venerdì , 26 Aprile 2024

Biciclettata adriatica: Il percorso rosa della sostenibilità

Ebbene sì, siamo donne che amano andare in bicicletta… ci piace sentire il canto impazzito degli uccelli innamorati che sfrecciano da un albero all’altro anziché il rombo delle frecce tricolori, vogliamo respirare l’aria ricca di ossigeno e non quella addizionata di CO2, desideriamo pedalare e scherzare per le strade senza sentirci minacciate da motori sempre più ruggenti; perciò abbiamo scelto di festeggiare il 2 giugno, festa della Repubblica, partecipando alla Biciclettata Adriatica 4 edizione, organizzata dalle associazioni ambientaliste abruzzesi.

Come in tutte le feste che si rispettano, abbiamo portato caffè e the, bevande fresche e qualche dolce per accogliere la carovana che da Pescara arrivava a Montesilvano. Un segno di ospitalità che ha sorpreso gradevolmente i ciclisti grandi e piccoli – accaldati per la giornata di splendido sole. Abbiamo voluto in questo modo sostenere e condividere i principi e gli obiettivi della manifestazione.

Il percorso della Biciclettata lungo la costa Adriatica, da Francavilla al Mare (partendo da sud) o da San Benedetto del Tronto (partendo da nord) per incontrarsi a Pineto, intende ricordare ai politici e agli amministratori pubblici, delegati a pianificare la città, i ponti e le strade, che è loro dovere rispettare l’ambiente e contemporaneamente progettare ciò che si costruisce con criteri ecosostenibili, mettendo al primo posto i diritti dei pedoni e dei ciclisti.

Questo progetto visionario di una pista ciclabile ininterrotta su tutti i 131 chilometri della costa abruzzese sta diventando realtà, e il progetto viene copiato oggi anche in Romagna, nelle Marche, in Puglia… Il referendum di unificazione dei 3 comuni (Pescara, Montesilvano, Spoltore), per una Pescara metropolitana ora estesa a 200 mila abitanti, ci ricorda che saranno proprio le piste ciclabili litoranea e fluviali le infrastrutture più economiche e più efficaci per costruire la nuova realtà urbana, prima del trasporto pubblico in sede propria, prima delle ferrovie regionali e delle tangenziali”.

Così dicono Montesilvano sostenibile e Patto per Montesilvano nel loro comunicato.

Pur concordando pienamente con queste riflessioni, non possiamo dimenticare che la sete speculativa ha imposto finora alla città uno sviluppo caotico alimentando il consumo di territorio: quindi nessuna distrazione e niente cieca fiducia!

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