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Fuochi d’artificio disturbano le aquile e fauna rara alle Gole di Taranta Peligna nel Parco della Majella -VIDEO

#NATURA: SENTI ANCHE TU CHE BOTTI NEL #PARCO DELLA #MAJELLA! E le aquile reali scappano dal nido.

#NATURA: SENTI ANCHE TU CHE BOTTI NEL #PARCO DELLA #MAJELLA! E le aquile reali scappano dal nido.Comunicato stampa del 03/07/2019I fuochi artificiali disturbano le aquile reali e altra rara fauna alle Gole di Taranta Peligna nel Parco della #Majella. ECCO IL VIDEOLa SOA: siamo in pieno periodo riproduttivo per animali rarissimi, è stata fatta la Valutazione di Incidenza Ambientale?L'associazione: stop a iniziative dannose per la fauna e pericolose anche per gli incendi, altro appuntamento a rischio a fine agosto a Fara S. Martino.VIDEO QUI: https://we.tl/t-Kh7MpU5FexI botti esplodono e la coppia di aquile reali fugge dal loro nido in pieno periodo riproduttivo. Ecco cosa ha osservato ieri nel tardo pomeriggio un volontario della Stazione Ornitologica che era in escursione nelle gole di Taranta Peligna, in pieno Parco nazionale della Majella, e che ha potuto vivere in diretta gli effetti del disturbo dei fuochi artificiali sulla rara fauna dell'area protetta.Il socio ha anche girato un video che, seppur fatto con un semplice cellulare, mostra in maniera eclatante il grado di disturbo che in un ambiente montano fatto di gole e forre può derivare dai fuochi artificiali.L'Aquila reale proprio in questo periodo si sta riproducendo e dovrebbe avere il pulcino ormai quasi pronto all'involo. Disturbare gli animali in un periodo così delicato in un parco nazionale è veramente deprimente. Lì nidificano anche altre specie protette a livello comunitario, come il simbolo della nostra associazione, il Gracchio corallino, anch'esso in pieno periodo di svezzamento dei giovani appena involati. Ci sono fior di ricerche scientifiche, realizzate anche con i radar da parte dell'Università di Amsterdam, che dimostrano gli effetti deleteri dei fuochi artificiali con botti sulla fauna e anche studi che evidenziano forti immissioni di inquinanti.La SOA segnala anche il rischio incendi: le cronache sono piene di episodi più o meno gravi di roghi scoppiati a causa dei fuochi, anche con danni rilevanti.Nel caso della Majella, poi, la particolare orografia fa sì che fuochi sparati appena fuori, anche di pochi metri, dal perimetro del parco determinino una fortissima amplificazione in montagna nelle gole. Inoltre in caso di incendio la possibilità di intervenire è quasi nulla. La normativa comunitaria impone una Valutazione di Incidenza Ambientale anche per azioni esterne ai siti Natura2000 che possono produrre effetti all'interno, con parere obbligatorio dell'Ente Parco. La procedura è stata svolta?Il rischio di disturbo della preziosa fauna della valle è tale che non a caso l'Ente Parco della Majella ha sospeso nel periodo primaverile-estivo i lavori di manutenzione straordinaria della cabinovia delle Grotte del Cavallone proprio per evitare questi problemi.Questo di Taranta Peligna non è l'unico caso. Lo scorso 25 agosto nella vicina Fara S. Martino per decine di minuti le omonime gole e le pareti rocciose sono state investite dal forte rumore dei fuochi, lì in piena notte che è anche più grave. Chiederemo un intervento al Ministero dell'Ambiente perché è un problema che riguarda molte aree protette: così non si può andare avanti.Infine auspichiamo sia un'azione dell'Ente Parco della Majella sia un ravvedimento operoso da parte degli enti locali che possono utilizzare forme di festeggiamenti più consone ai luoghi come le luminarie senza botti.In questo senso l'anno scorso la Stazione Ornitologica Abruzzese ha diffuso un mini-dossier su tutte le conseguenze negative dei fuochi artificiali con botti che qui si riallega (https://we.tl/t-uOpx15u9qq).STAZIONE ORNITOLOGICA ABRUZZESE ONLUS

Pubblicato da Stazione Ornitologica Abruzzese ONLUS su Mercoledì 3 luglio 2019

 

 

I botti esplodono e la coppia di aquile reali fugge dal loro nido in pieno periodo riproduttivo. Ecco cosa ha osservato ieri nel tardo pomeriggio un volontario della Stazione Ornitologica che era in escursione nelle gole di Taranta Peligna, in pieno Parco nazionale della Majella, e che ha potuto vivere in diretta gli effetti del disturbo dei fuochi artificiali sulla rara fauna dell’area protetta.

Il socio ha anche girato un video che, seppur fatto con un semplice cellulare, mostra in maniera eclatante il grado di disturbo che in un ambiente montano fatto di gole e forre può derivare dai fuochi artificiali.

«L’Aquila reale proprio in questo periodo si sta riproducendo –spiegano i coordinatori SOA– e dovrebbe avere il pulcino ormai quasi pronto all’involo. Disturbare gli animali in un periodo così delicato in un parco nazionale è veramente deprimente. Lì nidificano anche altre specie protette a livello comunitario, come il simbolo della nostra associazione, il Gracchio corallino, anch’esso in pieno periodo di svezzamento dei giovani appena involati. Ci sono fior di ricerche scientifiche, realizzate anche con i radar da parte dell’Università di Amsterdam, che dimostrano gli effetti deleteri dei fuochi artificiali con botti sulla fauna e anche studi che evidenziano forti immissioni di inquinanti».

La SOA segnala anche il rischio incendi: le cronache sono piene di episodi più o meno gravi di roghi scoppiati a causa dei fuochi, anche con danni rilevanti.

«Nel caso della Majella, poi, la particolare orografia fa sì che fuochi sparati appena fuori, anche di pochi metri, dal perimetro del parco determinino una fortissima amplificazione in montagna nelle gole. Inoltre in caso di incendio -commenta la SOA– la possibilità di intervenire è quasi nulla. La normativa comunitaria impone una Valutazione di Incidenza Ambientale anche per azioni esterne ai siti Natura2000 che possono produrre effetti all’interno, con parere obbligatorio dell’Ente Parco. La procedura è stata svolta?
Il rischio di disturbo della preziosa fauna della valle è tale che non a caso l’Ente Parco della Majella ha sospeso nel periodo primaverile-estivo i lavori di manutenzione straordinaria della cabinovia delle Grotte del Cavallone proprio per evitare questi problemi».

Questo di Taranta Peligna non è l’unico caso ricordano gli ambientalisi. « Lo scorso 25 agosto nella vicina Fara S. Martino per decine di minuti le omonime gole e le pareti rocciose sono state investite dal forte rumore dei fuochi, lì in piena notte che è anche più grave. Chiederemo un intervento al Ministero dell’Ambiente perché è un problema che riguarda molte aree protette: così non si può andare avanti.Infine auspichiamo sia un’azione dell’Ente Parco della Majella sia un ravvedimento operoso da parte degli enti locali che possono utilizzare forme di festeggiamenti più consone ai luoghi come le luminarie senza botti.
In questo senso l’anno scorso la Stazione Ornitologica Abruzzese ha diffuso un mini-dossier su tutte le conseguenze negative dei fuochi artificiali con botti che qui si riallega».

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