Alla Fondazione ATM si apre domani la mostra curata dal professor Carlo Franza
PESCARA – Prende il via domani, 8 maggio, alla Fondazione ATM di Milano, la personale dell’artista pescarese Conchita De Palma. La mostra – che resterà aperta fino all’1 ottobre – si intitola “Il tempo delle geometrie” e rientra nel progetto dal titolo “Nuovo Atlante delle arti – Venti” una indagine sull’arte europea ideato dal professor Carlo Franza, che ha anche curato la personale di De Palma.
Il percorso artistico ventennale di Conchita De Palma, medico pediatra, prende il via nel Movimento del Guardare Creativo fondato dall’artista teatina Gabriella Capodiferro; in questi anni ha preso parte a mostre collettive tenute in diverse città della nostra regione, ma anche in piazze come Mantova, Firenze, Milano, Parigi e Berlino.
Ed è proprio il testo critico redatto da Franza, storico dell’arte moderna e contemporanea, docente in diversi atenei italiani e internazionali, insignito di premi e riconoscimenti, a introdurre il visitatore al nuovo percorso intrapreso in questo scorcio di tempo dall’artista: «Dopo una serie di capitoli che hanno ad oggi contraddistinto l’itinerario artistico di De Palma, specie quelli legati all’informale e alle monocromie – scrive così Franza – ecco una serie recente di lavori e teleri dove l’astrattismo geometrico diventa focale cultura creativa, sensibile e colta, da destare un interesse tutto da incorniciare».
«Preziosa, potenziale, folgorante – aggiunge – tutta la produzione recente di questo capitolo della sua arte si mostra come corpo e anima capaci di indurre ad un’instabilità percettiva con il massimo coinvolgimento per l’osservatore. Strutture, architetture nutrite di valenze mitico-magiche, la cui apparizione è estensione fisico-geometrica, un vero e proprio processo astratto e intellettualizzato che si porta verso un sistema visualmente strutturale e ottico di una certa scuola americana. Nelle scenografie parietali vi sono temi memoriali che sanno di totalità e infinito, materie e colori vivono sulle superfici e definiscono sì gli spazi, ma recuperano la storia attraverso fasci simbolici e sacri, di coscienza e ordine, di inedita invenzione».
«L’artista – conclude così Franza – si è portata verso una visione essenziale della pittura, un’astrazione assoluta che vive una profonda esperienza visiva e sensoriale. Il grado di tensione delle immagini si movimenta su un ritmo interno di dolce eco naturale, di poesia intensa che, nelle vibrazioni del colore e della luce, ne veicola il richiamo alla essenzialità degli spazi ipnotici come già fu in Rothko. E’ così che i suoi dipinti diversamente significano, si è dilatato lo spazio, corre -o tenta- verso un infinito, l’artista ritrova un nuovo modo di affacciarsi al mondo, alla vita; divenendo con la sua nuova oggettività, poetessa di cose sottili, impalpabili, ma profonde e assolute».
Venti le opere esposte a Milano. Nel curriculum dell’artista figurano anche riconoscimenti significativi, tra cui il “Premio delle arti, Premio della cultura” conseguito a Milano nel dicembre 2023 e il premio per la pittura assegnatole nell’ambito del “Premium International Florence Seven Stars” tenuto a Firenze nel luglio 2024.