opportunità incerte o assenti. Ma la risposta non era e non è la riperimetrazione. Per questo ci siamo battuti contro quella scelta. Ora sia un nuovo inizio, a cui intendiamo partecipare: chi oggi gestisce e guida il Parco lamenta la disparità di strumenti e risorse tra aree protette regionali e nazionali. Vero ma allora perché si è archiviata sbrigativamente la discussione sulla possibilità di trasformare il Sirente – Velino nel quarto parco nazionale abruzzese (o quinto se si considera anche l’istituendo parco della Costa Teatina)? Bisognerebbe risolvere i problemi e superare le frustrazioni trovando una soluzione guardando più avanti e non tornando indietro. Chiederemo a tutti gli attori in campo di confrontarsi senza spirito di appartenenza”. 

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