venerdì , 19 Aprile 2024

Filò: Anche il Comune di Montesilvano insieme a Pescara, Regione e Tua nel ricorso al Consiglio di Stato

Critiche dal Comitato Strada Parco Bene Comune e dai consiglieri comunali montesilvanesi del PD e del M5S.

Montesilvano – Anche il Comune di Montesilvano concorrerà alla decisione del Comune di Pescara e della TUA di ricorrere al Consiglio di Stato dopo la decisione del TAR di Pescara che nei giorni scorsi dopo un ricorso presentato a maggio dal comitato di cittadini “Strada Parco bene comune”, aveva decretato una richiesta di sospensiva per il provvedimento attraverso il quale il ministero della Infrastrutture e della Mobilità sostenibile aveva dato il via libera al passaggio del filobus.

La decisione del comune a guida De Martinis è arrivata nella giornata di ieri dopo l’incontro montesilvanese al quale hanno partecipato il sindaco di Pescara Masci, il Presidente di TUA Spa. Giuliante, il Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regionale D’Annutiis oltre a tecnici e altri rappresentanti comunali. 

“Non torneremo indietro” aveva commentato Masci convinto che la filovia sia la strada giusta, la scelta che aiuterà snellire il traffico cittadino grazie al trasporto elettrico “a impatto ambientale zero per consentire la transizione ecologica”. Ad avvalorare la scelta per la filovia, il sindaco Masci aveva fatto notare che quotidianamente 100mila sono le auto che arrivano a Pescara ogni giorno, quasi la metà quelle provenenti dalla vicina Montesilvano. Creando un’alternativa sulla Strada Parco secondo Masci si risolverebbe il problema dei bus che rallentano in viale Bovio.

Ma critiche a Regione, Sindaci e Tua arrivano dal Comitato Strada Parco Bene Comune, dai consiglieri comunali montesilvanesi di opposizione del PD e M5S e dai Giovani Democratici Area Metropolitana di Pescara.

IL COMITATO STRADA PARCO BENE COMUNE “IL VERTICE CON TUA SPA SI È CHIUSO A DANNO GRAVE DELLA CITTÀ DI PESCARA”

«Sulla lunga vicenda kafkiana della filovia di Pescara è calato il buio pesto.
Neppure la chiarissima Ordinanza del Collegio giudicante del Tribunale Amministrativo Regionale, pubblicata il 29 settembre scorso, è servita ad aprire gli occhi e la mente della distratta Giunta comunale.
A cui il generoso impegno dei cittadini e la lungimirante decisione dei Giudici aveva offerto l’opportunità di modificare un progetto clamorosamente sbagliato, a favore di un’alternativa davvero realizzabile e sostenibile. 
Con la scelta di ricorrere al Consiglio di Stato, il sindaco Carlo Masci ha sancito che “non sussistono alternative praticabili” al progetto illogico Filò, ponendo in tal modo a rischio tangibile di revoca il finanziamento del primo lotto, insieme a quello non ancora autorizzato di 62 milioni di Euro dei lotti aggiuntivi, ipotizzati nel progetto preliminare sottoposto all’approvazione del Ministero dei trasporti il 15 gennaio scorso. Col diktat della Lega, pessima consigliera almeno nel caso di specie, il sindaco ha deciso di assumere su di sé la responsabilità politica di patrocinare un fallimento conclamato. Gravido finanche di conseguenze dannose in ordine alla sicurezza dei cittadini, che il Comitato Strada Parco Bene Comune confida di poter tutelare in tutti i possibili gradi di giudizio. L’annunciato ricorso al Consiglio di Stato – a parere subordinato del Comitato medesimo – segnerà la débâcle della classe dirigente pescarese, a prescindere dall’esito che gli sarà riservato: posto che la scelta sconsiderata intrapresa priverà verosimilmente in via definitiva la Città di Pescara di un servizio di trasporto pubblico essenziale atteso vanamente da trent’anni. 
Oggi, il Comune di Pescara ha disperso l’ennesima opportunità favorevole promossa dai cittadini con grande sacrificio e provata passione civile. Ostinarsi nel mancato ascolto delle istanze civiche pluriennali, confermate nella loro fondatezza dalle decisioni puntuali assunte dal TAR Abruzzo, non porterà nulla di buono al benessere complessivo dei pescaresi. Peccato.»
Così a margine dell’incontro di ieri, Ivano Angiolelli – Presidente Comitato Strada Parco Bene Comune

I CONSIGLIERI DEL PD E M5S DI MONTESILVANO “DE MARTINIS NON INTRAPRENDA LA STRADA DEL RICORSO”

“Si inizi a valutare un progetto adeguato e mezzo alternativo senza perdere ulteriore tempo e sperpero di denaro pubblico”

«Avremmo gradito che il nostro Sindaco si fosse dissociato dalla decisione di TUA e Comune di Pescara nell’intraprendere un’azione di ricorso alla recente sentenza del TAR che ha sospeso gli effetti della nota del ministero delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili del 15 marzo scorso. E anziché subire le decisioni affrettate e i diktat politici di partito, inviti i ricorrenti a riflettere sui contenuti dell’ordinanza del TAR nell’interesse della collettività, per dotare l’area di un TPL sicuro e senza compromettere il patrimonio arboreo del tracciato.
L’ordinanza infatti oltre ad accogliere la

richiesta di sospensiva del Comitato strada Parco Bene Comune e riprogrammare una nuova udienza per il 14 ottobre 2022, entra nel merito del pasticciato progetto bocciandolo su tutta la linea. Il Tar sostiene che il progetto “appare viziato, sia perché rilasciato sull’errato presupposto del completamento della fase di Valutazione di Assoggettabilità, sia perché ha esaminato un progetto non ancora valutato sul piano ambientale e dunque non definitivo”. E i giudici vanno oltre. In relazione al “periculum”, spiegano che “le modifiche progettuali, ove realizzate nelle more della decisione di merito, altererebbero in modo sensibile le condizioni ambientali e di percorribilità dell’area in questione e, in caso di accoglimento del ricorso, non sarebbe agevole un loro ripristino in tempi brevi”.
Alla luce dell’ordinanza, invece i Comuni annunciano ricorso rammaricandosi per i milioni che andranno persi.

Forse era il caso valutare prima e ascoltare anche i cittadini, piuttosto che perseverare in un duro e sfiancante braccio di ferro, ostinandosi a perseverare su un progetto che da oltre 20 anni fatica a realizzarsi soprattutto alla luce di irregolarità tecniche e procedurali, pensiamo alla mancata valutazione ambientale, e definito dalla Commissione Vigilanza della Corte dei Conti nel 2017 come il peggior appalto d’Italia.

Perché invece non entrare nel merito dei vizi ravvisati e valutare un progetto alternativo solido e realizzabile, in maniera da evitare di perdere ulteriore tempo e denaro e soprattutto dare quanto prima concrete risposte alla collettività in merito alla mobilità sostenibile con trasporto pubblico locale, essenziale per abbattere il traffico e i relativi inquinanti veicolari e contrastare il cambiamento climatico.

Il TAR entra nel merito sia della tutela ambientale del patrimonio arboreo che della sicurezza stradale trattandosi di vettore privo di vincoli a terra, ed evidenzia che «lo stesso interesse pubblico dell’Amministrazione, vista dunque la già lunga durata complessiva del procedimento in questione, appare meglio tutelato, rinviando al definitivo accertamento giurisdizionale la realizzazione di opere che viceversa resterebbero, in caso di soccombenza, non utilizzate e da demolire». Come altresì in sede di Valutazione di Assoggettabilità sarebbe necessaria una nuova contestualizzazione dell’intervento in chiave comparativa con i benefici ambientali e di qualità della vita rivenienti dalla sua realizzazione.

Il vero e più importante obiettivo del progetto ovvero quello di rendere appetibile e concorrenziale il mezzo pubblico rispetto al mezzo privato deve risolvere le evidenziate criticità sugli aspetti relativi all’ambiente, alla sicurezza nonché alle barriere architettoniche ancora presenti e ben visibili sul tracciato della strada parco e in gran parte delle città soprattutto a ridosso delle fermate.

Nel frattempo, ci auguriamo che il Sindaco De Martinis e gli altri amministratori riflettano su quanto avvenuto e, in nome di una sana e prudente gestione delle risorse pubbliche, aprano un tavolo permanente allargato con i principali portatori di interesse, a partire dai cittadini, che saranno i fruitori dell’opera, per valutare soluzioni alternative. E’ paradossale che quanto si apprestano ottusamente a contrastare nasce da una volontà popolare che attraverso un Comitato ha impiegato tempo, passione e risorse per difendere un bene pubblico. La democrazia partecipata è un valore aggiunto che andrebbe tenuto in dovuta considerazione e la transizione ecologica non si realizza abbattendo gli alberi e corridoi ciclopedonali!»

È quanto hanno commentato oggi in una nota i Consiglieri comunali del Partito Democratico e Movimento 5 Stelle

GIOVANI DEMOCRATICI AREA METROPOLITANA DI PESCARA: «LA TESTARDAGGINE DEL CENTRO-DESTRA DANNEGGIA GRAVEMENTE PESCARA E MONTESILVANO»

«Nonostante la sentenza chiara del TAR — che ha certificato il fallimento del progetto della filovia sulla strada parco — Regione, TUA e i Comuni di Pescara e Montesilvano hanno deciso di ricorrere in Consiglio di Stato per provare a resuscitare un progetto trentennale che fa acqua da tutte le parti.
Alla faccia della mobilità sostenibile tanto decantata, il centro-destra vuole distruggere l’unico corridoio verde ciclo-pedonale dell’area metropolitana Pescara-Montesilvano.
Siamo sconcertati — continuano i GD — dalla miopia e dall’ostinazione delle amministrazioni regionale e comunali, che non ne vogliono sapere di rinunciare a un’opera folle e chiaramente inattuabile, quando invece l’unica soluzione possibile è il ripensamento radicale del progetto, così da poter dare all’area metropolitana quel servizio di trasporto pubblico sostenibile, efficiente e all’avanguardia atteso da decenni. In questa battaglia, confermiamo il nostro sostegno al “Comitato Strada Parco Bene Comune” e confidiamo, a questo punto, nel Consiglio di Stato, che, siamo certi, confermerà la dannosità del fantomatico filobus». Concludono i Giovani democratici Area Metropolitana di Pescara

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