venerdì , 29 Marzo 2024

Filovia di Pescara: i Greenway “la politica si dia una mossa!”

Pescara- Sulla situazione di stallo in cui versa l’agognata risoluzione per il filobus che dovrebbe attraversare la Strada Parco, ospitiamo le considerazioni e l’appello alle parti in causa del portavoce comitati Greenway, Ivano Angiolelli.


di Ivano Angiolelli

Il CdA TUA non ha mai reso esecutiva la delibera sulla risoluzione del contratto di fornitura e montaggio di un impianto filoviario a guida vincolata e a tecnologia innovativa, stipulato lievemente il 21 maggio 2007 con l’appaltatore inadempiente, assunta responsabilmente con Verbale n.26 del 16 ottobre 2017.
Manca, ancora oggi, l’approvazione per “controllo analogo” della Direzione regionale Trasporti, giacché nessun funzionario si è reso disponibile ad avallarla per i timori impliciti nelle possibili azioni legali conseguenti. 

Senza il coraggio necessario (la risoluzione è sostenuta da ben due autorevoli pareri legali conformi), la situazione del filobus fantasma è nel frattempo notevolmente peggiorata, perché il procedimento è andato avanti con l’ipotesi di transazione malamente imbastita dall’ex Presidente Tullio Tonelli (sempre lui!), con condizioni capestro nettamente sbilanciate a favore di controparte.
Tipo la corresponsione persino di un compenso milionario all’appaltatore, la rinuncia a pretendere danni stimati dal RUP Fabiani per circa 4 milioni, insieme all’impegno assunto ad acquistare otto esemplari del filobus autosnodato Full electric Van Hool Exqui.City 18 T, per  una spesa prevista di 12 milioni di Euro. Vettore “non equivalente” al cessato Phileas, quindi non conforme al Codice degli appalti pubblici, giacché sprovvisto di vincoli a terra di assistenza alla guida, che lo rendono inadeguato a percorrere in condizioni di sicurezza, a doppia via di corsa, la malmessa e angusta Strada Parco di Pescara.

E il sindaco Carlo Masci cosa dice?
Non ha mai fatto appello ad alcuna delle sue prerogative, se non a quella sbagliata di far approvare supinamente, e in tutta fretta, dalla Giunta comunale inconsapevole una terza variante progettuale che fa acqua da tutte le parti. Confezionata alla meglio dal neo RUP ingegner Michele Valentini, quello della Filovia in partenza in piena regola ed efficienza il prossimo primo maggio 2021 in occasione della Festa dei Lavoratori (!). E che oggi farebbe bene a dimettersi da un incarico per lui troppo gravoso. 

Il 3 novembre è appena passato, la Commissione tecnica ministeriale si è tenuta in video conferenza, non sappiamo cosa stia elaborando l’amministrazione regionale titolare del disastroso procedimento (top secret!), non conosciamo ancora ufficialmente la posizione del Ministero dei trasporti, ma appare tangibile il rischio che se non si prenderanno iniziative forti, urgenti e convincenti, il finanziamento statale potrebbe essere revocato, lasciando la città senza soldi, senza mezzo di trasporto e senza dignità. 

Lo sbandamento è tale che il Piano urbano per la mobilità sostenibile del Professor Stefano Civitarese (PUMS)- adottato dalla giunta e approvato dal consiglio comunale – è tutto incentrato sul filobus, che TUA e Regione Abruzzo non sono in grado di garantire in regolare funzionamento risolvendo, una buona volta per tutte, le criticità che lo hanno bloccato, rendendo impossibile il completamento dei lavori secondo le modalità e i termini concordati con il Ministero dei Trasporti. 

Il sindaco, per proprio conto, potrebbe illustrare un Piano B capace di rimediare alla condizione di stallo in cui versa l’opera incompiuta, che non potrà prescindere dalla risoluzione contrattuale sopra citata.

Con l’inerzia da lungo tempo in atto, sarà viceversa sempre più concreta la possibilità che la città resti senza BRT, posto che dalle verifiche e dagli approfondimenti svolti dal Ministero, appaia sempre più chiaro come l’appalto non sia stato giammai condotto secondo le regole dell’arte.
Rema contro la città chi nasconde la verità o rifiuta di discutere di questa possibilità sempre più reale, cosi creando una condizione pregiudizievole  irreversibile senza precedenti, insieme a un danno incalcolabile reso alla Città di Pescara.
La quale dovrebbe rinunciare per chissà quanto tempo ancora alla possibilità di affermare un sistema di trasporto pubblico rapido di massa davvero efficiente e sostenibile.

Dovremmo tutti finalmente comprendere che siamo prossimi alla condizione possibile della revoca del finanziamento pubblico, con la conseguente creazione di un fardello economico-finanziario e giudiziario che la città si trascinerebbe appresso per molte amministrazioni.

È in gioco il futuro di Pescara.
Chiediamo pertanto a tutte le parti in causa, TUA SpA, Regione Abruzzo e amministrazioni comunali di Pescara e Montesilvano, di fare un passo indietro sulla terza variante progettuale del tutto impraticabile allo stato misero dell’arte onde poter richiedere e pretendere la risoluzione di un contratto fin qui foriero di danni rilevanti al patrimonio comune e al paesaggio, senza che abbia prodotto, né potrà procurare in futuro, alcun beneficio concreto alla mobilità sostenibile di area vasta interprovinciale.
Come si sarebbe dovuto fare, d’altronde, con maggiore serietà e competenza a fine maggio scorso, col favore dell’apertura massima a livello ministeriale e governativo, gravemente sprecata per i vani protagonismi di alcuni e le gravi incompetenze di altri.
A causa di quei comportamenti superficiali, che ora andranno assolutamente corretti, il rischio sarà quello concreto di ritrovarci senza filobus, senza soldi pubblici e con un danno erariale gigantesco da giustificare alla Corte dei Conti regionale.


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