giovedì , 28 Marzo 2024

Rancitelli, Pettinari interviene sul possibile focolaio “Quali sono le ordinanze emanate dal Comune per contrastarlo?”

Pescara – «Prima di fare richieste alle forze dell’ordine, la Regione Abruzzo e il Comune di Pescara dovrebbero pensare a ciò che è nelle loro competenze. La sorveglianza sanitaria dei possibili positivi al Covid dipende dalla Asl e quindi dalla Regione. E’ necessario attivare subito i protocolli per eseguire i tamponi  e per verificare che i soggetti a rischio rispettino le condizioni di isolamento. Per questo mi chiedo se, prima di pontificare sulla stampa in merito a ciò che dovrebbero fare le forze dell’ordine, il centro destra, in Regione quanto in Comune, abbia fatto tutto quanto di sua competenza. Sia chiaro che le Asl devono attivarsi immediatamente e per farlo devono avere gli strumenti giusti. Dall’inizio di questa epidemia chiedo che siano implementate le squadre sul campo per l’esecuzione dei tamponi sui cittadini a rischio, sia sintomatici che asintomatici, spero che almeno adesso che nel quartiere Rancitelli si sospetta un focolaio queste mie richieste vengano ascoltate» ad Affermarlo è il Vice Presidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari.

 

 Pettinari poi nella nota continua «Voglio ricordare inoltre, che sia Regione che Comune hanno lo strumento delle ordinaze, regionali o comunali, per mettere sotto sorveglianza o inibire le uscite su singoli edifici, strade o interi quartieri. Che cosa è stato fatto in questo senso per evitare un eventuale contagio da Rancitelli al resto della città? E’ stata, per esempio, predisposta da Regione Abruzzo, tramite Ater, la sanificazione degli edifici interessati dove risiedono coloro che hanno partecipato alla cerimonia funebre del 30 aprile in Molise?  In questo momento in cui tante attività commerciali riaprono e i cittadini hanno più libertà di movimento un errore nella gestione delle ordinanze, regionali e comunali, potrebbe riportare la situazione della città ai primi di marzo, e questo davvero non possiamo permettercelo perché le economie locali sono appese a un filo. Prima di chiedere l’intervento esterno, quindi, si dovrebbe fare tutto il possibile con gli strumenti a disposizione. Quali sono quindi le ordinanze emanate dal Comune per contrastare questo possibile focolaio?

Le forze dell’ordine devono occuparsi di chi delinque di chi spaccia nelle case popolari, non di misurare la febbre o fare tamponi. Si chiede ai nostri agenti di andare in guerra senza armi, ancora una volta . Questo è inaccettabile. Viene il sospetto che queste uscite pubbliche abbiano solo lo scopo di mascherare tutto il fallimento che il centro destra locale ha dimostrato sulle periferie. Se non si lavora con costanza, questi sono i risultati. Ci avevano promesso grandi interventi sulle case popolari, ma oltre qualche sfratto di abusivi, di cui molti sono poi rientrati in casa rioccupando le strutture Ater, non abbiamo visto molto.

Sono anni che dico che le periferie calde di Pescara a causa di chi delinque e non rispetta le norme, neanche in caso di emergenza, sono una bomba sociale a orologeria. Sono anni che chiedo che si intervenga, lì sì con le forze dell’ordine, per cacciare chi spaccia e chi usa le abitazioni Ater per delinquere, ma sono stato tacciato di fare allarmismo. Quante volte mi hanno risposto che tutto era sotto controllo e che non serviva quanto da me chiesto a gran voce. Tante parole, e oggi che il pericolo è sotto gli occhi di tutti si pontifica sulla stampa chiedendo ai nostri agenti di fare quello che dovrebbe fare chi siede ai posti di comando di Regione e Comune. E’ inaccettabile» conclude.

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