mercoledì , 4 Dicembre 2024

Il ministro Provenzano in Abruzzo: a Chieti incontra gli amministratori del Pd Abruzzo, a Pescara incontro su giovani e talenti, a Celano si parla di Zes > VIDEO

Il ministro ha posto come premessa la constatazione che “la discussione di oggi ci testimonia la difficoltà in cui ci troviamo, alla frattura storica tra Nord e Sud si aggiungono le difficoltà della dorsale appenninica. La divisione dell’Italia oggi non è solo tra Nord e Sud, ma anche Est – Ovest, centro – periferie. L’Abruzzo è caratterizzato da vocazione industriale, che per la mancanza di strategia dal passato può diventare elemento di debolezza. Una vocazione industriale deve costruire coesione sociale e connessioni. Penso che l’Abruzzo incroci perfettamente le priorità del governo e del mio Ministero, per la sua collocazione e le sue caratteristiche”.

Provenzano ha riferito che “con l’Anci si sta lavorando per procedure standardizzate per puntare all’assistenza tecnica per la progettazione e la realizzazione degli interventi nei Comuni. E’ un compito che può fare l’Agenzia per la coesione territoriale a supporto dei sindaci. Occorre garantire le risorse e migliorare l’efficienza, e queste sono misure previste in Legge di Bilancio”. Altra caratteristica e problema, che accomuna l’Abruzzo ad altre regioni meridionali, “è lo spopolamento, l’emigrazione che comincia per i giovani sin dagli anni dell’università. Qui il tema è quello delle infrastrutture sociali, l’investimento ad esempio nella filiera della formazione a partire dagli asili nido: in questi anni hanno sofferto molto i Comuni medio – piccoli. In Legge di Bilancio come punto di partenza abbiamo previsto 300 milioni per le infrastrutture sociali nei Comuni più piccoli”. Provenzano ha concordato sulla assoluta necessità di “adeguamento delle infrastrutture. Anche qui va aiutata la capacità dei Comuni che spesso non riescono a progettare. Stiamo aprendo una riflessione con Anas per una riclassificazione delle strade provinciali, per migliorare la manutenzione. Sulle autostrade abruzzesi A24 e A25 intanto abbiamo bloccato i pedaggi in vista di una soluzione”.

Provenzano ha concordato sulla necessità di rafforzare il corridoio est – ovest che va da Barcellona alla Croazia, e attraversa l’Abruzzo: “L’esempio è la tenuta dell’Emilia–Romagna negli anni della crisi anche grazie alla trasversalità della via Emilia”. Parole chiare sulla Zes, che sarà oggetto dell’incontro del pomeriggio a Celano: “Occorre accelerare il più possibile sulla Zes abruzzese, c’è il mio impegno. C’è da discutere se la Zes debba essere governata dall’Autorità portuale: si rischia di determinare un aggravamento delle procedure. C’è bisogno che qualcuno ci lavori a tempo pieno e che si assuma la responsabilità”. Sui tempi: “Nel 2020 le Zes devono essere operative: rimettere in discussione ora questo processo rischia di causare allungamento dei tempi, ma questo non significa che la Zes abruzzese in futuro non possa avere una dimensione di collegamento con la trasversalità”. Provenzano ha anche riferito dell’intenzione di far passare la “Strategia nazionale per la aree interne da sperimentazione a politica”.

A Pescara incontro su giovani e talenti, a Celano si parla di Zes

 

Dopo una mattina dedicata a Chieti al confronto con gli amministratori locali, il ministro del Sud e della Coesione territoriale Giuseppe Provenzano ha proseguito la sua visita, organizzata dal Pd Abruzzo con il titolo “La via del futuro. Il corridoio Tirreno – Adriatico: sviluppo, lavoro, opportunità”, a Pescara con l’incontro dedicato a “Giovani e talenti per il Mezzogiorno”, e a Celano nel pomeriggio con i rappresentanti delle parti sociali (Confindustria, Cgil, Csil, Uil, Confesercenti e CNA) per discutere di “Trasversalità e Zone Economiche Speciali”.

A Celano Provenzano ha ricordato l’aggravamento delle fratture nel Paese (alla frattura Nord – Sud si è aggiunta quella segnata dalle difficoltà della dorsale appenninica e quella tra centro e periferie) e il grande impegno che la vocazione industriale dell’Abruzzo richiede per garantire coesione sociale e connessioni. Il ministro Provenzano ha detto: “Il Piano Sud a cui stiamo lavorando deve essere un piano per l’Italia, dobbiamo riattivare il motore interno dello sviluppo. Contare su una piccola quota di imprese che fanno grandi performance è un’illusione”. Per Provenzano “servono investimenti pubblici anche per trainare quelli privati”.

In Legge di Bilancio, ha ricordato Provenzano, in questo senso è stata stabilita la clausola del 34 per cento degli investimenti da destinare al Mezzogiorno, “ma non basta, le risorse vanno spese”. Poi una serie di linee di intervento a favore del Sud per l’innovazione e la ricerca, e incentivi per il maggiore dimensionamento delle imprese. Il ministro del Sud ha poi parlato di un’opera di “manutenzione straordinaria della nostra viabilità”. Sulla questione della trasversalità tirreno – adriatica, per il ministro il rafforzamento del corridoio est – ovest “non riguarda solo l’Abruzzo ma tutta l’Italia. Inoltre questa regione ha centralità anche su altre questioni dell’agenda di governo. L’Abruzzo è la regione verde” nel momento in cui a livello nazionale e continentale si parla e si progetta il Green New Deal, in cui Provenzano ricomprende anche la possibilità di mettere a punto “un piano nazionale di prevenzione dal rischio nei territori”.

Sul tema della Zes ha messo in guardia: “Attenzione, si sta creando un’aspettativa eccessiva, non può essere la palingenesi. Non possiamo trasformare il Mezzogiorno in una Zes, non può vivere di eccezionalità. Le Zone economiche speciali si sono costruite con l’Unione europea per la capacità di attrarre grandi investimenti, ma oggi sono diventate nella percezione uno strumento per fare politiche territoriali”. Questo fermo restando il fatto, ha detto il ministro, che “le Zes vanno velocizzate, c’è tutto il mio impegno: nel 2020 voglio farle partire, con una figura che faccia questo lavoro e se ne assuma la responsabilità”. Come a Chieti il ministro ha messo in guardia dal rallentamento che potrebbe arrivare dalla messa in discussione della proposta regionale: integrazioni potranno essere fatte in un secondo tempo.

Al centro dell’incontro di Pescara le questioni che riguardano le opportunità per i giovani, e in generale che attengono al modello di sviluppo. Per il ministro si è rivelata sbagliata la teoria secondo la quale “se cresce chi sta più in alto la ricchezza arriverà per tutti. Vale anche per i territori: i  benefici per quelli più deboli si realizzano con le politiche di coesione”. Il ministro Provenzano ha offerto una riflessione più strettamente politica quando ha ammesso che “a sinistra c’è stata in passato insensibilità per la dimensione territoriale. Oggi per affrontare le diseguaglianze dobbiamo partire dai luoghi, è il compito del mio ministero ma è anche una missione politica”.

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