sabato , 20 Aprile 2024

Elezioni e strada Parco: i greenway “nei dibattiti ignorato il principale appalto pubblico in corso d’opera”

Egregi Signori,

Nella campagna elettorale in corso, al pari delle precedenti, i candidati a sindaco evitano come la peste la questione bollente della Filovia incompiuta di Pescara: tanto misteriosa quanto irrisolta, a causa della mancanza di coraggio fin qui dimostrata dagli sprovveduti evanescenti addetti ai lavori. Nessuno di essi intende assumere su di sé la responsabilità di interrompere una commessa pubblica foriera in via esclusiva di danni rilevanti al paesaggio e alle Casse dello Stato. Giacché sussiste la preoccupazione dell’intervento a sua volta tardivo della Corte dei Conti, da lungo tempo sollecitato e vanamente atteso dai comitati. E la paura, com’è noto, non sarà mai buona consigliera. La consegna di non parlarne è assecondata dalla stampa locale, che elude tassativamente l’argomento neppure sfiorato nei dibattiti televisivi ricorrenti, benché si tratti del principale appalto pubblico in corso d’opera a Pescara sulla mobilità sostenibile. Per loro conto, i comitati persistono sommessamente nel fornire il proprio contributo propositivo. Qual è la strada maestra da seguire? In conformità al Codice dei pubblici appalti, TUA SpA dovrebbe procedere alla risoluzione del contratto di fornitura e montaggio stipulato il 21 maggio 2007, posto che l’appaltatore non è stato in grado di procurare un vettore “alternativo equivalente” al Phileas olandese, la cui produzione è cessata il 25 novembre 2014 per sopravvenuto fallimento del costruttore APTS di Helmond. Ciò, in conformità alla delibera n.26 assunta dal Cda il 16 ottobre 2017 su proposta del RUP Pierdomenico Fabiani, a oggi inspiegabilmente disattesa. La procedura in parola consentirebbe di poter pretendere il risarcimento dei danni patiti dalla stazione appaltante, stimati – sempre dal RUP – in circa 4 milioni di Euro, col vantaggio aggiuntivo del conseguente ripristino dello stato dei luoghi con oneri a carico del medesimo appaltatore inadempiente. Finalmente liberi da un contratto capestro impraticabile su quel tracciato, si potrà definire col Ministero dei trasporti il miglior impiego possibile delle residue risorse disponibili su un nuovo progetto più efficiente e perseguibile a beneficio sicuro della mobilità sostenibile. Incaponirsi con l’annunciata ripresa di lavori improduttivi su un percorso inadeguato allo scopo, servirà solo ad accrescere il danno erariale già accertato dall’intervento incombente della Corte dei Conti Regionale.
Cordiali saluti.

Ivano Angiolelli – portavoce comitati Greenway

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