venerdì , 19 Aprile 2024

Operazione “Grandi eventi”, il PD regionale “chiediamo chiarezza” Acerbo (PRC) “desolante,dal PD nessuna parola di condanna”

Pescara –  A margine dello scossone politico di ieri, quando dopo una serie di indagini della Guardia di Finanza il pm Luca Sciarretta ha stabilito l’arresto ai domiciliari con l’ipotesi di corruzione per tre ex assessori del comune di Pescara,  Cuzzi, Di Pietrantonio e Di Carlo, giungono oggi a commento dei fatti le dichiarazioni de Partito Democratico provinciale pescarese insieme a quelle di Maurizio Acerbo, segretario nazionale Rifondazione Comunista – Sinistra Europea.
Oltre ai personaggi politici, ricordiamo come nelle disposizioni del Pm di ieri siano coinvolti anche gli imprenditori Cipolla e Summa trattenuti anche loro ai domiciliari.

 

 

IL PD PESCARESE  “APPREZZIAMO L’AUTOSOSPENSIONE DAL PARTITO”
«Siamo addolorati e profondamente colpiti della notizia e dai gravi fatti che vengono contestati nell’operazione “Grandi eventi”. Auspichiamo che possano essere chiariti gli addebiti ed apprezziamo che i coinvolti ci abbiano tempestivamente comunicato la loro sospensione dal Pd, a massima tutela della nostra comunità politica. Chiediamo che sia fatta al più presto chiarezza sulla vicenda, confermando la nostra fiducia nell’operato della Magistratura e delle Forze dell’Ordine.» Così il Partito Democratico provinciale pescarese in un breve comunicato. 

ACERBO “FATTI GRAVI DA CONDANNARE“

«Ho letto abbastanza per farmi un’idea sull’ennesima inchiesta sul Pd della mia città.
Il garantismo impone di attendere lo sviluppo della vicenda giudiziaria. Ma il piano penale non è quello politico. I fatti emersi sono certamente gravi e rientrano in un diffuso malcostume, in un clima di clientelismo e di corruzione sistemica che denunciamo da anni e che in Abruzzo ci hanno visto spesso scontrarci col Pd e alla fine separare le nostre strade» commenta il Segretario nazionale di RC-SE e aggiunge. 

«È desolante che nessun esponente del Pd sia andato oltre frasi generiche e che nessuno abbia espresso parole di condanna. 

I comportamenti emersi non riguardano in questo caso grandi appalti o l’edilizia, ma una propensione all’uso privatistico della pubblica amministrazione e delle sue risorse per favorire la propria camarilla o il proprio clan. Un’abitudine all’occupazione della cosa pubblica comunque intollerabile.
Il fatto che il centrodestra non polemizzi sull’inchiesta non mi stupisce dato che condivide le medesime attitudini. 

Sarò all’antica ma sulla questione morale continuo a pensarla come Berlinguer».

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