sabato , 27 Luglio 2024

Disavanzo ASL: l’opposizione “cambio di rotta sulla gestione della sanità regionale”

Pescara – “La presentazione del disavanzo ci ha colto di sorpresa. Fino allo scorso marzo abbiamo sentito la maggioranza di centrodestra parlare della sanità come di un modello efficace e funzionante. Oggi però questo “modello” mostra pubblicamente tutta la sua fragilità e inconsistenza: un disavanzo da 128 milioni e i servizi al minimo per l’utenza” ad affermarlo è il Capogruppo Luciano D’Amico che questa mattina, con i colleghi di opposizione del Patto per l’AbruzzoSilvio Paolucci, Antonio Blasioli, Antonio Di Marco, Giovanni Cavallari, Vincenzo Menna, Alessio Monaco, Erika Alessandrini e Francesco Taglieri, ha tenuto una conferenza stampa davanti al Pronto Soccorso di Pescara. 

“In sede di discussione della legge per la copertura del disavanzo del servizio sanitario – continua D’Amico –  ci saremmo aspettati una seria riflessione non solo su come tamponare la situazione contingente, ma anche su come gestire   il prossimo futuro. Ma niente di tutto questo è avvenuto. Al disavanzo, definito più volte dall’Assessore Verì e dall’Assessore Quaglieri, come “strutturale”, pur senza spiegarne le motivazioni, si continua a contrapporre una copertura emergenziale e non ripetibile.  Non è stato approfondito, per esempio, nessun piano relativo al numero delle Asl, sulla specializzazione degli ospedali o sulla definizione degli sprechi. Manca completamente ogni forma di programmazione e le coperture, trovate a fatica in questo frangente, non saranno disponibili in futuro.

Alle molte domande che abbiamo posto, sono arrivate più giustificazioni che risposte. La maggioranza ha, infatti, più volte tentato di liquidare la questione e far apparire la situazione abruzzese non troppo grave o giustificandola con la stabilizzazione del personale o l’acquisto di qualche macchinario. Ma i costi effettuati per queste operazioni sono molto inferiori rispetto al disavanzo accumulato. Fuori luogo anche il costante paragone con altre regioni italiane, più volte riproposto dal centrodestra in sede di discussione: anche in questo caso ci saremmo aspettati un’analisi più approfondita. È vero che molte regioni hanno un disavanzo più ampio, per esempio la Toscana registra 340 milioni. Ma se lo rapportiamo al numero di abitanti questa cifra si traduce a una quota pro capite di 90 euro per ogni cittadino; in Abruzzo siamo a 101 euro. Il dato davvero importante, però, è che con questo disavanzo la Regione Toscana, in dieci anni, ha segnato più 1.336 milioni di mobilità attiva, mentre l’Abruzzo un meno di ben 823 milioni. Questo rende l’idea del servizio erogato. Molte regioni, infatti, con il disavanzo finanziano addirittura extra Lea (Livelli Essenziali Assistenza), ovvero offrono un servizio in più all’utenza. Invece in Abruzzo aumentano le spese ma i cittadini devono anche fare i conti con un sistema sanitario che è molto deficitario a fronte delle richieste: liste d’attesa lunghissime, servizi erogati al minimo, carenza di personale, carenza di posti letto, pronto soccorso allo stremo e tanto altro.

Una tendenza che deve assolutamente essere invertita. In Abruzzo deve essere messo in atto un profondo e radicale cambiamento in merito alla gestione della sanità. Come opposizione continueremo a lavorare con determinazione, a chiedere dati su ogni voce relativa al servizio sanitario e il conto di ogni spesa, con l’obiettivo di tutelare gli abruzzesi e garantire a tutti un servizio sanitario adeguato” conclude.

Emendamento Paolucci su deficit sanità

Paolucci: “Il centrodestra toglie fondi agli abruzzesi per salvarsi dal default che ha provocato. Ma promuove tutti i manager e direttori sanitari che dovrebbero essere già decaduti a causa del disavanzo”

“La toppa messa dalla Giunta al deficit delle quattro Asl è peggio del buco provocato alla sanità abruzzese da cinque anni di centrodestra. Un buco di oltre 128 milioni al 31 dicembre, prodotto dal passivo di tutte e quattro le Asl: 60 milioni troveranno copertura all’interno degli stanziamenti della sanità, mentre 68 milioni sono le coperture di cui si farà carico la Regione con il Disegno di legge approdato in Consiglio Regionale con 19 milioni di tagli. Una situazione mai accaduta prima e che pagheranno gli abruzzesi, mentre Marsilio promuove i manager che per legge dovrebbero essere automaticamente decaduti in caso di disavanzo, con direttori amministrativi e sanitari. In pratica, nonostante i debiti, le file d’attesa, la mobilità passiva e il caos della sanità, le norme che prevedono rimozione e decadenza della governance nominata dal centrodestra non vengono applicate, mentre negli anni scorsi gli ex manager della Asl di Pescara e L’Aquila Armando Mancini e Roberto Testa e il direttore dell’Asr Alfonso Mascitelli, sono stati rimossi illegittimamente senza rispettare le norme: incredibile”, denuncia il capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci che ha presentato una serie di emendamenti in tal senso si Progetto di Legge n. e e n. 7 del 2024, modifiche sia in attuazione del principio di leale collaborazione e sia sulla copertura del disavanzo.

“Che la situazione sia grave anche per il 2024 lo denuncia la stessa maggioranza quando prevede all’articolo 2 del disegno di legge presentato che le Asl devono prevedere un piano di rientro in pochi giorni – incalza Paolucci – . Ed è su questo che presentiamo un emendamento per rafforzare, con la previsione di un commissario ad acta, la valutazione stringente dei manager delle Asl. Un’azione necessaria, perché i conti sono in rosso, come denunciamo da tempo a gran voce, chi deve curarsi è costretto ad andare fuori, oppure a rinunciare e la Giunta che fa? Corregge il disastro provocato dalla cattiva gestione della sanità territoriale, tagliando altre prestazioni e servizi alla comunità, lasciando però immutati vertici che dovrebbero essere già decaduti per il disastro provocato. Non lo diciamo noi, lo dicono più riferimenti normativi nazionali e non solo: i decreti legislativi n. 502/1992 e n. 171/2016, ad esempio, ma anche la Finanziaria 2010, nonché la Regione stessa, nella delibera di Giunta n. 571 dell’11 settembre 2023 e persino il contratto vigente dei manager Asl nominati dall’esecutivo. Chi governa lo sa, tant’è che oggi le ignora, ma  ha usato illegittimamente le stesse leggi per eliminare persone scomode, anche a costo di esporre l’Ente a risarcimenti onerosi, com’è accaduto con i Direttori rimossi. Dopo il danno di un sistema sanitario fermo e inefficace, la beffa di Marsilio che tutela i vertici Asl che non sono riusciti a gestire al meglio i conti, cosa mai avvenuta in Abruzzo in questa misura”.

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