venerdì , 26 Aprile 2024
Licio Di Biase

Grande Pescara: Licio di Biase “è una grande puttanata!”

Nella primavera del 2014 dalle urne era emerso come il Sì a Pescara avesse conquistato il 70,32%, a Montesilvano il 52,23% a Spoltore dove il Comune aveva impugnato il Referendum davanti al Tar, il Sì aveva raggiunto il 51%.
Nello studio si leggeva come la nuova città conterebbe una popolazione inferiore ai 250.000 abitanti, che in base alla previsione normativa prevederebbe lo stesso numero degli organi politici e relativi staff di quelli previsti per il Comune di Pescara.
L’accorpamento secondo il comitato promotore del referendum riducendo il numero e quindi le spese relative agli organi politici riuscirebbe a far risparmiare  1,3 milioni di euro all’anno «il che –commentavano nel 2014–consentirebbe di pianificare interventi strategici per il territorio».
«Una ulteriore economia», si legge nello studio di 3 anni fa, «si otterrebbe anche attraverso la diminuzione quantitativa degli organi tecnici» per un risparmio di 5 milioni di euro l’anno.
Il referendum al di là dei numeri e del suo risultato ha risvegliato quelle coscienze legate alle identità del territorio e che da tempo chiedono di fermare il processo di unione, in nome delle storie diverse dei luoghi, delle tradizioni e delle culture che all’interno di queste aree si sono sviluppate.
Ad intervenire sul tema è lo storico e scrittore Licio Di Biase, fermo assertore dell’idea che così facendo, identità e territori vengano così snaturati “Dietro –spiega Di Biase–ci sono solo grossi interessi economici”.

Proponiamo per esteso l’intervento di Di Biase.

 

“La grande Pescara è una grande puttanata!”……..

cosa c’entra Villa Carmine con S. Silvestro e con Villa S. Maria………me lo spiegate????”
Alla luce del referendum consultivo, di cui nessuno si è accorto, circa la fusione tra Pescara, Spoltore e Montesilvano per fare una città da quasi 200.000 abitanti, mi viene voglia di dire che siamo di fronte all’ennesima “puttanata”  a cura, questa volta, non solo dalla classe politica, ma da tutto un mondo sociale ed economico attratti da questa idea di avere una grande città nel medio adriatico.
Pescara e Spoltore sono stati già fusi in un unico Comune con Regio Decreto n. 36 del 16 febbraio  1928 quando i Gerarchi fascisti vollero fare questa scelta per rafforzare la centralità di Pescara rispetto al territorio circostante, ma poi dopo la guerra, come era naturale che fosse, con  la nascita della Repubblica e l’avvio della stagione democratica, tutto tornò nella normalità!
Ora, avviare la macchina per la fusione a freddo, anche se per la Regione questo l’avvio della nuova città dovrà avvenire il 1° gennaio 2019 tentando così di riscaldare l’ambiente, è un assurdo. E’ andare contro la logica storica, territoriale ed anche socio-economica  e antropologica.
Questa fusione è paragonabile alla sottrazione dei loro territori agli indiani d’America o agli indigeni dell’Amazzonia. Dietro ci sono solo grossi interessi economici.
E’ ora di agire per contrastare questo volgare sopruso delle identità territoriali e questo, tra l’altro, accade mentre il parlamento approva un importante, storico e determinante provvedimento a favore dei Piccoli Comuni, per evitare la dispersione identitaria del nostro territorio.
Mi viene da chiedere: cosa c’entra S. Silvestro con Villa Carmine e con Villa S. Maria?
Chiedo agli uomini di buona volontà e soprattutto agli attuali amministratori dei tre Comuni di dire qualcosa e di non subire stancamente questo processo di cui tra qualche decennio di pentiremo amaramente!!!
Licio Di Biase

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