giovedì , 19 Giugno 2025

Sentenza del TAR: salvi i cervi Abruzzesi

Il TAR prende atto della mancanza di interesse alla pronuncia nel merito perché l’atto della Regione ha cessato i suoi effetti

Oggi il TAR Abruzzo ha preso atto della mancanza di interesse alla pronuncia nel merito manifestata dai legali delle Associazioni ricorrenti, Avv. Francesco Paolo Febbo e Avv. Michele Pezone, atteso che la delibera regionale, che era stata impugnata da LAV, LNDC-Animal Protection e WWF Italia e sospesa dal Consiglio di Stato, aveva ormai cessato i suoi effetti. I legali dell’Associazione avevano comunque presentato una nuova memoria difensiva per ribadire le posizioni fin qui espresse mentre la Regione Abruzzo non ha prodotto alcuna documentazione per confermare le proprie tesi.

“Abbiamo ritenuto che non fosse necessario andare avanti nel processo davanti al TAR”, hanno dichiarato LAV, LNDC-Animal Protection e WWF Italia, “perché la sospensione stabilita dal Consiglio di Stato a novembre 2024 aveva di fatto reso per sempre inapplicabile la delibera regionale che autorizzava la caccia a questa specie simbolo della natura abruzzese. Contro la caccia ai cervi in Abruzzo vi è stata una mobilitazione senza precedenti: una petizione è stata firmata da oltre 140.000 (centoquarantamila) cittadini, moltissime associazioni ambientaliste e di categoria hanno organizzato manifestazioni e sit-in, mentre il mondo della ricerca e della cultura hanno invitato ad un ripensamento. Di fronte alla volontà della Regione di andare avanti, siamo stati però costretti a ricorrere al giudice amministrativo che ha riconosciuto le nostre ragioni”.

La decisione del TAR commentano le associazioni, arriva dopo la manifestazione di alcune sigle di agricoltori al Consiglio regionale abruzzese con la maggioranza “che, per l’ennesima volta, ha preso in giro agricoltori e allevatori, promettendo soluzioni che poi non arrivano mai e che, soprattutto, non sono efficaci.”

Le Associazioni ricordano come la Giunta Marsilio si sia sempre rifiutata di confrontarsi nel merito della questione. “Nessuno ha mai negato che la convivenza tra attività agro-silvo-pastorali e fauna selvatica possa presentare dei problemi, ma la scienza ci ricorda come questi problemi possano essere affrontati molto più efficacemente con la prevenzione rispetto agli abbattimenti indiscriminati”, aggiungono LAV, LNDC-Animal Protection e WWF Italia. “Ribadiamo la nostra disponibilità ad avviare tavoli di confronto per affrontare il tema dei danni in agricoltura. È una disponibilità che manifestiamo sia nei confronti del governo regionale che delle associazioni di categoria. Se invece si vorrà insistere sulla strada degli abbattimenti, saremo costretti a tornare a difendere gli interessi della fauna (patrimonio indisponibile dello Stato) e dei tantissimi che vogliono salvaguardarla”.

Il M5S regionale: “Sonora bocciatura per la destra che vuole risolvere tutto a fucilate”

“È una vergogna – dichiara la Consigliera regionale Erika Alessandrini– che in una Regione come l’Abruzzo, custode di parchi, biodiversità e bellezze naturali, si sia pensato di risolvere un problema complesso come quello della convivenza con la fauna selvatica con una mattanza legalizzata. Un atto crudele, ideologico e del tutto privo di visione. Il TAR ferma questa deriva, ma il danno d’immagine e politico per la nostra Regione è già grave.” La delibera, fortemente voluta dall’assessore Imprudente e approvata dalla Giunta Marsilio, si è rivelata per quello che era: una misura approssimativa, brutale, priva di qualsiasi confronto con il territorio, con gli agricoltori, con le associazioni ambientaliste e con la comunità scientifica. 

“Scaricare il peso delle inefficienze della Regione su animali innocenti e cacciatori, utilizzandoli come strumenti per lavarsi le mani dalle proprie responsabilità, è inaccettabile – incalza il capogruppo Francesco Taglieri –. La verità è che la Giunta Marsilio ha usato la fauna come capro espiatorio per coprire anni di inerzia nella gestione delle grandi problematiche dell’agricoltura e del territorio. Questo atteggiamento deresponsabilizzante non può più essere tollerato.”

Il TAR sancisce la fine della delibera, mentre ieri davanti al Consiglio regionale andava in scena la protesta degli agricoltori, stanchi di soluzioni spot e misure inefficaci. “Le richieste che sono arrivate da chi lavora la terra sono legittime – proseguono i consiglieri pentastellati – e proprio per questo meritano risposte serie, fondate su dati scientifici, innovazione e confronto. Non carneficine improvvisate.” Il Movimento 5 Stelle Abruzzo continuerà a promuovere soluzioni intelligenti e non cruente, come già avviene in molte aree europee: corridoi ecologici, tecnologie di prevenzione, aree tampone, monitoraggio e gestione sostenibile della fauna. “Vogliamo un Abruzzo in cui l’ambiente sia tutelato e le esigenze del mondo agricolo vengano ascoltate davvero, non strumentalizzate – concludono Alessandrini e Taglieri –. Basta con la destra delle fucilate, degli annunci vuoti e della propaganda. Questa Regione merita amministratori all’altezza delle sfide complesse, non improvvisazione politica.”

Guarda anche

Avezzano, la raccolta differenziata a portata di mano con la nuova APP del cittadino

Tekneko e Comune di Avezzano lanciano la nuova “App del cittadino”, uno strumento innovativo che semplifica e rende …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *