venerdì , 29 Marzo 2024

Furto con “spaccata” a un bar di Montesilvano, in due arrestati dopo l’inseguimento di Carabinieri e Polizia

ARRESTATA COPPIA DI PESCARESI RESPONSABILI DI FURTO E RESISTENZA A PUBBLICO UFFICIALE. AUTORI DI “SPACCATA” IN UN BAR DI UN’AREA DISERVIZIO A MONTESILVANO

Montesilvano – Oggi, all’alba, gli uomini della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri hanno arrestato due persone ritenute responsabili di una spaccata compiuta a un bar di Montesilvano. Verso le ore 04.50, le pattuglie della Squadra Volante della Questura, a seguito di segnalazione al 113, attivavano immediate le ricerche di un’autovettura Lancia Y che era stata rubata nella zona sud di Pescara. Pochi minuti dopo e a seguire, il 112 riceveva la notizia di un furto commesso a  Montesilvano in danno del bar dell’area di servizio “IP” di via Vestina. I malviventi erano riusciti ad entrare nel locale usando la tecnica della “spaccata”, ovvero lo sfondamento di una vetrina ai fini di un furto, usando un automezzo come ariete.   

Ipotizzate le possibili vie di fuga degli autori, una pattuglia della Squadra Volante si portava all’uscita dell’asse attrezzato di Pescara Colli, dove qualche minuto dopo veniva individuata la Y10 proveniente da via Prati con a bordo due persone.
Il conducente, alla vista della Polizia, imboccava la variante in direzione Montesilvano nel tentativo di darsi alla fuga che portava a un inseguimento delle forze dell’ordine, nonostante le ripetute intimazioni ad arrestare la marcia, il delinquente incurante, manteneva un’andatura elevata ´(120/130 Km/h)  e nel tentativo di sfuggire al controllo e di fare desistere gli operatori dall’inseguimento, attraversava alcuni tratti contromano e in zone dove sono in corso lavori sulla sede stradale.


L’equipaggio della Squadra Volante richiedeva ausilio agli altri equipaggio, nel contempo l’autoradio della Compagnia Carabinieri di Montesilvano si posizionava in attesa dell’arrivo dei fuggitivi all’uscita dell’Asse Attrezzato in prossimità del cimitero di Montesilvano, al loro arrivo, l’inseguimento continuava su via Vestina, dapprima in direzione Nord e successivamente in direzione Sud, con i due equipaggi delle forze di polizia coinvolti  e con repentine e pericolose manovre poste in essere dal conducente sempre nel tentativo di riuscire nella fuga.

Grazie alle continue comunicazioni radio i tutori della legge si aggiornavano sugli spostamenti e sulla direzione di marcia dei fuggiaschi, questo permetteva ad un’altra Volante della Polizia di Stato di posizionarsi in via Vestina in modo da ostacolare il passaggio della Lancia Y 10.
Nonostante il blocco il conducente tentava comunque di forzarlo urtando il mezzo di servizio e cercando ancora di proseguire la fuga. Ma l’azione congiunta dell’equipaggio del  Radiomobile e della Squadra Volante all’inseguimento riuscivano ad arrestare la marcia dei fuggitivi ponendosi uno davanti e l’altro dietro alla della Lancia Y fermandola definitivamente.

A motori fermi i due occupanti, un uomo ed una donna, venivano identificati per I.D., di anni 39 e O.C, di anni 31, entrambi nati a Pescara e qui domiciliati, tuti due con precedenti di polizia, incurante della bravata precedente al fermo dell’auto, nel corso delle operazioni di riconoscimento la donna cercava di divincolarsi opponendosi agli operatori dell’Arma e della Polizia, ma veniva irrimediabilmente bloccata. Durante la perquisizione personale poi estesa anche all’autovettura, venivano rinvenuti diversi pacchetti di sigarette e gratta e vinci rubati poco prima nel bar, oltre ad una chiave adulterina utilizzata per aprire lo sportello e mettere in moto l’autovettura Lancia Y.

«Dalle immagini tratte dal sistema di videosorveglianza dell’esercizio pubblico, si vede chiaramente che la macchina rubata è stata usata come ariete per sfondare la vetrina ed introdursi nel locale.»

I due al termine della corsa sono stati arrestati perché colti nella flagranza dei reati di furto aggravato della Y 10 e della spaccata al bar nonché resistenza a P.U. per la condotta fuggitiva posta in essere mettendo in pericolo l’incolumità degli operatori e degli altri eventuali utenti della strada al fine di sottrarsi alla loro identificazione.

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