Pescara – “La fusione tra FCA e PSA (gruppo Peugeot) e la nascita di Stellantis sortisce già i suoi effetti negativi in Abruzzo. Il nuovo gruppo a cui fa capo anche la Sevel di Atessa da lunedì 1 marzo ha lasciato a casa ben 79 lavoratori” a lamentarlo è Marco Fars, segretario regionale PRC-SE Abruzzo che rileva come “il piano di efficientamento dei cicli di pulizie” un taglio del 40% delle ore, dettato dal Ceo di Stellantis a tutto il gruppo, ha determinato che 29 lavoratrici e lavoratori in somministrazione delle ditte esterne Atlas e Iscot resteranno a casa.
«Più carichi di lavoro per chi resta, –commenta Fars– con le sanificazioni da fare in piena pandemia (Atessa resta zona rossa) e precari lasciati da un giorno all’altro senza lavoro. E non verranno rinnovati i contratti di somministrazione di 50 giovani lavoratori assunti e spremuti come limoni da Sevel con il miraggio del rinnovo, e che da lunedì non sono rientrati in fabbrica, sostituiti da trasferisti da Cassino ora in cassa integrazione. In Sevel si “ignorano” le dinamiche sanitarie legate alla diffusione del virus e si incentiva la lotta tra ultimi e penultimi. Bene hanno fatto Fiom-CGIL e USB a proclamare lo sciopero per la giornata di oggi mercoledì 3 marzo.
Il giubilo per l’assunzione di questi lavoratori appena la scorsa estate è durato davvero poco, abbiamo bisogno di contratti stabili e dignità, è scandaloso il continuo ricorso a ditte esterne e alla somministrazione di lavoro, a fronte di incrementi di produzione e fatturato».
Da Fars l’appello a Regione Abruzzo e al Prefetto di Chieti affinchè convochino immediatamente l’azienda,« non possiamo permetterci di perdere alcun posto di lavoro. Ricordiamo che lo stabilimento SEVEL ha continuato a produrre con i ritmi precedenti la crisi ed FCA ha ricevuto miliardi di euro durante questa pandemia direttamente dallo Stato senza alcuna garanzia sui livelli occupazionali. È semplicemente vergognoso che si permetta a STELLANTIS di fare ciò che vuole» Conclude il segretario regionale di PRC.